Home Interviste Intervista ai Mardi Gras che, dopo le loro Home Edition, non vedono l’ora di risentire il cuore pulsare sui palchi

Intervista ai Mardi Gras che, dopo le loro Home Edition, non vedono l’ora di risentire il cuore pulsare sui palchi

by Leslie Fadlon
mardi gras

Abbiamo intervistato i Mardi Gras, che dopo averci regalato una versione speciale, ”home made” della loro “Shoes”, ci hanno deliziato anche con una personalissima ”Don’t Look back in anger” degli Oasis. La band, composta da Liina Ratsep (Vocals), Fabrizio Fontanelli (Acoustic Guitar), Carlo Di Tore Tosti (Bass), Alessandro Matilli (Piano & Keyboards), Fabrizio Del Marchesato (Electric Guitar) e Valerio Giovanardi (Drums), nel frattempo, è al lavoro al suo prossimo album in studio. “From Zero to One”, uno dei loro ultimi singoli, vede la produzione di Stuart Epps produttore già di Elton John e Led Zeppelin. Un altro tassello nel lungo viaggio umano e musicale dei Mardi Gras, che da sempre hanno una visione internazionale. La band ha suonato spesso in Irlanda, è stata inserita da Neil Young nelle sue “Songs of the Times”, canzoni di pace e di protesta, è stata trasmessa da molte radio Usa ed Europee, e annovera la partecipazione allo Sziget Festival di Budapest. Negli Abbey Road Studios di Londra Simon Gibson (The Beatles, Keane, Robbie Williams, U2) ha masterizzato invece il suo terzo album “Playground”. Molte le collaborazioni con artisti irlandesi di rilievo come Liam O’Maonlai, Mundy e Mark Geary. In questa intervista i Mardi Gras hanno parlato con Leslie Fadlon degli ultimi progetti e di tanto altro..buona lettura!

L’intervista ai Mardi Gras

Ciao ragazzi e benvenuti! Avete da poco regalato al vostro pubblico una cover degli Oasis “Don’t look back in anger”. Come nasce quest’idea? E com’è stato realizzare questa versione ‘’in smart working”?

Liina Rätsep: L’idea è di Alessandro Matilli, il nostro tastierista. Siccome eravamo tutti chiusi in casa e non potevamo suonare insieme, registrare un video live, ognuno a casa sua, è stata un’alternativa.

Fabrizio Fontanelli: Eravamo in studio a lavorare quando ci sono state le norme di distanziamento sociale e la disposizione di restare nelle nostre case. Cosi ad Alessandro è venuta l’idea di rielaborare questo brano con molti nostri amici come coristi.

A precederla è stata “Shoes”. Quale è lo spirito di questo pezzo? E che tipo di riscontro avete ottenuto?

Liina: Shoes” è un brano nostro piuttosto allegro, infatti è stato  divertente fare questa edition per prima tutto“in smart working”, molto tranquillo.

Fabrizio Fontanelli: Beh molti hanno detto che era piu bella questa versione rispetto l’originale, dunque ci ha preso molto di sorpresa!

Da musicisti, come state vivendo questo complesso momento?

Liina: Ovviamente non è facile per nessuno. Tutti gli eventi sono stati cancellati, e non ci siamo potuti vedere per lavorare insieme in studio. E nessuno sa quanto dura questo periodo e quando o se i “vecchi tempi” tornano..

Fabrizio Del Marchesato: Non è stato facile abbandonare la sala prove ed il palco, tuttavia in un momento in cui tutti siamo stati chiamati ad essere uniti e responsabili, abbiamo cercato di sentirci più vicini al nostro pubblico con le nostre “produzioni casalinghe”.

Fabrizio Fontanelli: Si vive alla giornata, capendo come la situazione possa tornare in una qualche normalità, confrontandomi con altri amici musicisti e proprietari di venues è l’unica cosa possibile da fare, aspettare e capire se ci sono idee che si possono sviluppare in questo lasso di tempo in stand-by. Intanto sta per uscire la nostra terza e ultima “Home Edition”.

