”Tribù Urbana” di Ermal Meta – La recensione

di Leslie Fadlon

Pubblicato venerdì 12 marzo 2021, ”Tribù urbana” è il nuovo disco di Ermal Meta. L’artista è reduce del 3° posto al 71° Festival di Sanremo, ove ha ottenuto anche il Premio “Giancarlo Bigazzi” per la miglior composizione musicale, il Premio SIAE-Roma videoclip per il miglior video Sanremo 2021 – sezione Big e il 1° posto per la cover di “Caruso” con voto dell’orchestra. “TRIBÙ URBANA” è il nuovo album di inediti di ERMAL META, e contiene, insieme al brano portato sul palco dell’Ariston, anche altri dieci brani. Di “Un milione di cose da dirti” è stato pubblicato anche un videoclip diretto da Tiziano Russo. Meta ha scritto in questo caso una canzone d’amore, una «semplicissima canzone d’amore», dal sound essenziale, pochi accordi per raccontare qualcosa di personale ma capace di risuonare anche a livello universale.

“TRIBÙ URBANA”

“TRIBÙ URBANA” è stato pubblicato su etichetta Mescal e distribuito da Sony Music e giunge tre anni dopo l’ultimo album in studio di Ermal Meta, “Non Abbiamo Armi”. In questi undici brani pop sono incarnati i tratti del carisma dell’autore, maturato tantissimo dai tempi de La Fame di Camilla. C’è spazio per i sentimenti, per le storie di vita, per suoni e parole che diventano i colori distintivi di questo nuovo progetto di Ermal Meta. Un progetto che parla di una tribù di fragili umani”urbani”.

Mentre Uno” e “Stelle cadenti” parlano di quanto siamo tutti sotto lo stesso cielo e lo fanno dal punto di vista di un bambino ricco di speranze, la terza traccia ci riposta sul palco del Festival di Sanremo con la dolcissima “Un milione di cose da dirti”. Una donna amata, o una figlia, è il senso di tutto. E’ ciò che allunga la vita, tra promesse e desideri di imparare a volare. “Il destino universale” incede con tastiere anni ’80 e una storia tragica, quella di una qualunque adolescenza o di un’età adulta nella quale ci si trovi improvvisamente scomodi. Ermal Meta ci ricorda come la vita non sia mai semplice. A seguire è il momento di “Nina e Sara”, protagoniste di una storia d’amore sofferto e non convenzionale; giriamo l’angolo e incontriamo dell’inaspettata elettronica sulle note di “No Satisfaction”. E come Ermal Meta, non troviamo più Satisfaction/in questa new generation! Dolci note suonate da un piano aprono “Non bastano le mani”, che porta con sè le melodie difficili da intonare, quelle che parlano di un amore finito. Ritmi luminosi ci abbracciano e ci indicano “Un altro sole”, protagonista i un sogno futuristico e ricco di ottimismo. “Gli invisibili” è una canzone sul dolore del vivere, quando si è tra gli ultimi, costretti a vivere sullo sfondo; l’opposto si incontra sulle note pop di “Vita da fenomeni”, tra giochi e realtà. Per chiudere c’è “Un po’ di pace”, intensa, riflessiva, lenta ma focosa.

Tracklist di “TRIBÙ URBANA”

“Uno”

“Stelle cadenti”

“Un milione di cose da dirti”

“Il destino universale”

“Nina e Sara”

“No Satisfaction”

“Non bastano le mani”

“Un altro sole”

“Gli invisibili”

“Vita da fenomeni”

“Un po’ di pace”

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