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He Is Legend – White Bat [Recensione]

by Marco Mancinelli
Recensire album di band che non conosco è sempre molto produttivo per me che sono sempre aperto a scoprire nuovi generi e nuove band, ma se, come del caso degli He Is Legend, ogni traccia che si ascolta sembra uguale alla precedente, beh, la curiosità viene messa da parte

Per carità, qualche traccia si salva, ma non vale se si tratta della prima traccia, “White Bat”, visto che ascoltandola a primo impatto non ci si può rendere conto che sia uguale alle altre 10 tracce. Per carità, ci sono alcune canzoni che si salvano, come la seconda traccia “Burn All Your Rock Records”, una canzone dalle influenze Hard Rock, ma che comunque lascia l’amaro in bocca.

Per capire meglio il significato di “ripetitivo” possiamo prendere in considerazione l’ultima parte dell’album, che va da “Bent” all’ultima traccia “Boogiewoman”, tutte tracce più o meno con la stessa struttura, parte più “heavy” e parte più “melodica”, seguite da una linea vocale che sembra quasi essere stata fatta senza la partecipazione degli altri membri della band.

Tutto questo ci fa notare una cosa, cioè che l’album si possa dividere in due parti. Una prima parte fatta di canzoni con più influenze Heavy Metal e Hard Rock, ed una seconda parte con influenze decisamente Metalcore, ma molto elementare.

E’ un peccato che “White Bat” sia così ripetitivo, e soprattutto così povero di idee. Un album che è stato scritto non per attirare pubblico, cosa che dovrebbe essere una priorità per una band poco conosciuta come gli He Is Legend, ma per far felici i fan, probabilmente abituati a quei suoni. Purtroppo invece per chi si avvicinerà alla band questo sarà l’album più sbagliato da sentire.

TRACK LISTING
“White Bat”
“Burn All Your Rock Records”
“When the Woods Were Young”
“Eye Teeth”
“Talking Stalker”
“Bent”
“Resister, Resist Her”
“Uncanny Valley”
“The Interloper”
“Skin So Soft”
“Boogiewoman”

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