Namida: “Ti faccio un tutorial” di come ci si ribella alla superficialità – INTERVISTA

di Alessia Andreon

“Ti faccio un tutorial è il nuovo, energico singolo della cantautrice Namida.

Il brano ci dà un assaggio del progetto, di prossima pubblicazione, della cantautrice, che dosa dolcezza e cattiveria, per trattare temi di attualità come l’educazione affettiva, il Ghosting e la difficoltà di relazionarsi con gli altri.

Nella scrittura Namida si serve di testi pungenti e sonorità pop punk, per cantare emozioni contrastanti, con l’istintività e la freschezza proprie della sua età.

In “Ti faccio un tutorial” Namida parla della sua vita e delle relazioni che spesso, per la loro superficialità, l’hanno delusa. È una dedica a chi non si accontenta, a chi rimane ribelle, a chi cerca il brivido e si nutre di emozioni forti.

Dopo aver inaugurato il 2024 con il brano “Paranoia Park”, “Ti faccio un tutorial” è il secondo singolo e non vediamo l’ora di saperne di più…

INTERVISTA

Ciao Namida,

il tuo nuovo singolo s’intitola “Ti faccio un tutorial” ed è dedicato a chi non si accontenta di rapporti superficiali. Cosa ti ha dato lo spunto per scrivere?

Sicuramente è frutto della mia esperienza personale, ma anche dei racconti delle persone che mi stanno attorno. Esperienze come il ghosting e la superficialità delle relazioni, sono temi molto attuali e volevo parlarne in maniera fresca e non troppo pesante, ma facendo comunque riflettere l’ascoltatore su una problematica che oggi esiste ed è presente nella vita di ognuno di noi.

Con questa canzone volevo, innanzitutto, lanciare il messaggio  a chi vive o subisce queste situazioni: non bisogna sentirsi in colpa ma bisogna cercare qualcosa di meglio per sé stessi.

Il messaggio che vorrei trasmettere è, in qualche modo, mascherato da un arrangiamento molto leggero e divertente.

Ascoltando anche i singoli precedenti, non è la prima volta che utilizzi i testi per stigmatizzare certi comportamenti, utilizzando l’ironia. È un po’ la tua caratteristica?

Sì, esatto, penso sia proprio un mio modo di esprimere il dolore; nella vita di tutti i giorni sono una persona solare che ha sempre il sorriso sulle labbra, anche quando mi sento a disagio e lo stesso modo di essere traspare anche nella mia musica.

Hai pubblicato due singoli nel 2024, sono pezzi che anticipano un progetto tutto tuo?

Sì, stiamo lavorando all’album, abbiamo già parecchi pezzi pronti, quindi credo proprio che, prima dell’estate, potrà essere pubblicato.

Li ho scritti tutti più o meno nello stesso periodo, quindi seguono un filo logico, ma non lo chiamerei un concept album; preferisco che sia una raccolta di brani, riferita ad un periodo.

La tua carriera è iniziata calcando palchi come Castrocaro, poi è arrivata Area Sanremo e i palchi di Radio Deejay insieme a tantissimi altri artisti. Hai mai provato la strada dei talent?

Nei primi anni ho provato tante volte a partecipare a dei talent, ma ora mi rendo conto che il mio percorso è stato graduale: ho iniziato come interprete e poi sono finita a fare la cantautrice… negli anni ho imparato a fare tante cose.

Ultimamente sto sperimentando quella che è la gavetta, suonando nei piccoli club e la strada dei talent non mi attira più come prima, preferisco cantare le mie canzoni.

Le esperienze che hai citato sono state una scuola, dove ho avuto la possibilità di essere seguita da una serie di professionisti che mi hanno aiutato a migliorare.

Castrocaro per me è stato proprio un momento di comprensione di me stessa e di quello che volevo fare perché, come ti dicevo prima, ho iniziato come interprete. In quell’occasione ho presentato una delle prime canzoni che avevo scritto, insieme ad altri autori, e non mi rispecchiava.

Quando sono tornata a casa, ho iniziato a scrivere da sola ed è venuto fuori il progetto che sto portando avanti adesso, quindi, col senno di poi, mi è stata utile quella piccola delusione.

Sei reduce dall’apertura del concerto de Le bambole di pezza che, per una ragazza che fa punk, è sicuramente una grande opportunità per farsi conoscere. Quali aspirazioni hai per il futuro?

Spero di far crescere sempre di più il gruppo di persone che sta iniziando a seguirmi, di continuare a suonare e, magari, riuscire ad aiutare qualcuno con la mia musica.

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