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Intervista a Marta degli Exempla, rockband italiana

by InsideMusic
Exempla

Marta: “La sfida per gli Exempla è far in modo che la creatività possa essere uno strumento per le persone per godere della profondità che ciascuno di noi ha!”

Che fine ha fatto il rock in Italia?”, una domanda che gli appassionati del genere si saranno ripetuti numerose volte. La risposta arriva dagli Exempla, rockband italiana capitanata da Marta Melis, cantante, accompagnata da Carlo Piernovelli batterista, Daniele Baldani bassista, Marco Damu chitarrista e Luciano D’Ortenzio tastierista.
Gli Exempla presentano il loro nuovo Album: Precious, per l’etichetta Progredire Records. Un concept raffinato di puro rock tridimensionale.
Attraverso la caratteristica voce di Marta, raccontano l’uomo immerso in un mondo di relazioni. I testi valorizzano tre dimensioni dell’esperienza umana: la dimensione verticale e, quindi, il mistero che sta al di sopra; la dimensione orizzontale, sociale e, quindi, ciò che sta attorno; la dimensione interiore, mistica e quindi ciò che sta dentro di lui.

Scambiamo quattro chiacchiere proprio con Marta Melis sull’album, sulle origini e sul valore antropologico della musica.

Exempla

Ciao Marta, benvenuta in Inside Music, sei la voce degli Exemple, rock band alternativa, che descrive il suo genere, come “rock sognante ispirato a diverse influenze”. Una definizione singolare, ti va di raccontarci la sua derivazione?
Ciao Fabiana. Gli elementi della band provengono da generi musicali molto diversi, in realtà, quindi ognuno ha attinto a diverse ispirazioni. C’è chi ha portato il jazz, chi ha giocato col rock – con cui aveva già fatto pratica in altre band – ci sono elementi pop, e l’unione di tutti questi elementi musicali ha dato vita agli Exempla. Per quanto riguardo il termine “rock sognante”, lo definiamo così perché apre la mente, crediamo che il nostro rock abbia questa capacità; lo abbiamo studiato appositamente per dare spazio alla mente, non è un rock chiuso, claustrofobico.

Figlio dello stesso genere musicale è “Precious”, il vostro concept album tridimensionale. Qual è stata la genesi di questo album?
L’album ha un fondo genetico nell’uomo a trecentosessanta gradi, nelle sue tre dimensioni. Precious in particolare è un testo che interroga, pone una domanda, si chiede chi è, vuole una risposta a chi è l’altro. Ad oggi penso ad alcuni tipi di relazione, al tono falso con cui esse vengono vissute, perché spesso l’altro è trattato come un numero, come un oggetto utile, e quando ciò accade ecco che può essere sostituito l’uno dall’altro indifferentemente, senza riconoscerne l’unicità di quella persona. Quindi tutti abbiamo un trattamento omogeneo, anonimo, impersonale; noi ci opponiamo a questo, non siamo per la massificazione, al contrario cerchiamo di esaltare la personalizzazione. Il testo di Precious fa scoprire l’altro come persona, come un valore prezioso, questo è il messaggio.

Exempla

Un album che ci suggerite di ascoltare ad occhi chiusi. In un mondo così veloce, in cui i sentimenti umani sono mordi e fuggi, è una richiesta – la vostra – di fermarsi e dare attenzione vera alle vibrazioni che riescono ad emettere nella nostra anima le vostre canzoni. È così?
Assolutamente sì. Tutto è stato studiato affinché si possa aprire la mente, il cuore – come dicevamo prima – e la musica è un veicolo per approfondire proprio le tematiche di cui trattiamo nei nostri testi. È proprio come l’hai definito tu: un invito a fermarsi, a soffermarsi, a riflettere, meditare e contemplare.

Azioni che si fanno molto poco da quando esiste lo streaming come canale principale di fruizione musicale…
Esattamente. Questa è un’altra sfida per gli Exempla, il portare gli ascoltatori proprio a fermarsi. Far in modo che la creatività possa essere uno strumento per le persone per godere della profondità che ciascuno di noi ha, non di compiere sempre azioni mordi e fuggi.

