Mauro nel Calderone e la sua chitarra in FA

di InsideMusic

Mauro nel Calderone è un progetto di cantautorato italiano, che ruota attorno alla meccanica alterata della chitarra di Mauro, appunto una chitarra in FA.

Il tutto su un 33 giri che scivola via nella tragicomicità del nostro cantautore, narrando i suoi problemi quotidiani e cercando sempre di trovare una soluzione a tutto ciò che soluzioni sembra non avere.

Il primo disco di esordio Cooppi, totalmente acustico, propone una serie di brani auto ironici, ma comunque propositivi,

senza mai cadere nel lamento anticonformista, della serie siamo tutti bravi a evidenziare i lati negativi, ma le soluzioni chi le ha?


Affrontando un viaggio all’interno del se interiore Mauro si proietta nel Calderone della sua vita, cercando di vedere se ancora del buono e del sano riesce a proporre al prossimo.


Mi piace, il brano di apertura, denota sin da subito una certa competenza tecnica nel maneggiare il proprio strumento,

e mette in luce quanto sia sottile il passo fra il piacere e il vizio se perpetuato in maniera ossessiva.


Floredì una simpatica canzone d’amore che inneggia al giorno in cui una persona possa fiorire.

In questo brano l’autore pone alla luce la “Chitarra FA”, lo strumento portante del disco poiché è accordato in FA.

chitarra fa

Questa chitarra anziché avere un Mi cantino, ha la prima corda tesata sulla nota del FA, quindi un Fa cantino, al fine di ottenere un’accordatura aperta dello strumento con il FA,

ma si noti bene, se suonata sulla tastiera del manico l’accordatura del corda rimane invariata sul MI.

Insomma roba da nerd della sei corde, per chi si volesse cimentare in uno strumento del genere è tenuto a sapere che in commercio chitarre del genere non esistono.

Il 3° brano dell’artista si intitola proprio come lo strumento che propone, Chitarra Fa.

Qui si denuncia la bassa mole musico-culturale che dominata dalla pigrizia mentale del fruitore di musica soprattutto per i locali.

Mauro nel Calderone ci canta “..io il tributo non lo voglio fare” piuttosto suona una chitarra scordata e prova a darci emozioni per quel che è lui veramente “..meglio un pagliaccio che un pupazzo da truccare”,

anziché trasformare il concerto nel carnevale “ ..con una maschera sul palco per suonare”.

La quarta traccia Bracco narra di un suo amico, modello clone, in scala di infinti amici,

sempre pronto a usare le proprie energie in maniera sbagliata fortunatamente il Calderone ha “..conservato dentro al cuore un po’ di affetto”, comprendendo i disagi che circondano un pò tutti.


Una nota di attenzione va dedicata comunque allo stile compositivo di tutte le canzoni del disco.

Sebbene apparentemente fluide le nove composizioni di questo disco celano strutture armoniche e variazioni di tempo estremamente complesse, che sfuggono anche agli orecchi più esperti.


Come in tutti i dischi di musica italiana che si rispetti, fra archi e violini non poteva mancare anche la canzone sentimentale,

talmente semplice e lineare che il titolo potrebbe addirittura fare a meno anche della musica e del testo, Il sogno che leggo negli occhi tuoi.

Per concludere questa carrellata, fra le tracce più significative del disco non possiamo non citare anche Conforme, Naturalmente e la profondissima Nauta.


Mauro attualmente è già al lavoro del suo secondo disco, diciamo che le nel Calderone non le idee mancano, mentre le date per una tournè estiva sono il lavorazione.

Vi invitiamo a seguirlo sui suoi canali preferenziali instagram e il suo internet, oltre che su Youtube dove troverete tutto il materiale audio.

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