Ieri sera all’Auditorium Parco della Musica di Roma, Steve Hackett ha incantato il pubblico con un viaggio musicale tra classici e nuove composizioni, intrecciando atmosfere epiche e momenti di pura intimità, come solo lui sa fare.
La gallery è a cura di AGNESE RUGGERI
Steve Hackett si unì ai Genesis nel 1971, e fece il suo debutto in Nursery Cryme. L’album raggiunse un successo maggiore in Europa che in Gran Bretagna.
Dopo molti tour, sostenuti dai riscontri del pubblico, i Genesis sperimentarono composizioni sempre più lunghe e svilupparono la loro capacità di introdurre racconti forti. Questo, a sua volta, diede a Peter Gabriel una maggior opportunità di assecondare la teatralità, aumentando così il profilo della band.
“Credo che Foxtrot sia stato allora una magnifica conquista per i Genesis. Credo che non ci sia nemmeno una traccia debole nell’album, hanno tutte i loro punti di forza e sono impaziente di poter suonare dal vivo l’intero album” ha dichiarato Hackett.
L’intramontabile chitarra di Steve Hackett ha tessuto il suono di tutti i classici degli anni ’70 dei Genesis, riportati dal vivo negli ultimi anni con grande successo dallo stesso Hackett e la sua eccezionale band
Finally dandy with the me inside