Il 19 giugno 2024 sarà sul palco di San Siro per aprire la sesta data del nuovo tour di Vasco Rossi. Vi presentiamo la cantautrice parmense Alis Ray.
Alis è una delle vincitrici del contest “Zocca Paese della Musica”, che si è svolto al Teatro “Il Blasco” tra il 17 e il 24 maggio 2024 con l’obiettivo di scoprire e lanciare nuovi talenti nel mondo della musica, in collaborazione con l’artista Vasco Rossi.
In questa intervista Alis Ray ha raccontato come ha superato le sue fragilità e di come, da questo suo percorso interiore di auto consapevolezza, è nato anche il suo primo album: “Fuori dai sogni“.
INTERVISTA
Ciao Alis,
Tra pochi giorni sarai sul palco di San Siro per aprire una delle date del tour di Vasco Rossi, come ci si sente?
Sono molto emozionata e felice; quando mi rendo conto che salirò su quel palco l’emozione si fa sentire anche nel corpo, quindi sento ancora di più che il momento si sta avvicinando.
Il tuo percorso musicale è stato travagliato, ma tu non hai mollato e hai lavorato sulle tue fragilità. Cosa consigli a chi, come te, ha un grande sogno ma ha un blocco?
Innanzitutto bisogna fare un lavoro su sé stessi per prendere consapevolezza di questi blocchi e cercare una strada per andare oltre. Poi, sicuramente, fare degli studi inerenti al proprio sogno, applicarsi e non arrendersi anche quando arrivano dei “no”. Cercare di utilizzare le critiche per migliorare, quindi non prenderle come un punto di stop, ma come un punto di rilancio.
Hai fatto un percorso verso l’auto-consapevolezza e ora la insegni agli altri in una scuola a Milano.
Ho iniziato ad insegnare la meditazione, il metodo Omm a Milano.
Sono delle lezioni che vengono svolte sia in presenza che online; ci sono diversi centri in Italia, ma anche all’estero. La lezione si svolge su tre piani: sul piano fisico, sul piano emotivo e sul piano mentale e il fine è quello di imparare questa tecnica che si chiama “the one minute meritation omm”, perché imparando a meditare per un minuto poi questo minuto lo si può fare tutte le volte che vuoi. È un nuovo metodo di meditazione, alla portata di tutti, perché tutti abbiamo un minuto nella nostra giornata per poterci fermare e restare con noi stessi. Già un minuto ti migliora la qualità della vita, migliora la qualità delle relazioni con gli altri e ti permette di avere più consapevolezza di te.
È una tecnica di prefigurazione che permette di utilizzare una qualità che abbiamo come esseri umani, ma che non sappiamo come utilizzare. Se invece impariamo questa tecnica noi possiamo dare una direzione agli eventi e alla nostra vita.
È interessante che la vita ti abbia regalato un grande palcoscenico proprio ora…
Il beneficio del lavoro fatto su di me, di auto consapevolezza, della meditazione che è uno strumento che ne fa parte e della tecnica di prefigurazione. Io alla fine non ho avuto occasione di calcare tantissimi palchi ed erano, tra l’altro, relativamente piccoli però, studiando, applicandomi e lavorando su di me, sono riuscita a cantare sempre davanti a più persone, fino ad arrivare poi a questa grandissima possibilità che è quella del palco di San Siro.
Credo che tutto ciò che ci arriva è perché siamo pronti. Noi dobbiamo solo fare un passo per raggiungerlo, ma se ci arriva e io, in questo momento, mi sento pronta anche se, tornando alla domanda iniziale, un po’ di paura c’è, però mi tengo focalizzata su ciò che voglio dare.
Qual era il tuo rapporto con la musica di Vasco Rossi prima di partecipare alle selezioni di “Zocca paese della musica”?
Mi ha sempre affascinato per l’energia, per la sua capacità comunicativa e, adesso che ho fatto il contest, ho sentito che il suo punto di forza è nella capacità di creare un insieme. Non è soltanto lui sul palco, ma è lui con tutta la gente, quindi mi ha fatto valutare sotto altri punti di vista la sua figura; prima lo ascoltavo semplicemente per delle belle canzoni.
Questo concerto è indubbiamente un’ottima vetrina. Cosa ti aspetta dopo questa esperienza?
Ho già un altro live il sabato successivo e quindi continuerò a cantare e a portare in giro le mie nuove canzoni dell’album, che è appena uscito. Poi, ovviamente, mi piacerebbe che la musica diventasse il mio lavoro.
Ti va di raccontarmi qualcosa su l’album?
È stato realizzato insieme a Lorenzo Cazzaniga, un ingegnere del suono molto molto bravo, che ha lavorato con Baglioni e con tanti altri del panorama italiano e anche estero.
È composto da sette brani in italiano e s’intitola “Fuori dai sogni”, una collana di perle che vogliono comunicare il concetto dell’autoconsapevolezza.
Infatti il contenuto delle canzoni sono le scoperte che ho fatto nel percorso di autoconsapevolezza che sto continuando a fare e vogliono comunicare che c’è un’altra possibilità di vita, se ci si conosce.
Abbiamo un grande potere e, se impariamo a conoscerci, possiamo entrare in contatto con un’altra qualità di vita, un livello molto più alto. L’album si apre con il brano “Cambia adesso” che è pop melodico e invita a non procrastinare nel cambiare: se si vuol cambiare qualcosa bisogna iniziare subito e perseguire l’obiettivo con azioni continue. Bisogna accogliersi per come si è e fare dei piccoli passi per migliorare costantemente.
L’ultimo brano chiude il percorso che ho fatto attraverso le canzoni e il titolo è “Occhi nuovi”, in cui ho racconto di come in questi anni ho sciolto delle convinzioni, che erano solamente nel mio cervello. In questo modo ho cambiato il modo di vedere la vita, le persone, le cose, il senso della vita. Facendo un percorso tu cambi e quello e gli “Occhi nuovi” sono il frutto del lavoro su di sé.

Per ogni cosa c’è un posto
ma quello della meraviglia
è solo un po’ più nascosto
(Niccolò Fabi)