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O Diavolo – Francesco Di Bella [recensione]

by InsideMusic
Francesco-Di-Bella

Prendete la vita con leggerezza. Che leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall’alto, non avere macigni sul cuore.

Così Italo Calvino in una delle sue “Lezioni americane” diceva a proposito della leggerezza, e così sembra dire Francesco Di Bella nel suo ultimo lavoro discografico “O Diavolo”. A due anni dal suo vero e proprio debutto da solista con un album di inediti “Nuova Gianturco” uscito nel 2016 la voce storica dei 24 Grana ritorna con un album che rimette in qualche modo a posto le cose.

Questo disco, infatti,  partire dalla title track sembra far riemergere con nuovo vigore la prolifica vena compositiva del cardillo napoletano. Nove brani, tutti in napoletano, figli non solo di Napoli e registrati insieme a Cristiano de Fabritiis e Andrea Pesce presso “Fish Eye” studio Roma, usciti per La canzonetta, capaci di planare sulla società odierna senza macigni nel cuore, senza perdere la leggerezza ma senza per questo chiudere gli occhi su tutto quello che ci circonda, nel bene e nel male. Panacea di tutto è sempre l’amore. Amore per la musica, amore per il prossimo, per chi ci sta più vicino. Rigetto della chiusura come da più parti viene predicato, purtroppo, con grande successo.

O Diavolo affonda le radici nell’anima esoterica di derivazione partenopea ma incarna anche una sorta di edonismo che predomina nella nostra società. Voglia di avere tutto senza preoccuparsi delle conseguenze, voglia di consumare, di godere, di ridere e di non voler pensare. Quasi una rilettura dell’edonismo raeganiano che si evoluto in uno di estrazione trumpiana.

O Diavolo siamo tutti noi, che anche se stiamo male possiamo trovare il modo di seppellire tutto con una risata. Anche quei momenti di difficoltà cantati in brani come Stella Nera, in cui riaffiora un certo senso di incomunicabilità proprio di una società dove le parole abbondano ma la possibilità reale di comunicare è forse più bassa che mai.

L’esproprio dell’esperienza, la mediazione continua dei social, tutti fattori che hanno snaturato la voglia di socialità e di godere insieme delle cose belle della vita. E allora Scinne ambresso, vediamoci prima che le negatività prendano il sopravvento. Rivelazione è su questa strada, come sulla via di Damasco, dove finalmente si capisce che chi ci sta di fronte non è altro che una proiezione di noi stessi e che tutto il male che buttiamo fuori verso di lui in realtà torna a noi in direzione uguale e contraria.

Musicalmente il nuovo disco di Francesco Di Bella, O diavolo, ritorna ai luoghi naturali del dub, come in uno degli episodi più felici del disco che già dal titolo Rub a dub style lascia intendere dove ci si trova, come anche Canzone ‘e carcerate, che richiama un tema tanto caro a Francesco e già presente in brani della sua precedente discografia.

Il diavolo non ci lascia mai stare, è dentro di noi, siamo noi, forse solo nei nostri sogni possiamo trovare la libertà di vivere un’esistenza, quasi a citare Louis Carrol ed il sogno del Re Rosso (Sulo pe te). La via d’uscita l’ha trovata lo stesso Di Bella nel suo disco, planando con leggerezza anche sulle piaghe che portiamo dentro e che vediamo attorno in questi anni confusi, cercando di usare la musica come un demone capace di darci una nuova vita ed accendere dei fuochi che credevamo sopiti, vivendo lo spirito di oggi in modo reattivo, come ha fatto anche lui scrivendo nove canzoni che come una fenice lo hanno fanno risorgere e fanno rialzare anche noi. Il diavolo non ci lascia mai stare, e se suona come l’ultimo disco di Francesco di Bella, non è propriamente un male.

 

Artwork e tracklist di O Diavolo di Francesco di Bella

francesco di bella
1.O Diavolo
2.Scinne Ambress
3.Stella Nera
4.Rivelazione
5.Il giardino nascosto
6.Rub-a-dub-style
7.Canzone ‘e Carcerate
8.Sulo pe’ te
9.Notte Senza Luna

 

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