Vinicio Capossela ha fatto ritorno al Teatro Romano di Ostia Antica con il suo concerto “Antichi Tasti De reditu suo”, un evento che ha saputo fondere il passato e il presente in una serata indimenticabile. Tra le rovine del teatro, Capossela ha offerto una performance unica, ricca di emozioni e riflessioni profonde.
Un concerto tra storia e attualità
Il concerto di Vinicio Capossela al Teatro Romano di Ostia Antica ha rappresentato molto più di una semplice esibizione musicale. L’artista ha riportato in vita le memorie storiche del luogo, evocando il poema “De Reditu Suo” di Rutilio Namaziano. Quest’opera, scritta nel 415 d.C., narra il viaggio di Namaziano da Roma alla Gallia, in fuga dalla decadenza dell’Impero Romano. La scelta di questo tema ha permesso a Capossela di creare un parallelismo tra il crollo dell’antica Roma e le crisi attuali che affliggono il nostro mondo.
Riflessioni sulle rovine della civiltà
Con il concerto “Antichi Tasti”, Vinicio Capossela ha voluto evidenziare le urgenze del nostro tempo, sottolineando come sete di potere e ricchezza abbiano sempre portato a ingiustizia, sopraffazione e guerra. Attraverso musica e parole, Capossela ha intrecciato frammenti di un mondo che sembra andare in pezzi, offrendo una critica del presente e immaginando una prospettiva collettiva basata su ragione e sentimento.
Un viaggio tra passato e presente
La performance di Capossela è stata anche un ritorno al suo storico concerto del 2006, parte del tour “Ovunque Proteggi”. La formazione musicale ha incluso veterani di quell’evento e nuovi collaboratori, creando un’atmosfera di continuità e rinnovamento. Tra i brani eseguiti, molti provenivano dall’album “Ovunque Proteggi”, insieme a pezzi di “Camera a sud”, celebrando il trentennale della sua uscita.
Il significato di “Antichi Tasti”
Il titolo del concerto, “Antichi Tasti”, riflette il desiderio di Capossela di far risuonare le questioni attuali con quelle del passato. La musica diventa così un mezzo per esplorare le rovine personali e collettive, offrendo uno spazio per la riflessione e la speranza. Capossela ha dichiarato: «Prosecuzione naturale dei concerti urgenti dei mesi trascorsi, Antichi Tasti vuole continuare a toccare certi tasti, a dare risalto pubblico alla parola, e con le parole e la musica comporre un concerto che tessa le schegge di un mondo che sembra andato in pezzi».
Un legame profondo con Ostia Antica
Il legame di Capossela con Ostia Antica è profondo e significativo. Già nel 2006, l’artista aveva lasciato un segno indelebile con il suo concerto nell’anfiteatro romano, un evento immortalato nel filmato “Nel niente sotto il sole”. Questa volta, Capossela ha saputo rievocare quelle emozioni, regalando al pubblico un’esperienza altrettanto intensa e memorabile.
Il potere evocativo della musica
La musica di Vinicio Capossela ha un potere evocativo straordinario, capace di trasportare il pubblico attraverso il tempo e lo spazio. Le note e le parole si intrecciano per creare un mosaico di emozioni, riflessioni e immagini che risuonano profondamente con le esperienze personali e collettive di chi ascolta. Capossela ha saputo utilizzare questo potere per portare alla luce le questioni più urgenti del nostro tempo, offrendo una prospettiva critica e speranza per il futuro.
Photogallery di Agnese Ruggeri

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