Gli AWOLNATION, band postgrunge indierock fondata da Aaron Bruno nel 2009, divenuta famosa per “Sail”, è giunta alla sua terza fatica.
Gli AWOLNATION vennero fondati nel 2009 da Aaron Bruno, polistrumentista classe 1978, reduce da deludenti esperienze con le grandi major musicali americane. La Red Bull Records (esatto, la casa discografica della popolare bevanda) ha, fin dalla sua fondazione, offerto a band emergenti e promettenti l’utilizzo gratuita della propria sala di registrazione a Los Angeles: da ciò venne la grande occasione di Bruno, che accettò l’offerta e registrò e compose Sail ed altre tredici canzoni, divenute parte dell’opera prima della neonata band. Vennero reclutati anche altri musicisti, anche se Bruno è attualmente accreditato della maggior parte delle composizioni della band: Kenny Carket alla chitarra ritmica e sintetizzatore, David Amezcua al basso, Hayden Scoalla batteria.
Megalithic Simphony, uscito nel 2011, risultò dirompente nel panorama indie della West Coast, essendo gli AWOLNATION basati a Los Angeles. Album polimorfo e ricco di spunti, in quattordici tracce riuniva vari generi e varie ispirazioni, caratteristica che portò la neonata band ad avere propri brani inclusi in innumerevoli colonne sonore: Sail venne usata da Fox come soundtrack di episodi di The Good Wife, dalla Nokia per la pubblicità del Nokia Lumia, da History Channel per gli spot pubblicitari di Vikings; stesso destino per Burn it Down, utilizzata nella serie di cult Sons of Anarchy, e Guilty Filthy Soul in The Vampire Diaries. Aaron Bruno, disilluso musicista di lunga data, che aveva avuto l’onore, ai tempi degli Home Town Hero, di aprire concerti dei Linkin Park, si ritrovò improvvisamente catapultato in pieno nello star system, suonando in più di 300 concerti tra 2011 e 2014. Sail raggiunse la massima posizione in classifica in Canada e la top 10 negli Stati Uniti. Megalithic Simphony è inoltre certificato platino dalla RIIA nel 2016.
Già nel 2015 usciva Run, sempre sotto l’egida della Red Bull. Album sperimentale, differente dal precedente già al primo ascolto, si discosta dallo stile Nine Inch Nails-like e risulta fortissima la componente elettronica. All’apparenza più industrial, l’utilizzo estensivo del pianoforte pulito in contrasto con potenti distorsione ed effetti elettronici crea un effetto atmosferico quanto estraniante e di difficile giudizio: l’album potrebbe risultare in qualche modo slegato, se confrontato con l’unità stilistica di Megalithic Simphony, araldo di un electrorock che diverrà poi diffusissimo nei secondi anni ’10. Bruno utilizza al meglio la sua voce, passando da scream a falsetto, e ben tre singoli vengono rilasciati: la complessa Hollow Moon (Bad Wolf), che fu composta pezzo per pezzo, fondendoli poi, Windows, spiazzante nella sua commistione di vari generi e concezioni musicali, e la melodica I Am, fusione di rock tradizionale, ispirazioni neoclassiche a dar vita ad una gradevole ballata. L’interessante Woman Woman venne rilasciata mesi dopo gli altri, a dicembre dello stesso anno, ed include sonorità dream pop sovrapposte ad una struttura tipicamente punk della canzone: il videoclip uscì addirittura a febbraio del 2016. L’album venne meno elogiato dalla critica rispetto al precedente, e gli AWOLNATION rilasciarono dichiarazioni nelle quali si dissero estremamente sotto pressione durante la composizione e la registrazione, riconoscendo l’effettiva diversità e il potere dirompente di Megalithic Simphony. Da Run venne poi prodotto un album di remix, ed un lungo tour, prevalentemente in apertura dei neofondati Prophets of Rage, nel 2016, ebbe luogo: nel complesso furono suonate più di 80 date.
Siamo nel 2017, ed intensa è l’attività (a detta di Aaron Bruno) di composizione e registrazione. La band, inoltre, è andata incontro ad alcuni cambi di lineup, aggiungendo chitarristi fissi, al fine di tornare ad un sound più naturale e meno sintetico, limitando l’utilizzo dei sintetizzatori e degli elementi elettronici. Ad ottobre viene rilasciato un nuovo singolo, ed, effettivamente, il sound fa tornare ad un grunge più classico, ricco di chitarre distorte e caratterizzato dall’assenza della cara drum machine: sempre per la Red Bull Records, venne rilasciata Passion. Il video, che segue la vita quotidiana di uno skater disabile in Recife, Brasile, fu pubblicato a novembre del 2017.
Finalmente, sempre in novembre, venne definito il nome del nuovo album: Here Come The Runts. In italiano, letteralmente, Ecco l’arrivo degli ometti. A proposito dello stile dell’album, Aaron Bruno ha affermato che l’ispirazione è nata dal paesaggio attorno a Los Angeles, dalle montagne della Sierra Nevada, e da ciò deriva la naturalezza del sound, il sentore un po’ retrò da vecchio west, scevro da contaminazioni “GM” postmoderne. Un prodotto bio, in musica, insomma, come anche testimoniato dall’ultimo singolo, Seven Sticks of Dynomite, bella ballad ricca in arpeggi di chitarra acustica e voce pulita che potrebbe essere uscita da un album dei Nickelback. Oggi, 2 febbraio, è prevista l’uscita di Here Come the Runts: il ritorno alle origini degli AWOLNATION è compiuto.
Per gli appassionati, il tour comincerà l’11 febbraio negli Stati Uniti, col supporto di certi Nothing But Thieves, ragazzi inglesi che aprirono uno degli ultimi concerti dei Linkin Park. Ed anche il cambio generazionale è completo. La band è stata in Italia il 4 aprile, a Milano.
Giulia Della Pelle
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