Quanti di noi posso dire di non aver mai sentito parlare di Harry Potter? Quanti non hanno mai letto un libro della storica saga di J. K. Rowling o non hanno visto almeno un film della sua trasposizione cinematografica? Conveniamo che il numero sia piuttosto limitato. L’universo magico descritto dalla scrittrice inglese è stato qualcosa con cui praticamente tutti, volenti e nolenti, negli ultimi vent’anni hanno avuto a che fare.
La saga di Harry Potter ha lasciato un segno indelebile nel mondo letterario e culturale. La portata di quest’opera è stata impressionante. Molti giovani hanno iniziato ad appassionarsi alla lettura grazie a Harry Potter. Tanti hanno fantasticato sulle avventure dell’ormai classico “maghetto con gli occhiali”. L’immaginazione collettiva ha avuto come guida i vari incantesimi e le numerose pozioni che il mondo della Rowling ha fantasticamente creato.
La prima decade del Duemila ha letteralmente vissuto insieme a Harry Potter. Il percorso di crescita del mago durante la sua adolescenza ha coinciso con quello dei suoi lettori. Per non parlare della trepidazione con cui sono stati accolti volta per volta e via via in manifestazioni sempre più colossali le uscite dei vari libri e dei film. Per molti la pubblicazione di Harry Potter e i Doni della Morte e l’uscita, pochi anni dopo, dell’omonimo film (la seconda parte, in verità) ha segnato la fine di un’epoca. Un fenomeno mediatico e culturale di questa vastità non ha avuto grandi precedenti e fatica a trovare dei successori.
Sono trascorsi ormai più di vent’anni dalla pubblicazione del primo capitolo della saga. Harry Potter e la pietra filosofale fu il tenero e timido punto di partenza di una Rowling ancora incerta sul suo futuro. Il suo mondo magico si sviluppa nell’incastro tra il mondo dei babbani (ahinoi, il nostro mondo) e l’universo magico, ispirato dal folklore europeo medievale e classico.
Le avventure dei protagonisti hanno come sfondo un castello, Hogwarts, circondato da un bosco oscuro e misterioso in cui agiscono numerose creature tratte dagli antichi bestiari. Centauri, unicorni, anche il piccolo drago Norberto, arricchiscono di magia il mondo di Harry Potter. Come anche il cane a tre teste Fuffi, simpatica trasposizione infantile del crudele Cerbero che Dante e la tradizione greca e latina ci hanno tramandato. La trama del primo libro segue molto lo stile dei gialli attraverso la costruzione di un fitto mistero.
Il primo libro in realtà costituisce un’opera autoconclusa. Sarà la fantasia della Rowling e il successo di Harry Potter a chiedere una prosecuzione. Ricalcato sulla falsariga del primo, il secondo libro infittisce la trama di fitti e inquietanti misteri che strisciano all’interno delle mura di Hogwarts. Ma dai successivi capitoli la scrittrice inglese comprende il potenziale della sua saga. Le opere lasciano finali sempre più aperti, la vittoria dei buoni non è più scontata, l’ascesa di Voldemort è tutt’altro che impossibile… Il mondo dei maghi si sviluppa in una serie di incastri e richiami tra i vari libri. Il risultato è una saga che è un gioiello nella letteratura per ragazzi.
L’ottimo intreccio tra realtà e magia dell’universo di Harry Potter è l’ingrediente perfetto. Da qui infatti ha origine il fascino che questa saga ha suscitato e continua a suscitare. E a vent’anni da quando tutto ha avuto inizio non si può non restare ancora una volta a bocca aperta, come quando eravamo bambini.
Ecco un po’ di curiosità sul primo libro della saga, “Harry Potter e la pietra filosofale”
- Dopo essere stato rifiutato da diversi editori, “Harry Potter e la pietra filosofale” è arrivato nelle librerie inglesi nel 1997 e nel 1998 in quelle italiane. Nigel Newton, presidente di Bloomsbury, la piccola casa editrice indipendente che decide di pubblicarlo, diede il manoscritto da leggere alla figlia di 8 anni per avere un parere. Tornò entusiasta dicendo di non aver mai letto niente del genere.
- L’intera saga è stata tradotta in 77 lingue, ma di “Harry Potter e la pietra filosofale” esiste anche una versione in greco antico (“Areios Potér kai é tu Filosòfu Lithos”) e una in latino (“Harrius Potter et Philosophi Lapis”). L’obiettivo era riavvicinare i ragazzi allo studio delle lingue morte.
- “Happy Potter e la pietra filosofale” occupa il terzo gradino del podio quanto a numero di copie stampate e vendute nel mondo (500 milioni); al primo posto la Bibbia, con quasi 4 miliardi di copie.
- La stazione di King’s Cross, dove si trova il binario 9 ¾, esiste davvero a Londra ed è il luogo nel quale negli anni Sessanta si sono conosciuti i genitori dell’autrice, mentre entrambi si stavano recando in Scozia.
- La prima stampa del libro fu di 500 copie, 300 delle quali andarono nelle librerie e le 200 restanti furono distribuite nelle librerie per la promozione. Gli esemplari di queste primissime copie hanno un valore stimato attorno ai 35 mila euro e si riconoscono dal numero stampato nella pagina che riporta il copyright, che deve essere 1098765432.
- Il vero nome dell’autrice è Joanne Rowling, ma nel 1996 il suo editore le suggerì di cambiare nome perché pensava che il pubblico non avrebbe mai letto un libro fantasy scritto da una donna. La Rowling iniziò allora a firmarsi soltanto J.K., prendendo la K dal nome di sua nonna Kathleen.
Inside Music è una webzine italiana indipendente nata nel 2017 e dedicata alla musica, che offre notizie aggiornate, live report, interviste esclusive, recensioni di album e approfondimenti. La piattaforma si rivolge agli appassionati di musica, proponendo contenuti dettagliati e di qualità su artisti, concerti e novità del panorama musicale nazionale e internazionale. Visita Inside Music per rimanere sempre aggiornato sulle ultime tendenze e scoperte musicali.