PICA (all’anagrafe Rossana Pica), cantautrice milanese rock blues dalle influenze country e indie e dal forte sapore internazionale, presenta il nuovo singolo “It’s Over“, già disponibile su tutte le piattaforme digitali.
Il brano è stato scritto da Rossana Pica insieme a Martine Domino, prodotto da Alessio Senesi e arrangiato da Andrea Trapasso, e nasce come piccolo canto di protesta al quale si aggiunge il giusto sound rock, contaminato da percussioni africane che gli conferiscono quel calore che vuole arrivare dritto allo stomaco e al cuore.
È stato un vero piacere scambiare qualche battuta con Rossana, in un’intervista che oltre a spiegarci meglio It’s Over, offre molti spunti di riflessione su quanto troppo spesso ci lasciamo attraversare dagli eventi, senza porre mai troppa attenzione a ciò che leggiamo o ascoltiamo, anche in ambito musicale.
Intervista a Pica
Ciao Rossana, benvenuta su Insidemusic!
It’s Over ha un sound molto bello, energico ma senza essere prepotente, ed ha il significato opposto di quello che potrebbe far pensare il titolo: in realtà niente “it’s over” ma anzi è tutto da tentare.Un incoraggiamento?
È esattamente come dici tu. In questa canzone protesto contro chi si arrende ancora prima di provarci. Per me non si può dire che è finita se prima almeno non ci si prova. Quindi è un messaggio positivo ed arrabbiato allo stesso tempo. Sicuramente non è una canzone dove mi arrendo, anzi è esattamente il contrario.
Trovi che la maggioranza delle persone sia sfiduciata rispetto al cambiamento?
Purtroppo sì. Noto che soprattutto negli ultimi tempi, forse anche per colpa dei social, molta gente si limita a stare dietro ad uno schermo, leggendo notizie spesso dalla dubbia veridicità, e poi non agisce veramente, si limita semplicemente a prendere per oro colato ciò che legge senza muoversi in nessun senso. È un atteggiamento che ormai è abbastanza diffuso.
La scelta di un sound così energico è proprio riferita alla voglia di scuotere qualcuno?
Il sound è venuto dopo il testo, proprio per assecondare le parole della canzone. La prima cosa che è nata di questa canzone è stato proprio il ritornello. La melodia che avevo creato si sposava bene con questo testo che mi era uscito proprio in maniera istintiva. Proseguendo nello scrivere il resto, ho visto che la canzone aveva questa grinta. Così nello scegliere gli strumenti insieme all’arrangiatore abbiamo pensato di utilizzare un sound rock, però contaminato anche molto da percussioni. L’idea era proprio quella di avere una commistione di generi.
La scelta dell’inglese invece a cosa è dovuta?
Devo dirti che quando ho iniziato a scrivere canzoni, un po’ di anni fa, lo facevo prevalentemente in italiano. Poi negli ultimi due/tre anni ho cominciato ad ascoltare musica più internazionale, dalla british all’americana, e mi sono trovata molto più vicina a questa sensibilità e questo modo di scrivere. Secondo me la lingua inglese mi permette più facilmente di scrivere testi. La lingua italiana in questo senso vincola di più la melodia, proprio perché ha parole mediamente più lunghe con accenti diversi etc. Il disco che sto scrivendo infatti sarà tutto in inglese. E poi ovviamente mi fa piacere che la mia musica abbia un respiro internazionale.
Hai mai suonato all’estero?
Sì ho suonato in diverse città in UK: Bristol, Londra, Edimburgo. In quella realtà ci sono molte più possibilità nei locali, anche se non hai una tua serata, ti fanno suonare “open mic” e per questo ci sono più possibilità di farsi conoscere. Anche il pubblico è molto attento alla musica inedita e questo è veramente molto motivante. Si fa molta fatica a trovare la stessa partecipazione nei locali italiani quando si tratta di band emergenti e musica inedita. In Italia ti viene chiesto spesso di aggiungere cover o pezzi conosciuti al repertorio in serata, in modo da attirare l’attenzione del pubblico, e questa cosa è abbastanza demoralizzante.
It’s over farà parte del tuo terzo album in arrivo: a che punto è la preparazione e cosa ci dobbiamo aspettare da questo album?
Per il momento sono usciti solo i primi due singoli, ma sarà un album di 10 Canzoni. I pezzi sono già tutti scritti ed in questa settimana abbiamo iniziato gli arrangiamenti delle 8 tracce che ancora mancano. Non ho una previsione esatta di quando uscirà l’album, sicuramente nei prossimi mesi, mi auguro comunque il più presto possibile. Fare un album è una cosa emozionante e ovviamente poi non vedi l’ora che esca. Non sarà un album monotono: avrà dentro delle sorprese dal punto di vista di sound, ci sarà una traccia dance, canzoni rock, blues. Anche questa cosa non è stata programmata: semplicemente le canzoni che ho scritto negli ultimi anni sono nate una diversa dall’altra.
Quando hai deciso di fare un terzo album?
La decisione di fare il terzo album è nata nel momento in cui mi sono accorta che avevo scritto un bel po’ di canzoni mettendole da parte. Quindi per niente pianificato: ho scritto quando ne sentivo il bisogno e poi quando mi sono voltata indietro ed ho visto le canzoni scritte ho detto: ok, facciamoci un disco. Questo album è nato quindi spalmato nel tempo e le canzoni rispecchiano quello che sono e sono stata negli ultimi due/tre anni.
It’s over, è un brano in cui partecipano molti altri musicisti/artisti per cui mi chiedevo se stessi già pensando a come portare live questi pezzi.
I musicisti sono quelli della mia band, quindi ci saranno ancora e sono quelli che verranno in giro con me per i live. Si aggiungerà anche un violinista nei live. Abbiamo già due date in novembre, una al Finger Cross di Como il 18 Novembre, e poi il 25 parteciperemo ad una serata contro la violenza sulle donne, sempre con It’s over, ed anche con un’altra canzone che fa parte di un mio vecchio album. Poi ci saranno altre date ancora in via di definizione.

Sono una toscana semplice : un po’ d’arte, vino buono & rock ‘n roll.
“Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”
(Frida Khalo)