L’Ultimo Concerto? È stato a tutti gli effetti uno dei più grandi flash-mob del settore della musica dal vivo in Italia. Per la prima volta, circa 130 Live Club, oltre a un incredibile numero di artisti, uniti insieme nella stessa iniziativa. Tutti, contemporaneamente e all’unisono hanno dato voce a quei palchi condannati al silenzio da ormai troppo tempo.
Sabato 27 alle ore 21, in corrispondenza dell’anniversario dalle prime chiusure dovute all’emergenza Covid, un’intera nazione si è collegata in rete in attesa di uno spettacolo che non si è tenuto, che non può accadere.
“Solo S-Concerto”
– Caparezza dall’Eremo Club di Molfetta (BA)
“Abbiamo risolto il problema dell’inquinamento acustico”
– Eugenio Cesaro (degli Eugenio in via di Gioia ) dall’Off Topic di Torino
“Noi stiamo resistendo da un anno, ma senza musica ci stiamo spegnendo”
– Roy Paci dal Candelai di Palermo
“Dietro un concerto che si ferma non c’è soltanto un artista musicale, ma un intero ecosistema di figure umane e professionali che, a oggi, sono senza lavoro da un anno”
– Anastasio dall’Afterlife di Perugia
“Oggi andiamo a illuminare una questione molto buia: la situazione in cui sono stati costretti a vivere tutti i Live Club d’Italia da un anno a questa parte. Noi come Pinguini Tattici Nucleari abbiamo fatto molta gavetta: sappiamo bene quale sia il valore dei Live Club”
– Pinguini Tattici Nucleari dallo Spazio Polaresco di Bergamo
“Quest’oggi non ci sarà nessun tipo di concerto. Oggi non c’è streaming che tenga. Oggi c’è solo la voglia di supportare i locali e dal profondo del cuore credere che da tutto questo si potrà uscire, ma serve il supporto di tutti. Serve sensibilizzazione” –
FASK dall’Urban di Perugia
“Non si può suonare! E ora ti dico perché: perché è un anno che non possiamo fare il nostro mestiere [..] L’Ultimo concerto era un anno fa. È brutto eh. Speriamo che la bruttezza finisca e si possa tornare a fare la ‘Grande Bellezza’ Anche senza vincere gli Oscar, ma semplicemente facendo una cosa che ci piace che, parallelamente, tra l’altro, è anche il nostro lavoro e di decine di migliaia di altri lavoratori”
– LO STATO SOCIALE dal Locomotiv di Bologna
Un nodo in gola. Un pugno nello stomaco. Silenzio assordante. L’assenza di musica, la desolazione degli spazi vuoti. Il lavoro di moltissimi operatori che culmina su un palco vuoto. La consapevolezza di non poter pianificare una ripresa. La paura che tutto ciò che un tempo c’era, potrebbe non tornare mai più. Un peso, un’angoscia che sono gli stessi che da ormai un anno gravano sulle spalle dei Live Club.
La situazione attuale, lascia emergere numeri allarmanti. 15.000 i concerti cancellati.
I mancati incassi per il settore sono superiori a 50.000.000 di euro. Per una media di € 332.491 per singola realtà. Il 49% dei Live Club dichiara di non avere certezza circa la possibilità di una riapertura a fine pandemia. Durante l’anno di chiusura forzata, infatti, i costi fissi, hanno avuto un peso di oltre 10.000.000 di euro, per una media di € 63.922 per singolo Live Club.
Tantissimi gli artisti che hanno supportato l’iniziativa. A gran sorpresa, la sera del 27 febbraio hanno svelato la loro adesione, comparendo in video: Ligabue, Caparezza.
Tra i già annunciati, invece, Roby Facchinetti, Diodato, i Subsonica, Manuel Agnelli con Rodrigo D’Erasmo, Lo Stato Sociale, i Marlene Kuntz, Ghemon, Brunori, i Pinguini Tattici Nucleari, I Ministri, Zen Circus, Marina Rei, Fast Animal and Slow Kids e tantissimi altri che, con il loro straziante silenzio, hanno sottolineato l’importanza essenziale dei live club e manifestato loro completo appoggio e solidarietà.
Assomusica, KeepOn Live e Arci, in collaborazione con Live DMA hanno promosso e organizzato questo evento ispirandosi alla campagna spagnola El Ultimo Concierto? conclusasi negli ultimi mesi del 2020. Fondamentale per la sua riuscita è stata la collaborazione internazionale e l’esperienza condivisa dai live club iberici.
Si svela quindi oggi l’amara verità celata dietro alla campagna: L’Ultimo Concerto? Ce lo siamo lasciati alle spalle, nel 2020, prima della fase di emergenza. Nel presente non esiste. Tuttavia la stessa campagna dopo questa amara riflessione oggi apre una nuova fase: quella di pianificazione e di dialogo per costruire il futuro del Prossimo Concerto.
Da un’idea di: Plataforma de Salas de Conciertos (PSDC); El Último Concierto – www.elultimoconcierto.com; Vampire
E con il supporto di: La Musica che Gira, Bauli in Piazza, PER (Promoter Emilia Romagna)
MANIFESTO
Secondo i dati dell’osservatorio annuale SIAE 2019, nell’ambito delle attività di spettacolo, i concerti e le manifestazioni musicali dal vivo rappresentano:
- il primo settore in assoluto come volume d’affari (pari quasi a 1 miliardo)
- il secondo settore (dopo il cinema) per numero di spettacoli (385.000) e numero di ingressi e presenze (53 milioni) fra spettacoli di musica leggera, i cosiddetti ‘concertini’ e gli spettacoli all’aperto.
