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Punto.exe intervista

by Antonio Sartori
punto.exe

Abbiamo incontrato Rocco Velucci, in arte OloHoma, uno dei due componenti (assieme a Christian Di Lena, in arte DiLan) dei Punto.exe, giovane gruppo della Basilicata, in occasione del Primo Maggio di Roma.

I due ragazzi il 17 Aprile 2019 sono stati incoronati vincitori della seconda edizione del contest musicale sulla sicurezza stradale, realizzato per la prima volta in Italia e promosso da Anas (Gruppo FS Italiane) in collaborazione con il gruppo Radio Italia S.p.A, con la canzone In(sicurezza).

Oggi abbiamo deciso di fargli qualche domanda in occasione della loro esibizione al concerto del primo Maggio.

Ciao Rocco, innanzittutto: voi che cosa suonate? Che musica fate?

Noi facciamo innanzitutto musica; detto ciò, è una sorta di hip hop contaminato da un po’ di rock e un po’ di pop, è un mix di sonorità dettato dal fatto che i componenti provengano da generi differenti fra loro.

In teoria quanti sarebbero i componenti del vostro gruppo?

Siamo due a cantare, e altri tre ragazzi che suonano la batteria, la chitarra e il piano ma che -appunto- vengono da generi differenti.

Sembrate giovani, quanti anni avete?

Io ho 23 anni, l’altro cantante ne ha 17; gli altri invece sono del ’93 e del ’96, mentre il chitarrista ha 37 anni.

Com’è salire sul palco del primo Maggio a questa età?

È stata una botta di vita che ci porteremo per sempre lungo tutto il nostro percorso musicale, speriamo di calcare tantissimi altri palchi di questo calibro, noi ci proveremo: questo non è un punto di arrivo ma solo di partenza, quindi ce la metteremo tutta.

Mi hai detto che suonate un genere particolare, difficile da definire a causa delle sue molte influenze. Invece, cosa ne pensate del resto della scena musicale italiana in generale, sia a livello di varietà che di spazio a disposizione degli artisti?

Finalmente è stata rimossa quella barriera legata alla volontà di definire a tutti costi un genere: ormai l’hip hop può diventare pop, dance, eccetera, ed è qualcosa che ad esempio il rock, così come la techno, ha sempre fatto.
Ormai siamo pronti a sperimentare qualsiasi tipo di cose.

Per concludere, domanda impegnativa: come sapete, fra gli ospiti di oggi c’è anche Ilaria Cucchi. Quale pensate che possa essere il ruolo della musica in queste vicende? Di denuncia, di catarsi, o entrambe?

Ti parlo della mia esperienza: ho portato un brano sulla sicurezza stradale e sui possibili rischi alla guida, quindi io in primis vedo la musica come mezzo potente capace di lanciare un messaggio. La musica non è solo intrattenimento, ma può essere anche educazione su certi temi importanti.

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