Emilio Stella, artista della scena indipendente romana, ha ora rilasciato Suonato. Ha aspettato sette lunghi anni dalla uscita del suo primo album, interamente autoprodotto, intitolato “Panni e Scale”.
Anticipato dal lancio del singolo “Attenti al cool” a giugno di quest’anno, il suo nuovo album, sotto l’etichetta Goodfellas, è stato già “suonato” al Parco Schuster lo scorso 26 luglio. Ora Emilio Stella dice “rifamolo” e torna nello stesso posto, in un concertone sempre gratuito l’8 settembre, dove con tanti ospiti e sorprese, suonerà di nuovo il suo piccolo grande capolavoro, disponibile nei negozi e sulle piattaforme digitali dal 14 settembre.
Non è stata una pausa vuota, Emilio non si è fermato. Ci ha fatto aspettare tanto per un nuovo disco, ma nel frattempo ha suonato su centinaia di palchi, ha ricevuto riconoscimenti, ha fatto uscire pezzi nuovi, ha iniziato vari progetti ma ha anche fatto i suoi sbagli, che però non l’hanno mai fermato. Come scrive sui suoi social: “Ho sbagliato strada, mi sono perso. Mi sono ritrovato sempre allo stesso modo, non smettendo mai di scrivere, di fare gavetta, di raccontare con una penna e una chitarra i miei pensieri, le emozioni, la mia periferia, i mostri che abitano dentro di me.”
Suonato di Emilio Stella: artwork e tracklist
1. Pesa più un ricordo di un vinile
2. Attenti al cool
3. Marcella
4. Gli alieni siamo noi
5. Leilalù
6. La gattara
7. La pecora fa ‘mbe
8. Terra di Calabria
9. Pontina
10. Maledetto tempo
11. Le birre
Adesso è ritornato, più maturo, più consapevole ma sopratutto carico di un’energia positiva che trasmette nel suo nuovo album e la grande simpatia che lo contraddistingue da sempre.
Un ragazzo di periferia, nato a Velletri, cresciuto in un quartiere popolare di Pomezia, con la famiglia di origini calabresi, innamorato di Roma, la racconta in un modo semplice, ironico, a tratti cinico e leggero ma nello stesso tempo toccando i temi più profondi.
”Suonato” però non è solo Roma, nonostante la romanità dell’artista si senta forte in ogni canzone. Ma nuovo album, composto da 11 brani, parla sopratutto d’amore in generale e di tutte le sue sfumature, come per esempio un amore finito e di quanto sia doloroso il suo ricordo, nel brano che apre il disco “Pesa più un ricordo di un vinile”. Racconto di una storia finita male, una ballata dai suoni leggeri che si conclude con la voglia di “finalmente ripartire”.
E così riparte Emilio Stella passando a “Attenti al cool”, singolo che ha l’anticipato uscita di “Suonato” a giugno. Un brano dove il cantautore ci dice “attenti” al consumismo e all’omologazione portati a livelli estremi dei social, perché ci rendono schiavi di una società superficiale, comoda, ma priva di emozioni.
Dal mondo di social l’artista passa a parlarci di “Marcella” tornando così a Roma. Canzone in stile leggero, interamente in dialetto romanesco, è la storia di una donna senzatetto, che per scelta o per necessita vive tra le strade della capitale. È un simbolo, sinonimo di forza e debolezza, un’immagine triste ma anche molto caratteristica.
Da lì Emilio Stella ci porta nello spazio con “Gli alieni siamo noi”. Pezzo più triste, forte e malinconico di tutto il disco ma forse anche più vero. Parla della solitudine di ognuno di noi, dell’impotenza di fronte alla storia che si sta scrivendo, senza poter fare nulla. Del mondo crudele e pieno di guerre, dell’umanità che non esiste quasi più. Della voglia di cambiare qualcosa ma anche di scappare, con le astronavi, in un mondo migliore, sognando e cantando ancora.
