Dopo lo straordinario successo della sua ultima tournée teatrale che ha vantato una numerosa serie di sold-out in tutta Italia, Carmen Consoli torna live con “Volevo fare la rockstar”, tour che prende il nome dall’omonimo ultimo album della cantautrice siciliana.
( Qui la nostra recensione di “Volevo fare la rockstar” , uscito lo scorso Settembre per la Narciso/Polydor)
Lo spettacolo di questo tour estivo si impreziosisce di nuove atmosfere e suoni che spaziano dall’acustico all’elettronica senza colpo ferire e vede sul palco la formazione in full band: Antonio Marra alla batteria, Marco Siniscalco al basso, Massimo Roccaforte alle chitarre, Adriano Murania al violino, Emilia Belfiore al violino, Concetta Sapienza al clarinetto ed Elena Guerriero al pianoforte.
Photogallery a cura di Fabrizio Orsini
LIVE REPORT
Che lo spettacolo di Carmen Consoli si preannunciasse magico, lo sapevamo già. Di certo non ha deluso le aspettative, anzi.
Armata di chitarra acustica (che suona divinamente), regala una serata davvero speciale agli spettatori dell’Auditorium Ennio Morricone di Roma.
La scaletta è sapientemente studiata tra pezzi dell’ultimo e potente album “Volevo fare la rockstar” e brani che hanno segnato il percorso della cantautrice dal ’96 ad oggi.
Il concerto si apre con “L’uomo nero”, canzone con cui la Cantantessa si è aggiudicata il Premio Amnesty International Italia 2022 nella sezione Big: brano contenuto nell’album “Volevo fare la rockstar”, in cui con magistrale ironia e sarcasmo, viene messo in ridicolo il sovranismo che porta alla violazione dei diritti umani.
Si passa poi alla rockeggiante “Sta succedendo” e quindi “Mago magone”, altro pezzo, quest’ultimo, che conferma ed enfatizza il discorso aperto con il brano di apertura.
Chiudiamo poi il capitolo recente di brani estratti dall’ultimo album, con “Qualcosa di te che non ti aspetti”, la malinconica “Armonie numeriche” e, poco più avanti, la poetica “Una Domenica al mare”
Il pubblico è già incantato. Scrosciano gli applausi in continuazione, fin dalle prime note di ogni pezzo. La voce calda di Carmen riempie la Cavea e la avvolge totalmente, quasi fosse un prolungato abbraccio al suo pubblico romano: “a Roma ho trascorso tanti anni della mia vita”, ci ricorda la Cantantessa, “sono molto legata al mio pubblico di queste parti”.
Meravigliosa la sequenza di pezzi che si alterneranno da questo punto in poi: un mix di grandi successi, un viaggio tra i colori vivaci della sua terra d’origine, un salto nei ricordi… i suoi ed i nostri.
Si passa da “Fiori d’arancio” a “Guarda l’alba”, passando per “Sintonia imperfetta”, senza neanche darci il tempo di ricomporci emotivamente e fisicamente.
Ed ecco il momento acustico, in cui Carmen resta sul palco con la sua fedele compagna – chitarra ed il vortice sognante si fa più intenso e ci culla sulle note di “Blunotte”, “Quello che sento” scuotendoci poi con “Contessa miseria”.
Rientra la band e ci catapultiamo nel 2000: del fortunatissimo album “Stato di necessità”, la Cantantessa ci propone “Orfeo” e le dolcissime “Parole di burro” “In bianco e nero” e “L’ultimo bacio”.
Non mancano certamente, in questo climax ascendente di estasi, i cavalli di battaglia come “Amore di Plastica”, la ruggente “Venere” con tanto di lunga coda rock.
Arriva quindi un inaspettato, ma sperato, omaggio al Maestro Franco Battiato: Carmen sale in cattedra con “Tutto l’universo ubbidisce all’amore”.
È l’apoteosi.
A questo punto del sogno, salgono sul palco due rappresentanti di Amnesty International per la consegna ufficiale del premio di cui sopra. “Carmen Consoli è l’unica artista ad aver vinto per ben due volte questo premio” – asseriscono – “Tutti gli esseri umani sono liberi in diritto e in dignità”, risponde con fermezza Carmen e posiziona il premio sul monitor davanti a sé perché “è giusto che venga visto da tutti-tutti!”.
Lo spettacolo si conclude con una tripletta “mediamente isterica” che tanto ci piace: raggiunta sul palco dalla amica fidata e compagna di viaggio Marina Rei che prontamente assume il comando della batteria, la cantantessa ci fa scalpitare sulle sedioline della platea a colpi di “Per niente stanca”, “Geisha” e, sul gran finale, “Confusa e felice”.
Voleva fare la rockstar Carmen Consoli, a Roma, seppur indossando una t-shirt e gonna di paillettes, ma è andata oltre: con la sua tempra mediterranea e la sua spiccata sensibilità riesce a toccare il cuore di chi sa ascoltare ed ancora, con il suo proverbiale costante approccio da eccelsa musicista, non può che far rimanere a bocca aperta durante il suo live.
Prossimi appuntamenti di Carmen Consoli:
– 30 luglio al Parco dei Suoni di Riola Sardo (Oristano)
– 4 luglio a San Vito Chietino (Chieti)
– 13 agosto al Locus Festival di Locorotondo (Bari)
– 14 agosto a Tagliacozzo (L’Aquila)
– 18 agosto a Castellammare del Golfo (Trapani)
– 20 agosto alla Scalinata della Cattedrale di Noto (Siracusa)
– 27 agosto a Palazzo Te di Mantova
– 28 agosto all’Arena Sferisterio di Macerata
– 4 settembre al Teatro Antico di Taormina (Messina)
– 8 settembre al Carroponte di Sesto San Giovanni (Milano)
“Salvarti sull’orlo del precipizio: quello che la musica può fare.”