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Eugenio in Via di Gioia al Concertone: intervista

by InsideMusic
eugenio in via di gioia intervista

Gli Eugenio in via di gioia sono una giovane e talentuosa band torinese, che unisce folk, pop, rock, in una miscela di elevata qualità e – soprattutto – sincerità. Attivi dal 2012, nacquero come artisti di strada prestati poi a in concerti in treno. L’esordio, Lorenzo Federici, venne premiato col prestigioso Premio Buscaglione. Attualmente, il loro ultimo album , il terzo, è Natura Viva, uscito Virgin/Universal Italia, e anticipato dal singolo Altrove, campione di ascolti su Spotify, e Camera mia. Gli Eugenio in via di gioia fanno parte della nutrita lineup del concertone del primo maggio in piazza San Giovanni a Roma.

Dopo aver organizzato un mini-live per le strade di Torino e perfino su un treno, oggi ci sarà il concertone del primo maggio. Le emozioni sono le stesse? 

Sì ma in modo diverso! Sono sempre grandi. Più aumentano le casse e gli amplificatori, più lo sono le nostre emozioni. E’ un’amplificazione generale!

Col vostro ultimo disco – Natura Viva – siete passati ad una major, la Universal, senza però snaturarvi affatto. Qual è il segreto della vostra autenticità?

Essere noi stessi, e metterci in dubbio in continuazione. Non prendiamo mai una decisione in modo sereno, c’è sempre dibattito e discussione. Una battaglia (ridono) che ci aiuta a fortificare il nostro rapporto e a capire qual è la direzione giusta.

Mi perderò altrove, cantate nel singolo trainante dell’album. Come può cambiare il mondo del lavoro affinchè i giovani illuminati non vadano altrove?

Eeeh, direi che è difficile! Se lo sapessimo, ti risponderemmo come hai fatto tu: siamo solo la punta dell’iceberg, e il resto sarà svelato col tempo.

Ragazzi, una curiosità. Siete tutti abbastanza giovani: quanti anni avete?

72, 44, 13 (ridono). No, in realtà, ne abbiamo 28 in media.

Allora vi chiedo: com’è calcare questo palco da così giovani? E com’è firmare per una major provenendo dal mondo della musica italiana?

Bellissimo. Incredibile. Dobbiamo salire! Comunque arrivarci a piccoli passi, con fatica e gavetta, è ancora più bello. Un saluto a Inside Music!

 

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