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X-Men Dark Phoenix, il canto del cigno della saga mutante

by Andrea Prosperi
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Dopo quasi vent’anni, e più di dieci pellicole, tra la serie principale e gli spin-off, arriva l’ultimo atto della saga cinematografica dedicata ai mutanti di casa Marvel, gli X-Men. Dopo la storica prima trilogia siamo infatti tornati indietro nel tempo, per poi affrontare un crossover interno alla saga stessa, con Giorni di un Futuro Passato, proseguendo nella riscrittura delle avventure degli studenti della scuola di Charles Xavier. Arriva così Dark Phoenix, seguito diretto di Apocalypse, diretto da Simon Kinberg, volto noto ai fan della saga per il suo lavoro su diversi capitoli precedenti.

Sarà riuscita la pellicola dedicata a Jean Grey a regalare un ultima grande avventura agli appassionati degli eroi mutanti?

La sinossi, evitando quanto più possibile gli spoiler, è piuttosto semplice: sono passati quasi dieci anni dagli eventi di Apocalypse, e gli X-Men sono eroi di fama mondiale, impegnati in missioni ad alto rischio. Finché in una di esse Jean Grey, la telepate del gruppo, entra in contatto con una entità superiore, la Fenice, sconvolgendo in maniera irreversibile le vite dei protagonisti. Così, mentre il mondo teme per il potere della nuova Jean Grey, dallo spazio nuove minacce si avvicinano per gli studenti di Charles Xavier…

Nel cast ritroviamo facce decisamente ben note, tra cui Michael Fassbender e James McAvoy, rispettivamente Magneto e il Professor X, e Sophie Turner, interprete di Jean Grey e reduce dal successo planetario di Game of Thrones. Il tutto senza dimenticare nomi come Jennifer Lawrence, Jessica Chastain e molti altri. Decisamente il roaster di personaggi e interpreti è d’eccezione, e la caratterizzazione portata sullo schermo ne giova, anche nei casi dove il minutaggio è minore.

Il minutaggio totale è forse il problema principale della pellicola, in circa 100 minuti che non rendono onore alla storia narrata sullo schermo, lasciando allo spettatore la sensazione che si sarebbe potuto osare di più. Il film ruota infatti fin troppo intorno al personaggio di Jean Grey, senza che abbia un vero contraltare sulla scena, con un villain che non riesce a spiccare. Il tutto non solo perché il potere di Jean, più che giustamente, si rivela fin troppo forte, ma anche perché non si crea un equilibrato binomio tra le parti, con la giovane mutante costretta a ricoprire il duplice ruolo di protagonista e antagonista di se stessa, senza però riuscire completamente in questo obiettivo.

La regia è di buona qualità, senza spiccare per scelte particolarmente autoriali. Da premiare la chiarezza delle scene di combattimenti, in grado di rendere comprensibili al grande pubblico anche delle vere e proprie royal rumble tra le varie parti in gioco.

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X-Men Dark Phoenix è un degno saluto? La risposta è: a metà. Riesce in un nuovo approfondimento dei personaggi, donando nuove sfaccettature a personaggi ai quali non credevamo fosse possibile trovarne di nuove, come Charles Xavier e Magneto, celebrando anche un personaggio iconico come Jean Grey, grazie anche ad una ottima interpretazione di Sophie Turner. Al tempo stesso manca il senso di squadra, di X-Men, relegando il gruppo ai margini della scena, senza riuscire a mostrarci la risposta al “perché dovremmo amare i mutanti?”.

Sicuramente un film da vedere per gli appassionati, e che saprà regalare nuove emozioni, ma resta l’amaro di un risultato fine a se stesso, senza ciò che ci saremmo aspettati da quello che sembra essere il nostro saluto ad una saga che ci ha tenuto compagnia in quasi vent’anni di cinema.

X-Men Dark Phoenix è nelle sale cinematografiche dal 6 Giugno.

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