I Live Club sono uno dei pilastri sui cui si reggono questi dati e, a prescindere da forma giuridica, dimensione e localizzazione. Sono luoghi multifunzionali e multidisciplinari, di promozione culturale e del proprio territorio.
Questa ricchezza di competenze e funzioni rende i Live Club degli ambienti fortemente dinamici all’interno dei quali lavorano migliaia di persone nell’ambito delle professioni dello spettacolo.
Eppure, fino ad oggi, non è mai stato riconosciuto il valore e il ruolo di questi spazi, al pari di quello che avviene, invece, per i cinema e i teatri.
Per questo, mentre ci interroghiamo sull’ultimo concerto, immaginiamo come sarà e se ci sarà il Prossimo Concerto:
- Un concerto che va innanzitutto salvato, subito.
- Che va svolto in luoghi riconosciuti, sostenuti e valorizzati.
- Che deve avere luogo in un contesto di riforma complessiva dello spettacolo dal vivo.
Non ci potrà essere un Prossimo Concerto e una vera ripartenza, se non sarà preceduta e accompagnata dalla sostenibilità e dal riconoscimento specifico per i Live Club, richiesto da tutta la categoria a gran voce da diversi anni.
Le particolarità degli spazi da noi rappresentati – che rappresentano delle colonne portanti del settore musica dal vivo – esigono per la loro ripartenza un orizzonte temporale concertato con le Associazioni di categoria che conoscono le particolarità organizzative e programmatiche di questi spazi (compatibilmente all’andamento della campagna vaccinale e quindi alla curva dei contagi).
Sarebbe pertanto molto difficile seguire questa onda emotiva che vorrebbe la riapertura in primavera, perchè i Live Club hanno esigenze di programmazione, fruibilità da parte del pubblico, economie di sostentamento, diverse da altri luoghi dello spettacolo quali Cinema e Teatri.
Inoltre, diversamente da questi, i Live Club non godono di riconoscimento e quindi di misure di sostegno permanenti.
Con questa premessa rappresentiamo le priorità del nostro settore:
- È urgente avviare il processo di riconoscimento dei live club come luoghi della cultura da sostenere e promuovere, siano essi sale private o circoli.
- Il nostro comparto non potrà aprire con capienze ridotte.
Gli attuali indici di affollamento previsti dalla normativa, sono fra i più bassi in Europa, sottostimano la capacità di lavorare in sicurezza dei nostri luoghi, e già in condizioni normali e in assenza di misure di sostegno, rendevano difficile il raggiungimento della sostenibilità economica della maggior parte degli spettacoli e delle strutture, e vanno opportunamente rivisti indipendentemente dalla pandemia.
- Devono essere previste delle linee di ristoro economico emergenziale fino alla completa ripartenza.
- Alla ripartenza devono essere collegate misure per incentivare la partecipazione del pubblico agli eventi, come la deducibilità fiscale sui biglietti e una campagna di promozione dei concerti di produzione e organizzazione di musica contemporanea.
SOSTEGNO EMERGENZIALE FINO ALLA COMPLETA RIPARTENZA
- Contributi a fondo perduto parametrati al calo di fatturato registrato nel 2020 (che nel nostro settore è pari al 90%) che consentano la copertura dei costi fissi e quindi la sopravvivenza.
- Riconferma del credito d’imposta sugli affitti come concessa già parzialmente nel 2020.
- Proroga moratoria mutui e leasing.
- Azzeramento dei canoni di affitto da parte degli enti pubblici per i concessionari degli spazi adibiti ad attività culturali
- Estensione di tutte le misure di sostegno al reddito dei lavoratori, ammortizzatori sociali, CIG, bonus autonomi e lavoratori dello spettacolo, o altre misure assimilabili.
- Intercessione verso i gestori dei servizi energetici e idrici per l’abbattimento dei costi fissi relativi alle utenze o realizzazione di un “buono utenze”.
RICONOSCIMENTO valoriale e ministeriale della categoria dei Live Club come luoghi della cultura; sale spettacolo per la musica contemporanea dal vivo con pari dignità di cinema e teatri, come già avviene in altri paesi europei, permettendo di accedere ad agevolazioni e misure di sostegno, tramite l’istituzione di un fondo e categoria ad hoc, nonché derivare questo riconoscimento a livello regionale.
RIFORMA
- Rivedere e uniformare le aliquote Iva, al 10% per i biglietti di ogni forma di spettacolo
- Ampliamento dell’applicazione del Tax Credit e dell’Art Bonus per l’acquisto di attrezzature per lo spettacolo, di strumenti musicali
- Organizzazione di corsi di formazione professionali, la realizzazione di spettacoli, format e tour.
- Revisione/riduzione delle imposte e tariffe Imu e Tari ai Live Club in qualità di luoghi della cultura.
- Uniformare le capienze per gli spettacoli in piedi al parametro di 2 persone al mq come indice di affollamento.
- Abolizione imposta sugli intrattenimenti (ISI)
NEXT GENERATION
- Promuovere e sostenere la realizzazione e la gestione di nuove sale spettacolo, anche attraverso progetti di recupero e rigenerazione urbana.
- Promuovere e sostenere interventi ed attività rivolte all’efficientamento energetico, all’ammodernamento tecnologico e alla riduzione dell’impatto ambientale (generazione energia green, adozione materiali compostabili, ottimizzazione della raccolta dei rifiuti e smaltimento differenziato, etc…).
Per ogni cosa c’è un posto
ma quello della meraviglia
è solo un po’ più nascosto
(Niccolò Fabi)