Il cinema italiano non è solo quello dei “cine-panettoni”. Lo hanno dimostrato negli ultimi anni film come La pazza gioia, Veloce come il vento, Lo chiamavano Jeeg Robot e Smetto quando voglio che, grazie al talento di registi ed attori che non hanno nulla da invidiare alle venerate star di Hollywood, hanno commosso quegli italiani che non si sono lasciati contaminare dai pregiudizi sul nostro cinema
Perfetti Sconosciuti fa parte di quella lista di lungometraggi che meritano di essere visti e dei quali dobbiamo essere orgogliosi perché attraverso un’ironia pungente mista ad un tocco di serietà tratta un tema importante come quello della fiducia e della verità nell’era degli smartphone.
Ora abbiamo anche una motivazione in più per esserne fieri: la pellicola di Paolo Genovese è entrata nel Guinnes dei primati per essere il film con più remake nella storia del cinema mondiale. Tra quelli già realizzati e quelli in lavorazione sono ben 18 le copie dell’originale italiano.
In Grecia, Spagna, Turchia, India, Francia, Corea del Sud, Ungheria, Messico, Cina, Russia il film è già uscito nelle sale; 8 sono i paesi in cui è in fase di pre-produzione, tra cui in Germania, Svezia, Qatar, Polonia (questa versione vedrà tra i protagonisti Kasia Smutniak, che ricoprirà lo stesso ruolo della versione italiana) e Stati Uniti (che vanterà nel cast la presenza del Premio Oscar Charlize Theron). In Israele, Argentina e Uruguay sono stati fatti anche degli adattamenti teatrali.
Perfetti Sconosciuti, campione d’incassi nel 2016, ha subito avuto un successo straordinario: ha vinto 2 David di Donatello, tra cui quello per Miglior Film, e 3 Nastri d’argento.
Il suo punto di forza sta nella semplicità del racconto e nel fatto che viene descritta una storia assolutamente attuale per i nostri tempi.
Tutto è basato sui dialoghi e sulla recitazione dei personaggi. Grazie all’interpretazione di attori italiani di altissimo livello, quali Kasia Smutniak, Marco Giallini, Valerio Mastandrea, Anna Foglietta, Giuseppe Battiston, Edoardo Leo e Alba Rohrwacher, Paolo Genovese non si è dovuto servire di effetti speciali o particolari scenografie.
Per tutta la sua durata il film si svolge durante una cena tra amici nella casa di uno di questi. Decidono di fare un gioco un po’ pericoloso per il quale ognuno deve mettere sul tavolo il proprio smartphone: ogni messaggio o telefonata deve essere condivisa con gli altri, senza nessun tipo di censura.
Questo gioco apparentemente innocente porterà a galla segreti, tradimenti e bugie che ogni componente del gruppo aveva nascosto agli amici o al/alla compagno/a.
Durante un’intervista nella quale parlava anche del suo nuovo progetto (la trasposizione cinematografica del suo libro Il primo giorno della mia vita), il regista ha dato merito anche alla buona sorte. Ha infatti commentato la notizia:
“Ci sono film più belli, ma (Perfetti sconosciuti) ha saputo intercettare un fenomeno sociale in cui tutti si sono identificati. Non so se mi ricapiterà mai, ho avuto fortuna.”
A cura di Claudia Pasquini

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