Se il 2023 vi era parsa un’annata non indimenticabile per la musica, soprattutto nostrana, il 2024 vi sarà sembrato un vero e proprio “annus horribilis”: perlomeno se avete superato il quarto di secolo e non siete amanti della musica mainstream o, quantomeno, dei generi che attualmente vanno per la maggiore, vale a dire il rap, la trap e lo urban.
Eppure, anche in questi 12 mesi di musica discutibile almeno sotto il profilo dei testi, -che ci piaccia o meno, è pacifico che la stessa, in quanto mezzo di espressione artistica che fa uso delle parole, oltre che delle melodie, veicoli dei messaggi e, quindi, della cultura – qualche cosa di buono, qua e là, è venuto fuori.
Di seguito troverete i 5 album che ci sono parsi i più gradevoli e interessanti di questo 2024 bisesto e -non solo musicalmente- funesto, augurandoci (come già abbiamo fatto l’anno passato), che “l’anno che verrà” ci regali un’insperata inversione di rotta verso altri generi un tempo più in voga o anche solo la possibilità di ascoltare, pure in radio e in TV (e magari pure al Festival della Canzone Italiana), finanche del buon pop o del sano rock.
Miss Italia – Jack Savoretti
Buona la prima per l’italoinglese Jack, che confeziona un disco -il primo interamente in lingua italiana- intimo, sentito e romantico, nel quale la sua voce risulta forse meno graffiante che in inglese ma impreziosita di quella musicalità nostalgica tipica del nostro idioma.
Deserti – Piero Pelù
Forse la sua “opera della vita” da solista: un album sofferto e vissuto, che arriva all’indomani di un periodo difficile per l’artista fiorentino, in cui anche i “litfibiani” più duri e puri potranno apprezzare il recupero di sonorità del gruppo rock di cui è stato (e sarà sempre) il frontman per oltre 40 anni.
From Zero – Linkin Park
Il titolo dice già tutto del ritorno di questa iconica band, che riparte dagli albori con una voce nuova, quella femminile di Emily Armstrong, potente e perfetta per il gruppo. Un album energico e in pieno stile Linkin Park, che dimostrano di essere riusciti ad andare avanti, dando vita a un ottimo lavoro discografico, senza avere la pretesa rimpiazzare l’insostituibile Chester.
Changes The Time – James Bay
James Bay è un artista delicato e “ficcante”, di quelli che ti chiedi come possano non avere ancora un successo smaccato e planetario. Nel nostro paese, al momento, non è troppo conosciuto: se non sapete già chi sia, prendetevi una mezz’oretta per ascoltarlo e vedrete che non ve ne pentirete.
Manu Chao – Viva Tu
Vi è mancato Manu Chao, in questi 17 anni? A me, moltissimo…questo album, quindi, incomprensibilmente passato in sordina, pone fine a una lunga latitanza dalla scena musicale, interrotta solo dai live fatti in giro per il mondo (se non lo avete mai sentito dal vivo, affrettatevi a rimediare!). Se non esistesse, bisognerebbe inventarlo.
Appassionata di musica, giornalismo, scrittura e danza, ama vivere nella sua riservata Torino, ma adora il Sud Italia, nel quale affondano le sue origini.