I BULL BRIGADE cantano Torino in versione punk rock- Intervista

di Alessia Andreon

La band punk rock torinese BULL BRIGADE sta festeggiando i primi 15 anni di carriera con la ristampa in vinile, in edizione limitata, di “Strade smarrite”.

Inoltre, è disponibile negli store digitali la versione acustica di Sulla collina, una delle canzoni più amate del gruppo che, negli ultimi anni, è diventata la colonna sonora delle partite giocate all’Olimpico dal Torino.

I Bull Brigade sono una tra le band più conosciute nel panorama punk italiano grazie alla poetica dei testi del cantante Eugenio Borra e alla ricca attività live e, in questa intervista, rilasciata a lato del concerto tenutosi al Largo Venue di Roma. ci hanno raccontato come se la sono passata in questi anni e i loro progetti futuri.

Ciao ragazzi, sono iniziati con due date a Londra e Berlino e proseguiranno con altre quattro nelle maggiori città italiane, i concerti per festeggiare i vostri primi quindici anni di carriera discografica.

Come vi sentite guardando indietro e cosa vedete nel futuro della band?

Ciao!! Beh sicuramente ci sentiamo abbastanza invecchiati (ride …).

I Brigade sono nati che avevo poco più di vent’anni e adesso mi ritrovo che sono già sopra ai 40.

Indubbiamente abbiamo acquisito molte conoscenze e molta consapevolezza dei nostri mezzi.

La ristampa in vinile in edizione limitata di “Strade smarrite” e la versione acustica di “Sulla collina” sono due chicche che avete deciso di regalare ai vostri ascoltatori per celebrare questo importante traguardo.

Com’è cambiato in questi anni il panorama musicale punk italiano?

Si, diciamo che era da tempo che pensavamo di ristampare il vinile di Strade Smarrite, di rinfrescare il sound con un nuovo master e di aggiungere una traccia bonus…

Alla fine siamo riusciti anche ad avere una nuova veste grafica grazie al lavoro del buon Gigio Bonizio.

È difficile spiegarti in modo veloce e sbrigativo il cambiamento che ha attraversato il panorama punk italiano in questi anni … sicuramente l’età media si è alzata di molto.

Come avete deciso di dare una nuova veste a “Sulla collina” che, tra l’altro, ne sottolinea maggiormente il carattere evocativo e rock?

È una versione che faceva parte del tour in acustico che avevamo fatto durante la pandemia.

Credo che la canzone, suonata in quel modo, restituisca in modo nitido e fedele il concetto popolare del tema trattato, in fondo parla di una storia molto sentita per la Città Torino: la scomparsa della sua squadra principale.

Proprio a questo proposito, come vi sentite ad essere diventati la colonna sonora di una squadra che, al di là di ogni fede calcistica, nell’immaginario collettivo, rimarrà per sempre il Grande Torino?

Sono cose che non si possono spiegare nemmeno con le parole, anche se forse con quel brano un po’ ci siamo riusciti.

Quando allo stadio tutte le persone si mettono a cantarla si crea un’atmosfera incredibile.

Da Torino in questi anni è arrivata tanta buona musica, di tanti generi diversi.
C’è qualche collaborazione che vi piacerebbe avviare o che avete già nel cassetto?

Le collaborazioni sono esperienze di crescita e di condivisione, noi ne siamo sempre usciti arricchiti.

Mi piacerebbe sperimentare qualcosa di nuovo ma non ho ancora pensato a nulla di concreto.

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