Home Interviste Colapesce e Bianco al Primo Maggio: intervista

Colapesce e Bianco al Primo Maggio: intervista

by InsideMusic
colapesce primo maggio intervista

Colapesce, al secolo Lorenzo Urciullo, è fra i cantautori più promettenti e seguiti del momento. In seguito al successo del suo tour italiano Infedele, ha anche partecipato a Faber Nostrum, compilation di brani del maestro De Andrè re-incisi da esponenti della musica italiana, reinterpretando La Canzone dell’Amore Perduto. Attualmente, ha stretto una collaborazione con Bianco, cantautore torinese suo coetaneo, che esordì nel 2011 con Nostalgina, per INRI. Da lì, la strada è stata in discesa, dall’apertura dei concerti di Niccolò Fabi, mentre ora all’attivo ha ben quattro album. Corri Corri è il suo singolo più noto, assieme a Levante.

Cominciamo con la più grande delle questioni: di chi è stata l’idea di iniziare questa collaborazione? Dobbiamo aspettarci un singolo o addirittura un album?

Bianco: No, non esageriamo! E’ stata un’idea sua (di Colapesce), e neanche così brillante devo dire (ride).

Colapesce: In realtà aveva chiesto a Brunori, che poi ha detto di no, e ha ripiegato su Colapesce…

Il vostro connubio artistico rappresenta un po’ quello che dovrebbe avvenire nel nostro paese, ovvero il nord ed il sud che si vengono incontro. Credete sia realizzabile?

Colapesce: E certo, non è che siamo nell’ottocento!

Bianco: Beh, ma avendo la Terra piatta, sarebbe stato molto più facile.

Colapesce: l’Italia mi sembra già abbastanza unita, solo Salvini non ne è molto convinto.

Sono sempre l’ultimo a saper le cose” canti (Colapesce) in “Maledetti italiani”, in che misura incide la disinformazione sul lavoro?

Colapesce: Beh, ce n’è molta, soprattutto nell’ambito artistico che è quello che mi preme maggiormente. C’è tantissima disinformazione, il governo di certo non aiuta ma non ti voglio annoiare con i fondi per gli artisti e così via.

Di certo non mi annoi. Invece dimmi un po’. Mi hai parlato del lavoro e della musica: come senti oggi in Italia la posizione del musicista come lavoratore? Nel momento in cui si deve emergere, può essere considerato dal resto del mondo un lavoratore, o è privato di una certa nobiltà?

Colapesce: A parer mio, deve assolutamente essere trattato da lavoratore, ma la situazione reale è completamente diversa. Quando hai un minimo di credibilità, che spesso ora è data da cose come like, numeri vari, sei considerato un lavoratore, ma questo è assolutamente sbagliato perchè invece si va così a penalizzare con progetti che possiedono una propria ricerca, e che rimangono indietro per mancanza di visibilità ma soprattutto mancanza di strutture adatte a supportarli. Parlo della stampa, dei media, che non danno abbastanza spazio a determinati progetti. O che lo danno agli stessi artisti, agli acchiappalike, a chi tira di più. Ed è un sistema malato. La responsabilità, in questo caso, è vostra, non dei musicisti.

 

Potrebbe piacerti anche