Game of Thrones – La fine di un’era

di Andrea Prosperi

Esistono due tipi di serie televisive di successo: quelle dal successo effimero, e i cult intramontabili. Difficile, durante la messa in onda, comprendere una serie a quale di questi due tipi appartenga, ma questo non è sicuramente il caso di Game of Thrones. La serie tratta da Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco ha saputo, negli anni, diventare ben più di un semplice successo televisivo, entrando nell’immaginario collettivo e segnando un’intera epoca della serialità. Non c’è dubbio, un giorno parleremo di un prima e di un dopo Game of Thrones.

Giorno che arriverà molto presto. La serie ha infatti debuttato nella notte tra il 14 e il 15 Aprile, ora italiana, con la sua ottava e ultima stagione, composta da sei puntate che si preannunciano essere ricche di tensione e colpi di scena.

Ma cos’è Game of Thrones?

The Winter is Coming

“L’inverno sta arrivando” è una delle più iconiche frasi della serie tv. Un inverno a dir poco minaccioso, in un mondo dove le stagioni durano anni, e dove, dopo una lunga estate, si prospetta un lungo inverno. Più rigido e pericoloso più a Nord si vive. Proprio nel Nord di Westeros inizia la storia, con una scena indimenticabile, che mostra dei morti tornare in vita, gelidi come solo il grande freddo può essere. Una visione quasi profetica, per lo spettatore, che imparerà, con il passare delle stagioni, a conoscere la minaccia degli Estranei (WhiteWalkers in originale), dei misteriosi esseri in grado di ridar vita ai morti, procedendo dallo sconosciuto Nord alla volta di Westeros, difesa dalla Barriera, una magica muraglia di ghiaccio pronta a difendere i Sette Regni dagli invasori.

Eppure, ormai, dopo millenni, gli Estranei sono considerati pura fantasia, una fiaba per bambini. Per questo nessuno prende sul serio gli avvisi della minaccia, preferendo impegnarsi in un “passatempo” che dà il nome alla serie tv: il gioco del trono.

Game of Thrones

Molte le forze in gioco, sia all’interno di Westeros, sia ai confini del mondo. Mentre le grandi casate si sono affrontate, colpite a morte, tradite e distrutte, Daenerys Targaryen, legittima erede di un re spodestato, ha cresciuto tre draghi, e un immenso esercito, ed è pronta a reclamare il suo trono. Ad affrontarla troviamo ancora Cersei Lannister, perfida regina, pronta a lottare fino alla fine per non perdere ciò che ora è solamente suo.

Eppure ha davvero così importanza continuare la battaglia tra i vivi, con i morti ormai alle porte? Perché sì, dopo sette stagioni, da quei primi frame, la morte è ormai giunta alle porte di Westeros. E non ha intenzione di bussare.

Con queste premesse l’ottava stagione di Game of Thrones si preannuncia davvero interessante, con la più celebre delle domande ancora senza una risposta: chi siederà sul Trono di Spade?

Notte

La particolarità di Game of Thrones è nell’aver raccolto intorno a sé un pubblico davvero variegato, su cui pende la Spada di Damocle del rischio spoiler. Il risultato? Sky, che distribuisce la piattaforma, manda in onda la puntata non solo in prima serata, poche ore dopo la trasmissione statunitense, con i sottotitoli, ma ha ormai consolidato la tradizione di trasmettere la puntata in vera contemporanea con gli Stati Uniti. Così, nella notte tra il 14 e il 15 aprile, alle tre del mattino, sono stati davvero tanti gli italiani di fronte alla televisione, con Sky o NowTv, desiderosi di riprendere le avventure della celebre serie. Serie che mancava dall’estate del 2017, a causa di una preparazione davvero lunghissima, per un vero e proprio kolossal televisivo, in grado di muovere un business senza pari.

Quali i motivi di un successo del genere? Se da un lato il fenomeno di “moda” ha contribuito, è innegabile come il fascino della serie derivi da uno dei paradigmi più controversi: chiunque può morire. Nel corso della serie molti tra i protagonisti principali sono morti, mentre ai sopravvissuti sono capitate sofferenze di ogni genere, in un mondo dove l’ambiguità tra bene e male è talmente flebile da rendere difficile schierarsi con certezza, e dove anche il male ha un suo intrigante fascino. Qualsiasi sia il finale, Game of Thrones ha regalato ai fan un viaggio davvero emozionante, con la propria bandiera già piantata nell’Olimpo delle serie tv, accanto a successi inossidabili come Lost e Twin Peaks.

Siete sicuri di non volere giocare anche voi al Gioco del Trono?

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