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COSMOTRONIC TOUR. La nuova festa di Cosmo

by InsideMusic
sei la mia città

Lo avevamo lasciato con il tour L’ultima festa, aveva fatto ballare e cantare tutta Italia, insomma uno dei tour più belli degli ultimi anni. Poi a gennaio, inaspettatamente, è stato pubblicato il suo nuovo lavoro Cosmotronic. Un disco che, in qualche modo, ha creato una dicotomia tra i fan: chi si aspettava un album come il precedente; chi invece è stato soddisfatto dall’imponente scelta elettronica del disco.
Perciò già da questo cambiamento non ci aspettavamo un live vero e proprio ma qualcosa che andasse oltre.

Prima data romana del Cosmotronic Tour; l’Atlantico non era ancora gremito.
Il tempo di fare la fila per un cocktail e subito arriva il turno di Enea Pascal, dj di Ivreatronic. Inizia a scaldarci con i suoi lavori; qualcuno si fa prendere dal ritmo e comincia a ballare. Pian piano la sala si riempie ed ecco, tra fumo e luci soffuse, salire sul palco Cosmo.

Bentornato, si parte così. Brano che apre anche l’ultimo album e immediatamente viene fuori  l’elettronica del disco; tutte le tracce sono concatenate tra loro, nessuna pausa, giochi di luci che creano ancor di più l’atmosfera di una classica serata passata nella tua discoteca preferita dove sai che non sarai mai deluso né dalla musica, né da tutto ciò che c’è intorno a te.
Una vera e propria festa.
Troviamo pezzi come Tristan Zarra, La notte farà il resto e Tu non sei tu contrapporsi ai brani più cantati come Le voci, Dicembre, Quando ho incontrato te, fino ad arrivare ad una versione più ritmata di Le cose più rare lasciando il pubblico interdetto.

Lo show sembra prendere un’altra piega: si arriva al cuore del party con Sei la mia città, L’amore, Turbo; si ricomincia a cantare, è il turno de L’ultima festa.
Dopo i vari ringraziamenti, Cosmo si butta in uno stage-diving, ma finito male, decide di esibirsi correndo tra la folla, finché qualcuno non prende l’iniziativa di interrompere lo spettacolo. Ritornato sul palco tra il boato dei fan, esprime il suo dispiacere: “Lo sapevo che non avevate le palle di tenermi su!”
Non demorde, ci riprova, e stavolta tutto va per il verso giusto.

Cosmo è ciò di cui abbiamo bisogno: testi che raccontano storie ordinarie a tratti quasi malinconiche ma con una energia che prende il sopravvento e non ci lascia allontanare dalla cassa a tutto volume e che, senza accorgercene, ci fa fare l’alba.

 

Beatrice Sacco

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