Il successo degli Iron Maiden a Milano: live report

di Redazione Web

Report di Maurizio Tedesco

In un caldo pomeriggio estivo Milanese, ad aprire la giornata sono i The Raven Age,  tra i cui componenti milita George Harris, figlio di Steve (n.d.r.).

La Band propone un ottimo Hard Rock, con qualche accenno all’Heavy Metal, i pezzi sono scritti e suonati bene ed il pubblico sembra apprezzare.

Seguono i Blind Channel, gruppo Finlandese che ha partecipato l’Eurovision Song Contest 2021, proponendo una sorta di Nu Metal, con una scrittura ragionata in grado di tenere alta l’attenzione dell’ascoltatore. Bravi Joel e Niko, le cui voci assieme funzionano bene.

Alle 18:00 è il momento degli Epica, Symphonic Metal Band, con brani dalla lunghezza sostenuta e ricche strutture, caratterizzati da un sound aggressivo, che viene stemperato dalla meravigliosa voce di Simone Simons, con connotazioni a tratti liriche che eseguono i brani con una precisione chirurgica. 

Alle 19:15 è il momento degli Stratovarius, ma la band tarda a salire sul palcoBisogneràattendere le 19:45 per ascoltarli, ma il loro set ha la durata di solo due brani. Poco dopo viene comunicato che la band ha perso il volo per Milano, ed il loro show è stato tagliato per rispettare gli orari prestabiliti. Peccato.

IRON MAIDEN- 2021 Photo copyright by JOHN McMURTRIE

Gli Iron Maiden infiammano Milano

È il momento degli Iron Maiden: qualche minuto prima delle 21:00 le urla del pubblico accolgono le note di Doctor Doctor degli UFO, seguita dalla soundtrack di Blade Runner. Le luci si abbassano ed un ticchettio di orologio riecheggia nel parco: un botto assordante accompagna l’entrata in scena di Bruce Dickinson. I chitarristi Dave Murray, Adrian Smith e Janick Gers aumentano la tensione con l’intro di Caught Somewhere in Time. Il bassista Steve Harris si aggira per il palco con un sorriso soddisfatto, incitando l’implacabile cassa del batterista Nicko McBrain. La folla è in delirio per brani come Alexander the Great, uno dei brani più attesi, Fear of the Dark, Wasted Years, mentre, Hell on Earth di Senjutsu, è meno avvincente, se paragonata con i brani storici dei Maiden. Lo show procede incalzante tra grandi classici, come la bellissima The Trooper o The Prisoner che mandano letteralmente in delirio il pubblico, e pezzi più recenti. Immancabili le entrate in scena di Eddie, ormai una classico.

La fanbase del gruppo è multigenerazionale, legata ad una band che è sempre rimasta, tra alti e bassi, fedele a se stessa: si ha la sensazione di assistere alla colonna sonora della vita di molti ragazzi, oggi diventati uomini.

 “The Future Past Tour” era attesissimo, e le aspettative non sono state deluse.

0

Potrebbe interessarti