Comincia da Roma il viaggio tra cinema e musica di Corrado Nuccini (Giardini di Mirò) e Xabier Iriondo (Afterhours), per la prima volta insieme sul palco per sonorizzare live un capolavoro del cinema muto: “La Passione di Giovanna d’Arco” del regista danese Carl Theodor Dreyer.
I due musicisti saranno giovedì 3 ottobre alle ore 19 a Villa Medici (viale Trinità dei Monti, 1 – RM) nell’ambito de I Giovedì della Villa, ciclo di appuntamenti culturali organizzato dall’Accademia di Francia a Roma dedicato alla creatività contemporanea. L’ingresso è gratuito nel limite dei posti disponibili.
Quella in programma non è una semplice proiezione o un concerto, ma un’intensa rappresentazione dove le immagini si specchiano nella musica e insieme raccontano il più grande poema cinematografico sul volto umano e sull’eroismo. Una sonorizzazione potente e drammatica, che alterna momenti di melodia a silenzi e rumore, prendendo ispirazione da linguaggi musicali che vanno dall’ambient alla musica sciamanica e tribale, dal neoclassicismo al rumorismo di matrice novecentesca.
“La Passione di Giovanna d’Arco” (1928) racconta il processo alla Pucelle d’Orléans avvenuto nella sola giornata del 30 maggio 1431 nel castello di Rouen, interamente ricostruito nella periferia parigina in occasione delle riprese. Forte della memorabile performance di Renée Falconetti i cui occhi riescono a parlare, a urlare, a sorridere nonostante la totale assenza di parole, il film è passato alla storia per la scelta di Dreyer di utilizzare quasi esclusivamente primi e primissimi piani, attraverso i quali descrive la complessità morale dei protagonisti, sondando le profondità spirituali della fede, dell’amore e della morte.
La partitura musicale, in profondo legame con le immagini, descrive il mondo “bordeline” della protagonista, sospesa tra l’abisso e il cielo, tra il rogo e le braccia di Dio, rapita in uno “stato di grazia” che la rende più vicina a Dio che agli uomini, come dimostrano i suoi sguardi e le sue espressioni.
Corrado Nuccini e Xabier Iriondo si esibiscono in una complessa revisione musicale della pellicola che va oltre il senso stesso di cineconcerto, superando la tradizionale sonorizzazione de “La Passione di Giovanna D’Arco” che contestualizza anche il suono in un ambito medievale, attraverso l’utilizzo di canti gregoriani e musica sacra. Un lavoro che cerca dunque un linguaggio sonoro diverso, più focalizzato sulla psicologia umana.
In questa performance, Iriondo suona il mahai metak, un cordofono a dieci corde di sua invenzione e realizzazione, la chitarra elettrica e alcuni effetti di sua progettazione. Nuccini suona i sintetizzatori, la drum machine, le programmazioni elettroniche e la chitarra elettrica.
Il tour prosegue il 18 ottobre nel Complesso Monumentale Chiesa di Sant’Oliva di Cori (LT) per la rassegna “Inkiostro”; il 26 ottobre a M9 museo del ‘900 di Mestre (Ve) per “Soundyard” e il 22 novembre all’Auditorium Loria di Carpi (Mo) nell’ambito de “Le maschere del Suono”.