FOLCAST: “Tempisticamente”, il nuovo album. Recensione e intervista.

di Serena Di Mambro

È disponibile su tutte le piattaforme digitali “TEMPISTICAMENTE” (Laboratori Testone/Artist First) il nuovo album di FOLCAST, prodotto da Tommaso Colliva, che anticipa il tour nei principali club italiani in partenza ad Aprile*.

Tempisticamentearriva a seguito di un anno ricco di successi per Folcast: dopo il podio tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo 2021, il cantautore romano ha collaborato con Roy Paci e i Selton, si è esibito su palchi importanti come quello del Concerto del Primo Maggio di Roma, è stato opening act di alcuni concerti di Daniele Silvestri, Max Gazzè e Carmen Consoli e si è esibito all’interno dei più importanti festival italiani per oltre 20 date estive.   

Folcast racconta del disco: «Il seme l’ho piantato. Come in natura, anche un disco può cambiare e crescere col tempo. È importante prendersene cura, dargli lo spazio e l’attenzione che merita. Queste canzoni sono frutto della mia esperienza, delle mie intuizioni. Niente di matematico, né di studiato a tavolino. Mi sono fatto prendere dalla terra del mio mondo e con le mie radici sono cresciuto. Spero possiate dargli quello che pensiate meriti. Con l’augurio di trovare qualche altro seme vicino». 

TRACKLIST

  • – Come no
  • – Cosa ci faccio qui  (feat. Davide Shorty)
  • – Scopriti
  • – Tempisticamente
  • – Senti che musica (feat. Roy Paci)
  • – Lifting
  • – Emisfero
  • – Scopriti (Acoustic Session feat. Rodrigo D’Erasmo) 

INSIDE THE ALBUM – Recensione

“Questo disco è mio figlio e come tale spero possa avere una lunga vita. Non è tanto la speranza del successo, cioè mi auguro vi piaccia, ma da padre la cosa che più mi preme è che lui possa essere felice e che guardandosi indietro, magari guardandomi, non trovi nulla da rinnegare al passato. 
Potete parlarci sopra mentre siete a tavola che le briciole mi sono sempre piaciute. C’è tutto me stesso, ci sono io. Brindate con lui se volete.”
: così Folcast ci consegna “Tempisticamente”. 

Il mondo decisamente a colori di Daniele Folcarelli si fa spazio tra questi 8 brani, attraversando molteplici sound: dall’R&B di “Come no”, brano di apertura dell’album, al Pop di “Lifting”,  passando per il funk di “Cosa ci faccio qui”, arrivando al già ben noto soul di “Scopriti”, brano che portò a Sanremo 2021 (e nell’album troviamo anche in versione acustica insieme con Rodrigo D’Erasmo) e che trova la sua esplosione di toda Joia con “Senti che musica”, brano che vede la partecipazione straordinaria di Roy Paci.

Il tempo, il rapporto con esso, la ricerca di risposte a domande esistenziali ed il mettersi a nudo di fronte ai sentimenti, sono solo alcuni degli ingredienti che lo compongono nella sostanza. 

Con “Tempisticamente”, nel complesso, potremmo tranquillamente affermare che Folcast raggiunge una propria maturità artistica, facendoci respirare la leggerezza, ma al contempo l’impegno della nuova canzone d’autore.
Il suo particolarissimo e potente timbro vocale rende piacevole fin dal primo ascolto l’intero album, così come la minuziosa ed interessante ricerca di parole mai banali che caratterizzano i testi, lo rende un degno proselito della “scuola romana”. 

Folcast è in grado di emozionare l’ascoltatore, pur risultando (e sottolineiamo la concessiva) tecnicamente perfetto.
Diremmo, senza girarci troppo intorno, che: “il ragazzo è bravo … E si applica pure!”.

L’intervista a Folcast

InsideMUSIC ha avuto il piacere di intervistare Folcast di recente, in occasione dell’uscita di “Tempisticamente” e vi invitiamo a leggerla con l’album in sottofondo.

Ecco a voi l’intervista a Folcast, BUONA LETTURA… E buona musica!

Ciao Daniele, sono Serena. Piacere di intervistarti!
L’album ha un titolo particolare: “Tempisticamente”, avverbio coniato da te per l’occasione. Come nasce il titolo ed in generale, com’è il tuo rapporto con il TEMPO?

Il titolo nasce da una caption letta su IG. È una parola che non esiste e mi piaceva giocarci perché crea un filo rosso tra le canzoni che compongono l’album. Il tempismo con cui si agisce è fondamentale, ma allo stesso tempo non conta niente. Nel senso che è importante agire (o non farlo, perché credo che anche non agire alle volte valga quanto un’azione) ma noi allo stesso tempo siamo un puntino in questo universo. Consapevole della nullità che rappresento, sono però altrettanto sicuro che ogni nostra azione incida nel nostro percorso e in quello di qualcun altro e più in larga scala sul futuro della Terra.

Il 2021 è stato un anno molto importante, di svolta, per la tua carriera artistica: dalla partecipazione al Festival di Sanremo, al tour estivo su grandi palchi con lo “Scopriti Tour”, fino ad arrivare alla realizzazione dell’album. 
Tutto questo ha però come sfondo il periodo decisamente drammatico che stiamo vivendo: quanto ha influito sui tuoi testi e cosa ti aspetti invece da questo 2022? 

Il 2021 è stato per me un anno particolarmente pieno di emozioni. Ho vissuto delle esperienze mai provate prima e questo mi ha fatto sicuramente crescere. In un periodo in cui non era per poco possibile neanche fare la spesa, io ho fatto un sacco di musica, ho suonato in giro per l’Italia e su alcuni dei palchi più importanti. Mi auguro che questo 2022 sia veramente l’anno della ripresa perché ormai troppe volte abbiamo sentito questo termine e mai veramente è stato così.

