Si è tenuta ieri sera presso il Duel Beat di Pozzuoli (Na) la tappa campana dell’Ostensione della Sindrome Tour – L’Ultima Cena di Willie Peyote: il rapper torinese torna nella città partenopea dopo il concerto all’Hart dello scorso 10 marzo. Anche stavolta Guglielmo Bruno, vero nome dell’artista, è stato affiancato dal suo produttore Frank Sativa e dalla Precaria Orchestra Sabauda, arricchita da una sezione di fiati. L’evento, organizzato da Antenna Music Factory ed Ufficio K, ha registrato il tutto esaurito.
Il concerto inizia puntuale alle 22:30, al termine del dj set a cura di dj Uncino: Willie Peyote e i componenti della band fanno il loro ingresso sul palcoscenico accolti da un caloroso boato del pubblico presente in sala. L’attacco è affidato all’ultimo singolo pubblicato – “L’effetto sbagliato” – cantato a squarciagola da tutti i fan, per lo più giovani e giovanissimi. “Ciao Napoli, non vedevo l’ora ti ritornare qui!”, il rapper saluta la platea prima di eseguire “Metti che domani”, uno dei brani di punta del fortunatissimo album “Sindrome di Toret”. La scaletta, però, offre tanto spazio anche ai lavori precedenti di Guglielmo, “Educazione Sabauda” su tutti, disco in cui è contenuta la ballata “Willie Pooh”. Uno dei punti di forza di questo live è certamente rappresentato dall’orchestra (Dario Panza alla batteria, Luca Romeo al basso, Marco Rosito alla chitarra e Matteo Bemolle alle tastiere), capace di valorizzare appieno i testi dell’artista torinesi con arrangiamenti funk e a tratti anche jazz e blues. “E secondo me cerca qualcosa che neanche c’è, trova qualcosa che neanche cerca e lascia qualcosa di sé, qualche cosa di sé”, i fan intonano a gran voce la strofa cantata da Dutch Nazari nella hit “Le chiavi in borsa”, realizzando un vero e proprio featuring con il loro idolo. A questo punto la setilist propone alcuni pezzi di matrice politica, come “Portapalazzo” e “La dittatura dei non fumatori”, a dimostrazione della sua laurea in Scienze Politiche: “Io mi sono laureato ma non è cambiato niente, mi spaccio per artista emergente”, canta nella più datata “Dj e Call Center”. Del resto Willie non vuole essere il migliore, ma “L’eccezione”, un rapper atipico dall’”Outfit giusto”. Il pubblico gradisce lo show e si prepara a scatenarsi e pogare su “I cani”, brano in cui fa riferimento alla religione (l’artista proviene da una famiglia di Testimoni di Geova), mentre “Io non sono razzista ma…” non poteva che essere dedicata al Ministro dell’Interno Matteo Salvini. Il concerto sembra concludersi con “C’era una vodka”, con i musicisti ed il rapper abbandonare la scena, ma mancano all’appello ancora alcuni dei brani più significativi. Ed ecco, dunque, che Guglielmo e la band riprendono le loro postazioni per eseguire quello che è il brano più atteso – “Ottima scusa” – mandando letteralmente in visibilio la platea. Prima del gran finale c’è anche spazio per un piccolo omaggio a Pino Daniele, una più che riuscita cover di “A me me piace ‘o blues”: “Era una vita che sognavo di farlo, grazie Napoli, grazie Pino!“, esclama emozionato l’artista. “Se saltiamo tutti insieme il pavimento non ci tiene, viene giù!”, stavolta il live termina davvero “E allora ciao”.
Di seguito la scaletta del concerto:
L’effetto sbagliato
Tmvb
Metti che domani
Willie Pooh
Dettagli
Il gioco delle parti
Le chiavi in borsa
DJ e Call Center
Portapalazzo
La dittatura dei non fumatori
Giusto la metà di me
Tua madre
Etichette
Peyote 451 (L’eccezione)
Le Ragazze del Peyote Ugly
L’Outfit giusto
C’hai ragione tu
I Cani
Io non sono razzista ma…
C’era una Vodka
Che bella Giornata
Ottima scusa
Vendesi
E allora Ciao
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