La scelta di cantare in lingua inglese è dipesa dal forte contenuto di sentimenti nei testi, che sostenere certe tesi nella propria lingua suona sempre un po’ imbarazzante o per quale altra ragione?
In realtà no. L’inglese lo abbiamo scelto per due motivi: è una lingua che musicalmente aiuta e perché non ci fermeremo ai confini nazionali, quindi l’uso di una lingua internazionale risultava necessaria.

exempla

Nella title track l’amore è espresso nella sua accezione di solidarietà: “vieni con me, ti farò del bene, non ti farò del male”, canti nella prima strofa. Nella tridimensionalità di questo sentimento, sviscerata in questi brani, la solidarietà in quale di queste tre la identifichi?
Sicuramente nella dimensione orizzontale, quella più sociale. L’uomo in mezzo agli altri uomini, le sue relazioni con gli altri sono il motore della solidarietà.

Il 5 marzo, cioè pochissimi giorni fa è uscito il video di questo stesso brano degli Exempla, che vede l’intreccio di un ambiente gotico in cui voi suonate questa canzone e la vita di queste due giovani donne, di cui una bambina, rapita e rinchiusa, e una ragazza che si sveglia con l’ansia e sente di doverla raggiungere, in nome della suddetta solidarietà. Come nasce questo cortometraggio così crudo?
Dall’esigenza di un grido d’amore, è un grido contro la violenza e i soprusi. Abbiamo studiato un tema grafico che potesse richiamare proprio a questo, alla vittoria del bene.

C’è anche spazio per la mitomania, in “Delirium On Mind”, in cui tu ricordi al tuo interlocutore che anche se pensa di essere Dio, egli è solo un uomo. L’eccessivo egocentrismo e la smania di potere sembra essere un tema sociale molto in voga in questi anni, che ruolo pensi abbiano avuto i social network e il sapere alla portata di tutti, in questa espansione di questo sentimento così paradossale?
Tocchi un tasto molto interessante perché appunto proprio questo sapere alla portata di tutti, ti fa più credere in alcuni casi di essere al di sopra di tutti; ti porta a pensare che con la nostra mente possiamo fare tutto. Questo purtroppo è solo un inganno, è un delirio della mente, come diciamo nel brano; è l’orgoglio, una malattia che si insinua fino al punto di illudere l’uomo di assoluta capacità. Il pezzo vuole solamente ricordare che l’uomo non è Dio, non sappiamo come liberarci dal funesto complesso di inferiorità rispetto a quest’ultimo e questo ci fa soffrire molto e porta le nostre menti ad incepparsi inevitabilmente.

Non sprecare il tuo tempo prezioso, allontanati dall’ozio e dai sogni inutili.” Lo hai mai davvero usato come monito verso te stessa rispetto al tuo sogno di fare musica, quando gli ostacoli ti sembravano insormontabili?
No perché la passione della musica ti spinge oltre ogni cosa che ti appare insormontabile; la musica la si fa perché la si ama, a prescindere dalle difficoltà che si propongono. Le ho affrontate e le abbiamo affrontate come band.

Quindi ricapitolando il 3D: verticale – la dimensione spirituale che può essere la religione; attorno – l’amore proiettato nella società; dentro – l’amore e i sentimenti presenti nell’inconscio. Quale di queste tre componenti è predominante nella Marta artista e quale nella Marta donna?
Bella domanda questa. Diciamo che la Marta donna cerca di svilupparle tutte e tre, quella artista probabilmente ha un occhio di riguardo maggiore per quella orizzontale, in fondo facciamo arte e la si trasmette ad altri, quindi il sociale è importante, c’è lo scambio con i fan, comunicazione.

Un lavoro molto ricercato è stato fatto anche negli arrangiamenti, un progressive che affonda le sue note in quello degli anni ’80 ma viene molto attualizzato. Chi di voi ne ha curato maggiormente la produzione?
Dire curato è dire poco, c’è stato davvero un lavoro minuzioso fin nel più piccolo dei dettagli. Io Marta nell’arrangiamento conto e non conto, il gruppo ha lavorato insieme ma la mia parte è stata davvero minimale, se non nulla. È stato un lavoro profondo di creatività, di squadra. Abbiamo lavorato ogni suono affinché non risultasse mai saturo rispetto a quello che volevamo proporre, cioè la tridimensionalità. I suoni dovevano essere sempre aperti, lavorando molto sui lati prospettivi.

Seguirà un tour promozionale, possiamo svelare qualche segreto per i nostri lettori di Inside Music?
Si si assolutamente. Già in pianificazione, l’equipe sta lavorando già sull’organizzazione del tour estivo. Toccheremo sicuramente le città di Arezzo, Vasto, Salerno, Catanzaro, Catania, Bologna, e anche altre. Saranno tutte visibili sui nostri canali social:
Sito web: www.exemplatraunt.com
Video ufficiali:
www.youtube.com/user/ExemplaTraunt
Pagina Facebook:
www.facebook.com/ExemplaTheBand/

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