Riguardo alle canzoni contenute in Tempisticamente, affermi che: “ogni brano cambia a seconda del momento in cui lo si ascolta”. In che senso?

Penso che l’esperienza legata all’ascolto delle canzoni cambi a seconda della situazione e del momento in cui dedichiamo loro del tempo. Posso ascoltare un album intero mentre passeggio col cane, o mentre sono nel traffico, ma posso decidere di saltare da un brano all’altro durante una festa.

Questo cambia senza dubbio il pensiero che abbiamo su quanto stiamo ascoltando. Mi piace quando un album può essere sia ascoltato attentamente che sentito come sottofondo mentre si chiacchiera con gli amici. Non sempre bisogna prendersi la scena e cercare di stare al centro. Alle volte le canzoni fungono da interlocutore in una discussione e aiutano a rendere più fluido il discorso.

A quale traccia sei più legato emotivamente e perché.

Difficile dirlo. Ogni traccia rappresenta un pezzo di vissuto. Sicuramente Scopriti si porta con sé un immaginario che le altre non hanno, almeno per ora. È stato un brano molto importante per me e ci sono particolarmente legato.

L’estate del 2021 ti ha visto anche come opening di alcuni concerti di Artisti del calibro di Max Gazzè, Daniele Silvestri e Carmen Consoli. Ecco, cosa ti ha lasciato questa esperienza? 

Sono artisti fenomenali che stimo da sempre. Ho approcciato alla musica italiana anche grazie a loro. Durante le date condivise con loro ho soprattutto osservato e ascoltato. Ho imparato ogni volta. E alle volte mi è capitato di condividere con loro la mia musica. Non dimenticherò mai il sorriso di Max Gazzè a Torino, quando avevo appena finito il mio set con Giovani Belli e Bravi durante la mia prima apertura di un suo live.

Quella sera Max mi chiese poi se avessi avuto il piacere di suonare con lui e Greta Zuccoli “Una musica può fare”. Io risposi prendendo la navicella spaziale che si era materializzata accanto a me e partendo per lo spazio! È stato fichissimo.

Ti senti, per certi versi, erede della Scuola Romana?

Sento che nella mia musica ce n’è. Non so se sono erede, ma sicuramente cercherò di farla vivere.

Ricordiamo le collaborazioni che puoi vantare nell’album: Davide Shorty, Roy Paci, Rodrigo D’Erasmo. Come sono nate ed in cosa si differenziano l’una dalle altre?

La cosa per cui si distinguono è proprio il modo in cui sono nate. Con Davide avevamo già condiviso alcuni palchi e poi ci siamo ritrovati a vivere insieme l’esperienza di Sanremo e durante un periodo così ci si lega nel profondo in modo forse più veloce del normale (se c’è una buona base di partenza chiaramente). Anche con Roy ci sentivamo da prima di Sanremo perché volevamo già collaborare e poi abbiamo avuto la possibilità di conoscerci durante le prove del festival. Quando in studio con i Selton e Tommaso Colliva (ai Laboratori Testone) abbiamo chiuso “Senti che musica”, ho proprio capito che quello era il momento giusto per lavorare insieme a Roy. Rodrigo è stato l’arrangiatore degli archi di Scopriti e il direttore d’orchestra.

Ricordo come fosse ieri che durante la finale l’ho guardato, lui mi ha fatto il suo occhiolino e io ho ricevuto una carica di adrenalina che ancora oggi per me è difficile da spiegare e comprendere. È stato molto bello poi fare la versione acustica insieme a lui e a Raffaele Scogna.
Sono tutti e tre artisti coraggiosi e integri perché portano messaggi e musica mai banali che si distinguono da quanto si sente in giro. Questo mi rende ancora più orgoglioso dell’album perché sono persone che non collaborano per numeri, ma solo se credono in ciò che stanno facendo.

All’ultima traccia dell’album, “Emisfero” (brano che per certi versi, come sound e tematiche, si discosta dagli altri), hai affidato un messaggio di speranza rivolto al futuro. Ce ne vuoi parlare?

Emisfero in realtà è nato da un momento di rabbia in cui vedevo nero. La visione è abbastanza distopica, quindi non avevo uno sguardo del tutto speranzoso verso il futuro. Quello che chiedo nel brano è maggiore solidarietà, apertura e collaborazione verso gli uomini e maggiore attenzione al modo in cui trattiamo questa Terra. Mi piace molto però che ognuno di noi interpreti il significato delle canzoni a proprio modo. 

Cosa dobbiamo aspettarci dal Live Club Tour 2022? 

Il legno. Un live di sostanza molto dinamico tipo montagne russe. Con la band siamo molto carichi perché è davvero da tanto tempo che non suoniamo insieme su dei palchi così importanti come quelli del tour di aprile. Non vediamo l’ora!

FOLCAST – Live Club Tour 

  • 01 aprile, Smav – SANTA MARIA A VICO (CE) 
  • 02 aprile, Mercato Nuovo – TARANTO 
  • 14 aprile, Locomotiv – BOLOGNA
  • 15 aprile, New Age – RONCADE (TV)
  • 16 aprile, Spazio 211 – TORINO
  • 27 aprile, Magnolia – MILANO 
  • 28 aprile, Dejavu – SANT’EGIDIO DELLA VIBRATA (TE) 
  • 29 aprile, Largo Venue – ROMA
  • 30 aprile, Sala Vanni – FIRENZE 
  • Il tour è prodotto e organizzato da OTR. Le prevendite per le nuove date sono disponibili su www.ticketone.it
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