Cosa pensate si possa fare per risollevare le sorti del settore della cultura, ora e dopo la crisi?

Fabrizio Del Marchesato: Indubbiamente siamo chiamati ad affrontare un momento “nuovo”, con le regole di distanziamento sociale che tutti dobbiamo rispettare. Ma siamo fiduciosi perché il nostro tempo mette a disposizione di chi lavora nel settore della cultura molte innovazioni tecnologiche che possono consentire di pensare e portare avanti nuovi progetti.

Fabrizio Fontanelli: Sicuramente una rete di aiuti ai club/teatri/associazioni che questi mesi sono state ferme e non hanno garanzie per una riapertura autunnale. E poi continuare o iniziare addirittura a vivere i posti sostenendoli nel nostro piccolo. Già molti club avevano subito furti o manomissioni qua in città. Questo è stato uno tsunami. E quando si riaprirà, chiederemo a tutti una forte partecipazione reale. La tecnologia credo potrà in qualche modo aiutare la ripresa, vedremo in che modo.

State lavorando ad un nuovo disco, nel contempo?

Liina: Stiamo lavorando ad un nuovo disco, sì. Sarà un disco speciale e diverso dal nostro materiale pubblicato fino a ora.

Il  vostro ultimo singolo, “From Zero to One”, è stato prodotto da Stuart Epps. Com’è avvenuto l’incontro con il produttore, che ha lavorato al fianco di artisti come Elton John e Led Zeppelin?

Liina. A lui è piaciuta la nostra versione del brano “One Guitar” di Willie Nile e ci ha proposto di fare un brano in collaborazione.

Fabrizio Fontanelli: E’stata la nostra prima collaborazione a distanza, ed è stato interessante affidare un nostro brano a un’altra sensibilità. Siamo molto contenti che le sue idee hanno dato una ulteriore spinta al brano.

Per chi non vi conoscesse, come nascono i Mardi Gras? E perché scegliere questo nome?

Fabrizio Fontanelli: Nascono molte lune fa a Roma, quando cercai di portare le mie esperienze dublinesi dentro una band. Iniziammo come un duo country/folk, per poi via via evolverci in una big band come ora. Il nome viene dall’ultimo album dei Creedence Clearwater Revival, riporta al Carnevale di New Orleans, alla musica e alla gioia. Mi piacque molto come immaginario.

Chi sono le vostre ispirazioni a livello musicale?

Liina: Ognuno di noi ha le preferenze personali che non sono sempre le stesse e credo sia una cosa positiva.

Fabrizio Fontanelli: Assolutamente, la diversità è sempre una ricchezza. Siamo tutti grandi ascoltatori di musica di tutti i generi.

Avete suonato moltissimo in giro. Qual è stato il palco più bello calcato finora?

Liina: Circo Massimo forse?

Fabrizio Fontanelli: si, suonare al Circo Massimo è stato veramente emozionante.

E quello che sognate di calcare?

mardi gras

Liina: Wembley!

Fabrizio Fontanelli: Farsi un giro dei Festival sarebbe interessante, si imparano molte cose, lo Sziget è stata una grande nostra esperienza in questo senso.

Fabrizio Del Marchesato: Beh, sono tanti, ma giusto per citarne qualcuno potremmo dire: Sweden Rock Festival, Meadows in the Mountains, Glastonbury Festival e sicuramente tornare allo Sziget Festival.

Infine, quali sono le speranze dei Mardi Gras per la fase successiva a questo triste lockdown?

Fabrizio Fontanelli: Beh sicuramente di poter tornare sui palchi a raccontare le nostre storie in un’atmosfera che lo possa permettere. E che tutti coloro a cui hanno fatto compagnia le varie dirette live degli artisti, possano poi goderne dal vivo e non tramite schermo di un computer o di uno smartphone. Come musicisti abbiamo sempre bisogno del calore umano.

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