È sabato sera, siamo all’Auditorium Ennio Morricone di Roma ed è la serata perfetta per un coloratissimo live dei Nobraino. A colpire subito è, ancor prima del live, la scenografia presente sul palco: una scala in alluminio, una fune elastica, una cassapanca, un telo bianco. Chi conosce la band lo sa, i loro live sono a metà tra un circo e un concerto rock e questa volta le premesse sono 40 brani per 3 ore di musica.
I Nobraino live all’Auditorium Ennio Morricone di Roma
E la serata inizia subito in modo non convenzionale, con il frontman Lorenzo Kruger che saluta il pubblico con qualche ricordo sugli anni in cui la band si trovata spesso nella Capitale. È però con Grand Hotel che si aprono le danze, ma con la testa del cantante avvolta dai palloncini e nonostante questo molto danzante. Dopo un breve inciampo tecnico si passa alla stupenda Nottambula. E sono tanti i cambi d’abito durante questo attesissimo live (dimenticavo, sul palco c’è anche uno stand con tanti vestiti), e il primo è per Bigamionista, su cui si balla tutti insime mentre sul palco volano acrobazie, prima di una versione country de Lo scrittore. Cani e Porci colora il palco di viola. I Nobraino ci ricordano di aver pubblicato in singolo dopo sei anni, ed è quindi il suo momento: scattano le note di Acufeni, con un Kruger che scende in mezzo al pubblico per cantare e letteralmente pogare; tornato sul palco stremato e con vari problemi al microfono, il frontma canta con la sua band la ritmatissima Via Zamboni. I ritmi si fanno quindi romantici sulle note di Luce, cui si aggiunge un effetto sexy ombra cinese(grazie al già citato pannello bianco). Il Minotauro viene dedicata agli amici che ci mettono alla prova; scalzo ma con cappello e impermeabile, Kruger mostra le proprie impressionanti doti vocali con una sorta di rito contro le sfighe che stanno colpendo il palco (microfoni guasti e non solo); è il momento de La giacca di Ernesto e poi della sensuale ed estiva Bademeister, per cui la voce dei Nobraino si veste proprio da bagnino, roteando un ombrellone bianco e rosso. E il palco si fa rosso a sua volta per accogliere Soqquadro, prima di lasciar spazio ad un frontman ora vestito con una salopette che ci intona Persone Colte. Aneddoto: il rifacimento dei Nobraino de L’Italiano ora in scaletta non è sul loro disco perché Toto Cotugno non diede la sua approvazione. Segie un ssecondo tentativo di performance tra il pubblico: va a buon fine cantando a squarciagola Tradimentunz, con un pogo che questa volta non danneggia il microfono e un magnifico stage diving.
A seguire la scaletta ci porta verso la storia tragica di Michè, e poi verso una versione alternativa di Endorfine, su cui il leader della band ammette di essersi pentito di aver inserito una parte di parlato nel brano. Poi, con la giusta atmosfera sul palco, Lorenzo Kruger e il chitarrista ci regalano una versione acustica della dolcissima Tempio di iside.
La seconda parte del live dei Nobraino a Roma
Sono circa le 23.00 quando ha avvio la seconda parte del concerto, tra chitarre acustiche e una scala piantata in mezzo al palco: parte la versione Nobraino di Hotel Supramonte, cui segue il tamburellare di Titti di +. Narcisisti Misti – oggi sempre più attuale – ci riporta su note melliflue e grandi bolle di sapone. Troppo Romantica trascina verso temi più seri, come il suicidio. “Le rock band in italia si stanno estinguendo, avrete i Nobraino nelle vostre mani” ci dice Lorenzo Kruger, facendo una promessa – accordo con il pubblico, prima di intonare Esca Viva, scritta in Messico; sul palco arrivano tutti i cambi del frontman mentre parte la romanticissima Strano e Inaffidabile, alla quale segue Mangiabandiere, brano che ci porta ad un leggero shock, quando un ragazzo dal pubblico viene invitato sul palco e gli vien rasata la barba e (i lunghi) capelli. Cecilia ci fa ballare sugli amori all’antica, prima della folk Signori della Corte che vede Kruger letteralmente volare sul palco, grazie a un’imbracatura molleggiante come lui – grazie alla quale durante tutto il live ha fluttuato – portando poi con sé una sfera di luce come nella più affascinante delle fiabe, nonostante il brano parli di un delitto amoroso. Kruger vola ancora più un alto con Bifolco, cantara letteralmente per aria.
In un ultimo bis, in acustico, i Nobraino ci regalano due pezzi: Record del Mondo, una canzone sullo stare bene; bene come durante un concerto di questa grandissima rock band, che riempie di gioia tutti coloro che vi assistono, tra stupore e divertimento e Film muto, romantica e che fa spegnere tutte le luci tranne quelle degli smartphone che, come lucciole, si accompagnano al coro all’unisono di unAuditorium che si trova a tornare a casa dopo una bellissima festa organizzata dai Nobraino.
foto di Andrea Melaranci

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