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GALONI all’ Auditorium di Roma il 28 febbraio per RETAPE

by Redazione Web
galoni ph.Sofia Bucci

È previsto per mercoledì 28 febbraio il concerto di Galoni all’Auditorium Parco della Musica di Roma, nell’ambito della rassegna Retape curata da Ernesto Assante: una nuova preziosa occasione per assaporare dal vivo i brani del suo ultimo album d’inediti “Cronache di un tempo storto” e il suo universo folk rock, intenso e pieno di contenuto. 

Dopo una ricca serie di concerti che lo ha visto protagonista in numerosi eventi e festival lungo l’intera penisola, Galoni torna per un concerto unico: i brani più rappresentativi del suo repertorio si mescoleranno alle nuove tracce del suo ultimo lavoro discografico, offrendo a ogni spettatore un’esperienza emozionante e introspettiva. 

IL VIDEO

Anticipato dal singolo e video “Mare Magnum“, il nuovo album “Cronache di un tempo storto” racconta, dal punto di vista dell’autore, alcuni eventi significativi degli ultimi anni, partendo dai grandi avvenimenti che hanno influenzato la società fino ad arrivare ad intime riflessioni personali. 

“Mare Magnum” – GALONI

Fortemente influenzato dalle letture di Raymond Carver, Michail Bulgakov e Cormac McCarthy, il cantautore pubblica un disco maturo e ispirato, undici brani inediti che con un approccio diaristico e giornalistico ripercorrono un tempo complesso e “storto”, come quello della storia più recente, alternandolo a piccoli racconti autobiografici per tracciare una vera e propria mappa delle relazioni umane. 

Eventi come il crollo del ponte Morandi, la tragedia nel canale di Sicilia, il lockdown e il negazionismo dilagante si sovrappongono alle storie di vita di un uomo qualunque, alle sue paure e ai suoi sentimenti, diventando l’occasione per raccontare – e raccontarsi – potendo guardare il mondo da una prospettiva differente. 

“CRONACHE DI UN TEMPO STORTO” – IL DISCO 

L’immaginario narrativo poetico e urbano, in grado di combinare la radice tipica della tradizione cantautorale italiana alle sonorità di matrice nordeuropea che tanto ha fatto apprezzare i precedenti lavori di Galoni, torna anche in “Cronache di un tempo storto”. 

La malinconia del folk e le coloriture di sonorità moderne restituiscono all’ascoltatore paesaggi sonori evocativi e coinvolgenti, dentro i quali si animano e si susseguono i personaggi e le storie che hanno coinvolto l’autore in questi anni. 

Parlando della gestazione dell’album, Galoni dichiara: 

Diversamente dai lavori precedenti ho scelto prima il titolo dell’album e poi ho cominciato a scrivere le canzoni. Volevo cimentarmi in una narrazione quasi giornalistica, che raccontasse di alcuni accadimenti che hanno segnato questi anni. Poi nel corso della stesura mi sono accorto che stavano uscendo fuori anche le mie di cronache, quelle più intime, quelle di un tempo storto, un tempo che andava raddrizzato.”  

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