A seguire si scende sulla terra, di nuovo a Roma, con due brani in stile stornello. “Leilalù” e “La gattara”. Entrambi in romano, raccontano le donne della capitale, specialmente il secondo, con la partecipazione straordinaria di Giulia Ananìa, anche essa cantautrice e accentratrice di cose belle a Roma. La canzone parla di una figura caratteristica, la gattara che “chi la vede sotto casa, se scansa pe’ la puzza e c’ha pure ‘n po paura.”. Però pensandoci bene che Roma sarebbe senza “La gattara”?
Rimanendo sul tema animale Emilio in uno stile popolare e molto ironico ci ripropone un problema molto grave del consumismo e l’ignoranza del popolo, che preferisce piegarsi camminando “a pecoroni” e che non si arrabbia mai restando zitto. “La pecora fa ‘mbe” in quanto è un brano molto vivace e divertente, rappresenta in poche parole la nostra società di oggi.
Il viaggio con il giovane cantautore continua e questa volta scendiamo sulla “Terra di Calabria”. Il posto, dove ha origini la sua famiglia e che Stella porta nel cuore con orgoglio e rispetto. Ascoltando la canzone si sentono quasi i profumi, chiudendo gli occhi si vedono i colori e il mare di questa terra tanto ricca di bellezza, poetica e piena di potenziale ma anche segnata dalla povertà e da un passato e presente molto violento.
Dalla Calabria viaggiamo verso un altro mare, sul litorale romano, dove ci porta la “Pontina”. Brano già conosciuto e suonato più volte da Emilio, presente con un videoclip anche su YouTube, racconta il disagio della Città Eterna, che forse la famosa strada verso il mare rinchiude perfettamente, tra buche, smog, monnezza e puttane.
Penultimo pezzo del “Suonato” è un ritorno nel passato. “Maledetto tempo” scritto per il 41esimo compleanno di Francesco Totti. Un omaggio al capitano della sua squadra del cuore, pieno di nostalgia e l’amore.
Il disco si conclude con un brindisi con “Le birre”. Un altro viaggio indietro, un altro amore perso, ma anche un’altra speranza di non arrendersi, un’altra lezione imparata, un’altra poesia cantata.
Finisce così il viaggio dentro il cuore di Emilio Stella, ma anche dentro i nostri cuori, nelle nostre anime, nei nostri ricordi. Perché anche se il cantautore in tutti i suoi brani inserisce una forte influenza biografica, tutti noi possiamo ritrovarci in mezzo a queste righe e questi suoni, allegri, a volte buffi, ma anche molto veri.
In “Suonato” l’artista ancora una volta conferma il suo talento innato per le parole, la sua sensibilità ma anche grinta e voglia di raccontare il mondo così, come lo vediamo tutti noi. Con tante riflessioni personali e con la stretta vicinanza alla periferia ci ha portato in una gita tra le emozioni, lacrime, difficoltà della nostra realtà ma anche tanto divertimento.
A chi è nato a Roma, a chi è qui di passaggio, a chi ha scelto di amarla come me, un amore a prima vista che dura da 21 anni. A chi Roma non ha mai visto, a tutti, consiglio questo disco. Perché Emilio è un po’ la versione maschile della donna più bella del mondo ovvero Roma. E se la volete toccare, assaggiare, sentire e vivere avrete l’occasione già l’8 settembre, dove Stella, in un concertone gratuito a Parco Schuster, a due passi dalla Basilica di San Paolo, presenterà con tutto l’amore “Suonato”, il suo piccolo grande capolavoro.
Quindi se venite da terra di Calabria o da altre terre, prendete le vostre astronavi, fate un viaggio sulla Pontina, sfidate questo maledetto tempo, non vi scordate le birre e state attenti al cool. Prendete con voi Marcella, la gattara e Leilalù, buttate via i pesi di ogni ricordo, portate con voi un vinile nel cuore come una poesia e venite tutti a Roma. Ci vediamo lì, a cantare e ridere toccando le emozioni, quelle vere.
Justyna Alicja Roslon
Piena di sogni, malinconie, ansie e paure. Con l’anima ricucita, ma ancora viva, grazie alla pizza, la poesia, la birra, la musica e il gelato.