Home Live Report Monuments e VOLA al Circolo Svolta a Milano: live report e photogallery di un’esplosiva notte

Monuments e VOLA al Circolo Svolta a Milano: live report e photogallery di un’esplosiva notte

by InsideMusic
Ieri sera siamo stati alla seconda data Italiana del tour in supporto del nuovo album “Phronesis” dei Monuments, accompagnati da ben tre altre band: i danesi VOLA, i francesi Kadinja ed i finlandesi Atlas.

Appena arrivati, circa mezz’ora dopo l’apertura dell’ingresso, il Circolo Svolta era ancora vuoto, e data la particolarità del tipo di concerto e la posizione non proprio centrale rispetto alla città di Milano, ho iniziato a pensare che forse sarebbe stato uno di quei concerti senza pubblico, in cui le band atterrite suonano svogliate come si vede spesso nelle sale prove dove si ripete la scaletta aspettando l’entusiasmo generato dalla conferma una data da qualche parte.

monuments

Il palco è molto piccolo, ci sono due batterie, altri strumenti sono stati piazzati li di fianco;  da un momento all’altro, con nonchalance dei ragazzi con gli strumenti in mano si arrampicano letteralmente sul palco infilandosi nell’ultimo metro rimasto scoperto. Sono gli Atlas. La loro energia sul palco è stata ammirevole, e si vedeva chiaramente un grande impegno nel cercare di proporre un buono show ma musicalmente qualcosa di già sentito: giovani e perfettamente inclusi nei canoni del moderno post – hardcore alla Northlane, con qualche rimando a band più famose come Architects e i Bring Me The Horizon più recenti. Sicuramente dal vivo questo tipo di musica rende peggio che su disco, perché accordature così gravi e volumi alti non la rendono intelligibile se non gestite in modo appropriato. Inoltre, gli scream del cantante parevano tecnicamente poco stabili, e non sarebbe la prima volta che qualcuno si rovina la voce (e la carriera) sforzandola così tanto. Ho apprezzato la passione e dopo un problema tecnico che ha interrotto uno degli ultimi brani, hanno lasciato spazio al secondo gruppo di supporto: i Kadinja.

monuments

I Kadinja sono una band francese tendente molto allo stile contemporaneo del progressive metal, vicinissimi alle sonorità dei Monuments. Una band dall’aspetto anonimo, poco costruita e più concentrata sulla sostanza della propria musica. Mi hanno dato l’impressione di non essere abituati ad avere un pubblico come quello che si è accumulato durante la serata e si vedeva chiaramente che erano genuinamente soddisfatti e divertiti. Tecnicamente impressionanti, precisi, ricchi di ritmi interessanti. Hanno suonato una scaletta densa e senza respiro, che ha fatto ballare il pubblico anche se probabilmente erano anche loro poco conosciuti. Una volta finito il set, parte il cambio palco e i VOLA iniziano a piazzare le proprie attrezzature, sullo spazio che si libera sempre di più al passaggio di ogni gruppo.

La performance dei VOLA si apre con il loro primo singolo tratto da “Applause From A Distant Crowd“, album uscito il 12 ottobre. Smartfriend è il brano più pesante del nuovo lavoro e ha funzionato perfettamente come apertura. Come in tutti i concerti, procendendo nella line up, i suoni migliorano ed i gruppi più importanti hanno sempre un mix più adeguato e preciso. Immediatamente tutto il pubblico è stato investito dalla potenza dei riff dal ritmo rigorosamente ricercato, suonati all’unisono da tutta la band, e questa volta i brani erano noti quindi oltre ad essere coinvolti fisicamente si potevano sentire le prime file cantare insieme ad Asger Mygind. Una menzione speciale per la bravura di Asger, cantante e chitarrista che oltre ad essere sempre presente vocalmente (non scontato in questi generi impegnativi) suona incessantemente giri di chitarra dal ritmo sincopato che sono molto slegati dalle linee cantate. La scaletta ha alternato brani del precedente Inmazes con quelli del nuovo album e si sente anche dal vivo come i nuovi lavori siano mediamente meno di impatto ma comunque molto raffinati:

  1. Smartfriend
  2. Starburn
  3. Ghosts
  4. Your Mind Is A Helpless Dreamer
  5. Alien Shivers
  6. Gutter Moon
  7. Whaler
  8. Stray The Skies

monuments

Si libera finalmente il piccolo palco anche della strumentazione dei VOLA ed appaiono i MONUMENTS, gli unici ad avere amplificatori valvolari e ingombranti come non si vede più tanto spesso che, illuminati e alla cima di due metri di casse avevano una certa importanza scenografica. Spente le luci, inizia un’introduzione orchestrale piuttosto lunga ed epica e subito parte l’intro di “A.W.O.L.”, il pubblico che ora è numeroso esplode e inizia ad aprirsi uno spazio centrale per il pogo mentre tutto il resto del locale salta o tiene il tempo con il busto. Subito dopo parte “I The Creator” e l’energia della band, accompagnata dall’evidente esperienza rende evidente perché siano loro gli headliner di quest’evento. Le chitarre e il basso sono precisi come le registrazioni nonostante sia Browne che Steel si muovano tutto il tempo, la batteria è dinamica e non sovrasta il resto e Chris Barretto, il frontman, si dimostra capace di sostenere tutte le parti: sia in scream, che cantate. Il pubblico viene coinvolto tutto il tempo: circle pit, wall of death, crowdsurfing (sia del pubblico che del cantante stesso) sono rituali di sfogo che convogliano la potenza della musica dal palco al resto della sala. Il suono in generale è potente ma abbastanza controllato, sicuramente più godibile dagli audiofili nelle file retrostanti.

Come da prassi verso la fine c’è stata una pausa e il ritorno sul palco del gruppo ha portato un’ultima raffica di tre pezzi, uno per album, tra cui Degenerate tratto dal loro primo successo del 2012 Gnosis.

Sicuramente un’esperienza live del genere, come la qualità espressa dai Monuments, è consigliabile anche a chi non è un amante del genere perché l’impatto e la coesione tra questo pubblico di nicchia e i loro artisti prediletti si realizza al massimo in occasioni come questa.

Scaletta dei Monuments al Circolo Svolta-Milano:
  1. W.O.L
  2. I, The Creator
  3. Leviathan
  4. Stygian Blue
  5. Mirror Image
  6. Atlas
  7. Doxa
  8. Empty Vessels
  9. Regenerate

    —————————

  • Origin of Escape
  • Hollow King
  • Degenerate

Potrebbe piacerti anche