John Wayne: un eroe nell’ombra

di InsideMusic

Tre giorni fa, il 26 maggio, avrebbe compiuto 112 anni uno degli attori più popolari della storia del cinema e in particolare dei western hollywoodiani: John Wayne, colui che ha lasciato il segno nell’arte cinematografica, nel bene e nel male.

Gli inizi di John Wayne (anzi, Marion)

Nato a Winterset (nello stato dell’Iowa), il giovane John Wayne, il cui vero nome era Marion Michael Morrison, tenta all’inizio la carriere militare presso l’Accademia navale di Annapolis, ma non vi riuscirà ad entrarci per un punteggio insufficiente al test d’ingresso.

Fortunatamente per la futura star, egli scoprì di aver un ottimo talento per il football americano e grazie a queste abilità ottenne una borsa di studio presso la University of Southern California. Durante questi anni all’università cominciò a lavorare negli studi cinematografici, inziando con piccoli ruoli sul grande schermo. Ma fu proprio in questo periodo che conobbe il regista che lo avrebbe portato ad avere un successo senza pari, ovvero John Ford.

Alla conquista del Nuovo West

L’inizio della strabiliante carriera di John Wayne arriva con il genere western ed in particolare con i film diretti da Ford, il quale divenne un caro amico dell’attore. Tra i film che hanno fatto letteralmente la storia del cinema va citato sicuramente il famoso “Ombre rosse” del 1939 (“Stagecoach” il titolo originale), in cui interpreta il protagonista Ringo Kid. Una pellicola che racchiude tutti i punti cardine della narrazione del genere: la vendetta del protagonista contro i criminali, l’assalto alla diligenza da parte degli indiani, il salvataggio all’ultimo della cavalleria, l’eroe senza macchia che si batte per gli innocenti (in particolare per salvare una giovane donna) e sul finale la sfida conclusiva a colpi di pistola.

john wayne biografia

Dopo il successo che ottenne il film, Wayne continua il suo sodalizio con il regista recitando in venti sue pellicole; tra le più famose vanno citate sicuramente “I cavalieri del Nord Ovest” (1949), “Sentieri selvaggi” (1956) e “L’uomo che uccise Liberty Valance” (1962).

Data la sua popolarità nel ruolo del pistolero al servizio della giustizia e del bene, John lavorò anche a numerosi film di guerra come “Iwo Jima, deserto di fuoco” (1949), per il quale ricevette una nomination agli Oscar per la categoria Miglior Attore Protagonista, la cui statuetta fu ottenuta invece da  Broderick Crawford, per la parte del protagonista di “Tutti gli uomini del re”, la quale fu rifiutata da Wayne perché considerava la pellicola contro gli ideali dell’America e contro il patriottismo.

Un altro ruolo importante che ebbe fu nel film “La battaglia di Alamo” (1960), nel quale Wayne veste i panni sia di attore protagonista, sia di regista-produttore. Proprio questo film segna il suo ingresso alla regia, che tra l’altro gli varrà un’altra nomination agli Oscar, per il premio Miglior Regia. Nonostante la mole di interpretazioni che egli fece nell’arco di cinquant’anni, la sua unica vittoria agli Academy Awards fu per il suo ruolo da protagonista nella pellicola “Il Grinta” (1970). Nove anni dopo morirà per una malattia allo stomaco, lasciando un’impronta indelebile nella storia del cinema e diventando una delle maggiori star del cinema classico hollywoodiano.

La figura controversa dell’eroe

John Wayne può vantare una delle carriere più strabilianti e di successo, diventando un vero e proprio eroe agli occhi del suo pubblico. Un uomo che si batte per i deboli e per gli indifesi, che combatte con tutte le sue forze contro i cattivi e i prepotenti oppressori. Ma come ci dice il detto “L’apparenza inganna”. Mai frase fu più adatta per descrivere la persona di John Wayne: se sul grande schermo è al pari di un “supereroe” per intere generazioni, come persona è stato fin troppo schierato con gli ideali dei conservatori americani, in costante lotta contro i comunisti o quelli con idee di sinistra nell’ambito cinematografico e non solo. Un idealismo estremizzato che lo porterà difatti a entrare a far parte della Società cinematografica per la salvaguardia degli ideali americani (Motion Picture Alliance for the Preservation of American Ideals, MPA), associazione della quale divenne presidente. Inoltre molti si spinsero addirittura di accusarlo, in realtà senza veri e propri fondamenti, di essere simpatizzante delle idee del nazi-fascismo, nonostante la società di cui faceva parte era dichiaratamente contro gli ideali del fascismo e del comunismo.

john wayne biografia

Un anziano John Wayne, cui, fra le altre cose, è intitolato l’aereoporto di Orange County.

Si può fargli una colpa di queste scelte estremamente conservatori? Assolutamente no, la storia non va mai vista solo con nero e bianco, ma bensì con il grigio e le sue sfumature. John Wayne senza ombra di dubbio è una delle figure più “grigie” della storia del cinema. L’eroe patriottico, coraggioso e onorevole che però nasconde una parte oscura di sé: contro altre idee ritenute sbagliate, solo perché diverse da quelle del suo paese. Questa scelte di ideali però è ben giustificata dal contesto in cui questa figura prende piede: le due guerre mondiali. Periodo di stermini, decine di milioni di morti e profondi cambiamenti della società e dei suoi valori. John Wayne non subisce mai sulla propria pelle gli orrori della guerra, ma solo visti dai giornali e dal cinema. Non ha potuto mai comprendere affondo cos’è realmente la guerra, solo coloro che l’hanno vissuta in prima linea potranno veramente capirla, sia civili che militari. La sua visione è molto di parte per questo preciso motivo, nonostante lui avrebbe voluto partecipare alla Seconda Guerra Mondiale, ma in quanto padre di quattro figli la legge americana non glielo avrebbe permesso.

Per concludere la disanima del personaggio di Marion Michael Morrison, si può affermare tranquillamente l’importanza che egli ha lasciato nella storia del cinema, e in particolar modo di quello hollywoodiano. Un eroe a cui moltissimi si sono ispirati come modello di riferimento: coraggioso, senza paura e pronto a tutto pur di combattere per la giustizia e per il suo paese.

Francesco Fabrizi

0

Potrebbe interessarti