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“Nel Caos tour” di Levante all’Atlantico Live! Opening Wrongonyou

by Luca.Ferri
Levante copertina

Il caos di Levante inizia dalla stanza stupefacente dell’Atlantico di Roma, dopo che Wrongonyou le ha aperto la porta su un pubblico, ahimè, ancora incompleto, ma che comunque apprezza moltissimo la performance chitarra e voce del giovane e talentuoso artista romano (che prenderà parte al Primavera Pro 2017, l’incontro dell’industria musicale che si tiene a Barcellona nei giorni del Primavera Sound – uno dei festival musicali più importanti del mondo – dal 31 maggio al 4 giugno, allo Spring Attitude Festival di Roma e al Wired Next Fest).
Un pubblico che ha piano piano riempito tutta la sala e non vede l’ora di iniziare a scatenarsi.

Finalmente le luci si spengono, l’atmosfera si scalda e, preceduta dalla sua voce fuoricampo che ci dice che possiamo entrare in questa stanza proprio perché siamo caduti e ci siamo rialzati un milione di volte, la giovane artista siciliana arriva sul palco acclamata a gran voce da tutti i presenti, iniziando subito alla grande con Le mie mille me.
Prosegue sempre sulla scia del nuovo album, proponendo il primo singolo estratto, Non me ne frega niente, per poi concludere la terzina di apertura con una delle più amate vecchie glorie, Le lacrime non macchiano.

È emozionata la ragazza, si vede e ce lo confessa lei stessa presentandoci “questo figlio che spero possiate accogliere nel migliore dei modi” (parlando dell’album, ovviamente).
Torniamo ancora più indietro nel tempo, prima del successo, prima di tutto, quando “non c’era nessuno, nemmeno voi, a proteggermi”, quindi si abbassano le luci e da sola sul palco, con in braccio la chitarra, è il momento di un’intima e intensa versione de La scatola blu.
Dopo Non stai bene, si riabbassano le luci, quasi a spegnersi, Levante libera il palco dai microfoni e accompagnata dalla chitarra acustica (non attaccata all’amplificatore) comincia a cantare sottovoce Abbi cura di te, facendoci cenno di non parlare ma di cantarla con lei, così, come ci viene, e devo dire che il risultato è unico, emozionante, da brividi, con lo stupore di tutti. Esperimento riuscito.
Dopo qualche altro brano, esce dalla stanza, ma l’attesa per il rientro sul palco per il bis è lunga, fin troppo lunga, tanto da pensare che, chissà, sarà successo qualcosa…
Ci siamo, finalmente rientrano sia lei che la band e nella completa oscurità ci dice che sì, un problema c’è stato: “Non c’avete abbastanza corrente a Roma”.
Eh sì, non c’era abbastanza corrente, quindi per la parte finale del concerto abbiamo dovuto fare a meno dei visual che, guarda caso, a detta della stessa cantante, proprio su uno dei pezzi finali, Gesù Cristo sono io, c’era davvero una cosa bella che ora siamo impazienti di vedere alla data del 5 maggio all’Afterlife di Perugia, purtroppo non dal vivo.
Si sa, the show must go on, per cui nonostante l’inconveniente tecnico, la nostra avventura dentro la sua stanza arriva alla fine, e l’unico difetto che ha avuto è che è durata troppo poco.
Ci ringrazia tutti per essere stati insieme a lei nel caos, e noi ringraziamo lei per averlo condiviso con noi.

Camilla Sabatini| foto di Giusy Chiumenti

Di seguito la scaletta:

  • Le mie mille me
  • Non me ne frega niente
  • Le lacrime non macchiano
  • Ciao per sempre
  • 1996 La stagione del rumore
  • IO ero io
  • Mi amo
  • Sbadiglio
  • Cuori d’artificio
  • Diamante
  • Lasciami andare
  • Contare fino a dieci
  • Scatola blu
  • Non stai bene
  • Abbi cura di te
  • Duri come me
  • Memo
  • Di tua bontà

BIS:

  • Alfonso
  • Io ti maledico
  • Gesù Cristo sono io
  • Caos (Preludio)

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