“DA SETTIMANE”, il nuovo singolo di Ugo Crepa, e fuori dal 20 Maggio su tutte le piattaforme streaming.
Il brano, dal sapore fresco ed estivo, racconta uno status di malessere interiore dato dalla routine delle solite giornate che si susseguono una identica all’altra. L’unico modo per uscire dalla noia e dalla spossatezza che deriva dalla routine è vivere. Distrarsi è l’unico spiraglio di luce nel tunnel della depressione quotidiana.
Ugo Crepa collabora dal 2020 con un nome estremamente noto sulla scena rap italiana : si tratta di Dj Squarta , al secolo Francesco Saverio Caligiuri, componente della storica band dei Cor Veleno.
La collaborazione tra Ugo e Francesco ha subito preso il volo, dando vita a singoli a 5 singoli usciti tra marzo e settembre 2020, e sta procedendo macinando tanta musica in studio in attesa di poterla portare fuori.
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Ugo Crepa ed il suo mentore DJ Squarta, in una conversazione piacevole che ci ha rivelato quanto l’emozione sia ancora il vero motore che muove chi ha la musica al posto del sangue.
Intervista a Ugo Crepa e Dj Squarta
Ciao ragazzi, c’è da dire che Crepa e Squarta sono un abbinamento da film dell’orrore!
Ugo: beh speriamo che la musica non lo sia …(ridiamo)
Nonostante la sfumatura “noir” il connubio è molto felice, perché in poco tempo avete sfornato 5 singoli e state andando avanti alla grande: come vi siete conosciuti?
Francesco: ci siamo conosciuti tramite un nostro amico comune, Il Grosso che mi ha mandato un brano di Ugo su WhatsApp dicendomi “senti questo ragazzo che secondo me spacca”, ed aveva ragione. Ho sentito come un brivido, così ho scritto io a Ugo ed ho scoperto che lui mi aveva scritto tempo prima e io non lo avevo proprio calcolato (ride). Quindi insomma, il destino ha voluto che ci incontrassimo comunque.
Ugo: beh è molto bello ogni volta che dici questa cosa Francè …(ridiamo)
Per te Ugo cosa è cambiato da quando hai incontrato Francesco?
Sicuramente la sicurezza di avere qualcuno alle spalle, oltre al fatto che è palestrato hehe …Ma io dico spalle forti musicalmente parlando: a Napoli, da dove vengo, non si fa tanto squadra quindi dovevo fare tutto da solo. Adesso invece siamo praticamente una famiglia. Mi sento in una botte di ferro sia dal punto di vista personale che da quello professionale.
Francesco, hai detto che quando hai sentito il brano di Ugo hai sentito un brivido: secondo cos’è che può effettivamente fare la differenza nella produzione musicale odierna?
Fortunatamente ti rispondo che non lo so, perché se lo sapessi significherebbe che c’è una formula, cosa che invece non esiste. Quello che fa la differenza è l’emozione: come si spiega che un artista ti emoziona ed altri 500 no? Beh, è inspiegabile, ma è quel qualcosa che va diretto alle sensazioni, qualcosa che comunica così. È talmente tanto personale che non è inquadrabile né quantificabile. Ripeto, per fortuna, altrimenti finirebbe la magia. È una base emozionale e ci piace che sia così.
Ugo, “Da settimane” parla della noia della routine, tema che è stato molto attuale negli ultimi tempi: l’hai scritto in questo periodo?
Non è propriamente figlia del lockdown, il primo intendo, però comunque viene da quel periodo li. Mi sentivo così anche nel periodo successivo, perché la libertà non è mai stata totale. Però diciamo che il testo è più riferito ad un momento personale che a quella situazione li.
Quanto ha inciso questo periodo di stop nella vostra produzione artistica?
Francesco: diciamo che passando il mio tempo quasi esclusivamente in studio, alla fine per me è cambiato poco. Ovviamente mi manca tutta la dimensione live, però dal punto di vista studio, rimanevo chiuso qui le stesse ora sia prima che durante che dopo il lockdown. Certo arriva un momento quando devi portare la tua musica fuori, ed è quella in effetti la mancanza che si è fatta sentire.
Ugo: mi accodo perché da quando lavoro con Francesco la parte live è quella più divertente e mi sembra passata una vita da quei momenti li. Questo mi manca di più. Il primo lockdown è stato completamente atarassico, ero affranto dalla situazione. Nel secondo ho detto: se la vita va così devo trovare un modo per uscirne. Così ho trovato la soluzione da solo. Sono andato in studio da Francesco e già poter registrare, fare i video etc. ha significato molto.
Francesco: nonostante le limitazioni poi un modo si trova sempre
Riguardo invece alla partecipazione all’Earth Day con Tony Esposito: Come è nata l’idea di questa collaborazione?
Ugo: Grazie a Francesco che mi ha fatto approcciare ad un mondo che non conoscevo, quello della tv. L’idea è nata da loro che hanno visto in me una buona arma per collaborare con Tony: è stato bellissimo, perché vedere un mostro del genere in studio, vederlo lavorare anche in Rai, un vero spettacolo. Io super terrorizzato, lui pacato, è stato davvero un bello scambio perché lui è un pozzo di idee. “Rubare” sotto questo punto di vista non solo è lecito ma davvero importante.
Beh quando il risultato c’è significa che la collaborazione è andata a buon fine. Uno sguardo al futuro: progetti per l’estate?
Francesco: Progetti sono stare in studio, tanta musica che abbiamo insieme da finire e da costruire e poi in inverno usciranno un sacco di cose nuove. E quindi durante l’estate ci sarà da stare in contatto il più possibile tra noi a concretizzare le idee che sono nel calderone.
Ugo: tanto Francesco il condizionatore in studio ce l’ha, quindi i 18 gradi sono assicurati (ridiamo)
Francesco: voi andrete al mare ad abbronzarvi e noi saremo bianchi a fare musica (ride)
Va bene, vedremo la differenza cromatica a settembre A questo punto ci aspettiamo di vedervi in autunno non abbronzati ma pieni di musica. (ridiamo)
E li aspettiamo davvero, sicuri che la promessa sarà mantenuta.
Sono una toscana semplice : un po’ d’arte, vino buono & rock ‘n roll.
“Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”
(Frida Khalo)