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CRISTICCHI in gara con QUANDO SARAI PICCOLA: conferenza

by Marianna Grechi
Simone Cristicchi Foto1 Credito Fotografo PH Giorgio Amendola b

SIMONE CRISTICCHI è in gara al 75° Festival di Sanremo con il brano “QUANDO SARAI PICCOLA. Artista imprevedibile e poliedrico, cantautore, attore, disegnatore e scrittore, Simone Cristicchi torna sul palco del Teatro Ariston dopo averlo calcato per ben 5 volte in gara e 3 volte in qualità di ospite.

Il 14 febbraio esce in digitale, cd e vinile DALLE TENEBRE ALLA LUCE (Dueffel Music / ADA Music Italy), la speciale edizione dell’ultimo album di SIMONE CRISTICCHI che contiene anche “QUANDO SARAI PICCOLA“, brano in gara al 75° Festival di Sanremo.

Simone Cristicchi ha voluto incontrare di persona la stampa prima della settimana Sanremese per affrontare non solo il tema di Quando Sarai Piccola ma dell’intero album.
Dopo aver letto un passo tratto da HappyNext, l’ultimo libro dell’artista, dove emerge l’episodio dell’emorragia cerebrale che ha colpito la madre e cambiata per sempre, Simone ci ha raccontato del brano e dello spirito con cui affronterà Sanremo.

Dalle tenebre alla luce cover Simone Cristicchi b

Quando Sarai Piccola è un brano intenso per te, perchè hai deciso di portarla a Sanremo?

Il brano era fermo da molto tempo, è stato scritto durante la prima quarantena e tutti mi avevano sconsigliato di inserirla in questo album, per il potenziale che aveva. Ma il momento è arrivato anche grazie a Carlo Conti che ha voluto che questa canzone partecipasse. Non è solo una “bella canzone” ma un brano di vita autentica forse anche terapeutica che potrà aiutare qualcuno. Quando una persona invecchiando torna ad essere fragile, proprio come i bambini, crea una situazione molto comune in cui molti noi si possono immedesimare.

Nella serata cover porterai LA CURA di Battiato, è stato naturale scegliere di avere AMARA al tuo fianco?

Pensare a Franco Battiato per me è stato automatico nella scelta del brano da portare in questa serata, lui per me rappresenta un maestro e LA CURA non è mai stata cantata all’Ariston se non dallo stesso Battiato nel 2007, anno in cui tra l’altro vinsi il Festival. Quindi una responsabilità enorme. Chiamare Amara, mia compagna di viaggio e di vita è stato ugualmente spontaneo, mi sento protetto e sicuro dal carisma di questa artista straordinaria che ha reso la mia vita meravigliosa.

Senti il peso dell’aspettativa che c’è su Simone Cristicchi e quello che farà al Festival?

Non posso fare altro che essere me stesso su quel palco e portare la mia sensibilità. Il mio è un colore all’interno di questo mosaico che Carlo Conti ha creato. Quest’anno poi è stato dato tanto spazio al cantautorato italiano e anche se ci sentiamo in una sorta di riserva indiana portiamo alta la nostra bandiera.

DALLE TENEBRE ALLA LUCE è il titolo dell’album che uscirà il 14 Febbraio, cosa rappresenta?

L’idea di un viaggio, in mezzo alle ombre appunto, che sono il dolore, inevitabile per raggiungere la luce. Penso alla perdita di mio padre che è avvenuta quando avevo 10 anni. Ho trasformato quella ferita in creatività, iniziando a disegnare e scrivere. Credo che sia un percorso comune a tutti, come un sorta di purgatorio dantesco, un dolore da sublimare.

I tuoi brani spesso sono per i fragili (come Ti regalerò una rosa) , da dove nasce questa empatia poco diffusa in un epoca di bulli?

La mia è un attitudine che ho fin da bambini. Se non avessi trovato lo sfogo nell’arte probabilmente sarei stato molto chiuso in me stesso e violento. Ho passato anni chiuso in camera in compagnia solo dei miei disegni. Ma quella valvola di sfogo mi ha salvato e continua a farlo. Ecco perchè mi sono sempre sentito vicino agli emarginati e gli esclusi.

SIMONE CRISTICCHI vince il “PREMIO LUNEZIA PER SANREMO 2025” per il valore emozionale di “QUANDO SARAI PICCOLA” (Dueffel Music / ADA Music Italy), brano in gara al 75° Festival di Sanremo.

«Nell’impegno di una sola scelta indichiamo l’opera di Simone Cristicchi afferma Stefano De Martino, Patron della rassegna battezzata 30 anni fa da Fernanda Pivano e Fabrizio De André – un argomento umanitario e familiare a cui non aveva pensato mai nessuno per una canzone, un’elaborazione emozionante tra passato e presente del sentimento figlio-madre. Commozione annunciata con le atmosfere musicali di Simone Cristicchi».

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