“Zitti e buoni”: i Maneskin e il rock trionfano all’Eurovision Song Contest 2021

di Dalila Giglio

Doppietta: dopo aver trionfato a Sanremo, con lo stesso pezzo, parzialmente rivisitato in vista dell’occasione, i Maneskin si portano a casa anche l’Eurovision Song Contest 2021, oltre al premio per il Miglior Testo.

L’avevano detto e l’hanno fatto: hanno “spaccato” il palco e si sono “presi ciò che meritavano” e senza bisogno dei voti di connazionali, questa volta.

Non doveva succedere ma è successo, e in fondo loro un po’ ci credevano, come avevano dichiarato, e noi anche, ci speravamo e ci credevamo pure, e forse anche più dei Maneskin stessi, che hanno riportato a casa un premio che mancava da 31 anni.

Hanno vinto un Festival quest’anno caratterizzato da una qualità complessiva più elevata ma sempre partecipato da artisti sideralmente distanti anni luce dal genere di musica e di performance portato in scena dalla giovane rockband romana, che, nonostante i pronostici favorevoli e il fatto di essere stati i più ascoltati in Europa fra i partecipanti prima dello show finale (non un dettaglio ma nemmeno un indice così necessariamente significativo), partivano, oggettivamente, sfavoriti dal fatto di essere un po’ dei “pesci fuor d’acqua”.

E invece, per fortuna, questa volta i pronostici hanno avuto ragione, e i Maneskin hanno agguantato una meritatissima vittoria, surclassando, al televoto, la raffinata e altra superfavorita francese e il tecnicissimo svizzero, con un pezzo rock cantato in italiano, eseguito perfettamente e supportato da un look glam anni ’70 che ha impreziosito un’esibizione che sarebbe stata comunque di altissimo livello.

Grande entusiasmo da parte di tutti -l’Italia si riscopre sempre molto patriottica quando è in competizione con altri paesi- per questi 4 ragazzi giovani, bellocci, talentuosi e sfacciati che hanno finalmente restituito alla musica italiana un premio in questi 31 anni molte volte sfiorato ma sempre sfuggito, e che il prossimo anno ci permetteranno di essere il paese ospitante dell’edizione 2022 dell’Eurovision.

“Zitti e buoni”, dunque: il rock non è morto, né in Italia né nel resto del mondo, che è pieno di persone che lo amano e che hanno il piacere di ascoltarlo, anche cantato in italiano.

E i Maneskin non sono una “meteora” destinata a sparire inghiottita dalla trap, dal raggaeton, dal pop e da tutta quella musica che troppo spesso ci fa erroneamente credere che i gruppi rock siano estinti e che nessun giovane abbia più voglia di suonare “la musica del diavolo”.

Complimenti ai Maneskin e lunga vita al rock’n’roll nostrano e non!

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