Il 25 settembre del 1980 ci lasciava tragicamente John Bonham (conosciuto anche come “Bonzo”), celebre batterista dei Led Zeppelin.
Uno stile unico e inconfondibile, basato su un’alchimia di estro e aggressività, creatività e tecnica, che ha contribuito a innovare e stravolgere completamente il modo di concepire la batteria e le percussioni nella musica contemporanea.
I nove album che compongono la discografia dei Led Zeppelin, caratterizzati dalle architetture percussionistiche di John Bonham costituiscono, ancora oggi, una delle basi su cui si fonda la batteria nel rock e nell’hard rock.
La morte di John Bonham – La sua morte arriva nel periodo in cui i Led Zeppelin stavano progettando il ritorno sulla scena. Quel giorno John si recò, più ubriaco del solito, nella villa di Page a Windsor per le prove, durante le quali continuò a bere. Essendo troppo alterato per continuare a suonare, venne trasportato in una stanza e lasciato là a dormire. Benji LeFevre (che aveva rimpiazzato Richard Cole come manager del tour dei Led Zeppelin) e John Paul Jones lo ritrovarono morto la mattina successiva, soffocato dal suo stesso vomito. Il batterista aveva solo 32 anni.