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Intervista a Gerardo Balestrieri per il suo Best of

by Leslie Fadlon
BALESTRIERI

Il 21 aprile è uscito in digitale la raccolta “THE BEST OF” (L’Orto/Ingrooves) del poliedrico cantautore GERARDO BALESTRIERI che con questo disco sintetizza il suo percorso discografico tra musica, teatro e viaggi.

Una carriera che inizia nel 2007 con l’album d’esordio “I Nasi Buffi E La Scrittura Musicale” arrivato secondo nella categoria “Opera Prima” del Premio Tenco dello stesso anno.

Tra un disco e l’altro Gerardo Balestrieri promuove i suoi dischi in tour in Italia e all’estero, lavora per il teatro e per il cinema e ad importanti collaborazioni nazionali ed internazionali. Infaticabile, continua a produrre al ritmo di quasi un disco all’anno: “DANCING” è il suo album di inediti più recente.

Gerardo è un appassionato di swing, di echi tzigani, dell’oriente dei Greci, del jazz e della Francia, del ritmo contagioso, del twist e del Sud America. Attraverso testi sfumati e maturi, l’inconfondibile voce dinoccolata e scura, Balestrieri ama giocare con le parole senza perder di vista il ritmo e la danza proponendo «canzoni per anche ed orecchie, per ricci, per pance e per tacchi» come afferma lui stesso.

Ne abbiamo parlato in quest’intervista, buona lettura!

Ciao Gerardo, ci racconteresti quando e come hai deciso di pubblicare il tuo ‘’The best of’’?

Ciao Leslie, l’ idea di pubblicare questa raccolta è arrivata un mese prima dalla sua pubblicazione. L’ aria di primavera mi ha portato a riflettere sul cosa fare, considerando il futuro incerto e la felicità a momenti (cit) Così mi son guardato dentro e intorno e ho capito che per me era giunto il momento di un BEST OF. Dopo 15 anni di attività discografica, nella incertezza di cosa presentare al pubblico, il migliore biglietto da visita l’ ho visto in questo album. Una maniera di ripartire con un’ età più matura e con le canzoni stesse che sono cresciute in questi anni. Avevo anche la necessità di rincidere alcune nuove versioni proprio perchè da tanti anni le suoniamo così, più evolute rispetto alla prima incisione avvenuta nel lontano 1999

Quanto sei cambiato dai tempi del tuo album d’esordio “I Nasi Buffi E La Scrittura Musicale”?

Son cambiato molto e per niente;) Son cresciuto ovviamente da un punto di vista di esperienza e di scrittura. Tanti considerano “I nasi buffi…” il mio album migliore: gli esordi spesso son così. Non è un caso che la maggior parte delle nuove versioni son canzoni tratte proprio da quell’ album che per un soffio non vinse la Targa Tenco Miglior Opera Prima.

Torniamo ancora più indietro nel tempo, come nasce la tua passione per la musica?

E’ una questione ancestrale. Sono nato in Germania da genitori dell’ Alta Irpinia emigrati che lavoravano in fabbrica. Nei fine settimana la comunità operaia si riuniva in qualche casa e si faceva festa. Mio padre grande cultore di un ampio repertorio cantava inventando strofe dedicate a tutti i presenti. C’ era un signore Zi Andrea che lo accompagnava con la fisarmonica. Ed io mi innamorai di Zi Andrea…pensando che fosse il nome dello strumento. Da lì è iniziato tutto. Erano anni in cui le persone sapevano divertirsi nella fatìca. Ricordo ancora il suono dei tacchi che battevano sul pavimento fino allo sfinimento. C’ è una vecchia canzone greca Palamakia che mi ricorda quei momenti. Batti le mani batti i tacchi sul pavimento…

Il tuo disco preferito?

Domanda difficilissima i primi tre che mi vengono in mente: Uprising e Exodus di Bob Marley, Paris Milonga di Paolo Conte

Il concerto più bello che hai fatto?

Forse un live durante la tournèe in California, a Berkley. Ricordo il calore del pubblico mai incontrato prima e che non aveva mai ascoltato il mio repertorio. Emozionante.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Cercare di promuovere al meglio questo album e trovare un’ agenzia che si occupi dei concerti.

Infine, come possiamo seguirti?

Sulle mie pagine social facebook e instagram, sul mio sito web ( gerardobalestrieri.org) e ovviamente ai concert

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