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Game of Thrones – Tra critiche e applausi si chiude la serie HBO

by Andrea Prosperi
Game of Thrones

Tempo di saluti per gli spettatori di Game of Thrones. La serie, dopo nove anni e otto stagioni, ha posto la parola fine alle avventure nei Sette Regni. E come ogni serie di successo che si rispetti le polemiche sul finale non smetteranno presto. Basti pensare, restando nella serialità contemporanea, a Lost, i cui fan continuano a discutere su una conclusione davvero poco chiara, e How I Met Your Mother, sit-com che ha legato il suo ultimo episodio a una scelta che ha diviso gli spettatori in modo più che netto.

Per questo non dovrebbe stupire quanto si stia parlando di Game of Thrones. Di anno in anno la serie ha ampliato il proprio pubblico, avvicinando i più insospettabili, creando intorno a sé una folta community, al punto da far diventare questa ultima stagione un vero e proprio evento generazionale, al pari di Avengers Endgame per il mondo cinematografico. Amici e sconosciuti, nel tempo libero e al lavoro, negli ultimi mesi è stato davvero improbabile non parlare di Game of Thrones!

Game of thrones

L’ultima stagione di Il Trono di Spade è iniziata sotto il segno delle critiche, soprattutto legate a una presunta “fretta” nello sbrogliare le trame dipanate nelle prime sei stagioni. Il segnale era già arrivato con alcune scelte della settima stagione, ma è stata l’ottava a porre un forte acceleratore sugli eventi, scontentando diversi spettatori. Una accelerazione che è stata segnata anche da scelte narrative piuttosto repentine: seppur logiche e condivisibili, una maggiore disponibilità di minutaggio avrebbe potuto rendere determinati stravolgimenti più comprensibili ad un pubblico davvero vasto. A farla da padrone è sicuramente la scelta di mostrare un nuovo volto di Daenerys Targaryen.

Il personaggio ha legato la sua storia ad un cammino di rivalsa, affrontando diverse minacce, viaggiando ai confini del mondo, fino a giungere a Westeros per reclamare il trono che fu della sua famiglia. Eppure, dopo stagioni da liberatrice, da simbolo, da eroina, è diventata autrice di un vero e proprio massacro, un insensato bagno di sangue che ne ha segnato irrimediabilmente la figura. Per alcuni è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, portando alla creazione di una petizione per far girare nuovamente l’ultima stagione. La petizione ha raccolto in pochi giorni tantissime firme, centinaia di migliaia.

Proprio questa raccolta di firme porta ad una importante riflessione sul ruolo degli spettatori nella creazione di un prodotto di questo tipo, sia esso una serie televisiva o una pellicola cinematografica. Ha senso che i fan chiedano una riscrittura di un copione, in virtù di un finale che non soddisfa le proprie aspettative? Una richiesta del genere diventa puro fan-service, superando il livello della critica e mostrando lo spettatore come deus ex machina della produzione artistica seriale. Fortunatamente è solo una sensazione di potere che ha lo spettatore, senza rendersi conto che determinate serie, con un successo come quello di Game of Thrones, possono sopravvivere nonostante le critiche, altra faccia della medaglia di un successo planetario.

L’ultimo episodio, con il terreno preparato dal massacro di Daenerys, riesce così a non stupire, in piena coerenza con quanto realizzato in queste ultime sei puntate. Scelte che hanno fatto e faranno discutere, ma che non possono ritenersi incoerenti con quanto la serie ha mostrato in queste settimane. Un finale tutt’altro che a lieto fine, con un sapore “agrodolce “.

A margine, resta un unico, grande dubbio: cosa ne sarà della originale saga letteraria? Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco vedrà i suoi ultimi volumi? E, nel caso, conterrà un finale diverso da quello andato in onda?

Ai posteri l’ardua sentenza.

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