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Daniele Silvestri in un concerto antologico fuori dall’ordinario al Postepay Sound Rock in Roma

by Marta Croce
Daniele Silvestri copertina
Un viaggio nella storia della sua carriera musicale in un crossover di suoni, immagini e video di alcuni dei momenti salienti di questo magnifico percorso

Se c’è qualcuno che all’Ippodromo delle Capanelle è davvero di casa, questo è senza dubbio Daniele Silvestri. A lui ed ai suoi eclettici musicisti è affidata la seconda serata di questa edizione del Postepay Sound Rock in Roma.

Per questa data speciale è accompagnato da nove musicisti d’eccezione con i quali ha condiviso il palcoscenico davvero tante volte durante i suoi infiniti live tour: Piero Monterisi alla batteria, Gianluca Misiti alle tastiere, Gabriele Lazzarotti al basso, Duilio Galioto alle tastiere, Sebastiano De Gennaro alle percussioni e al vibrafono, Daniele Fiaschi alle chitarre, Marco Santoro  al fagotto, alla tromba e ai cori, Adriano Viterbini alle chitarre e dulcis in fundo Ramon Jose Caraballo Armas alla tromba e percussioni (la cui divertente presenza scenica è impossibile da ignorare e non apprezzare).

Tre opening act.

BaunS, duo formato da Daniele Fiaschi e Andrea Palmeri che possono essere sintetizzati con queste quattro parole: chitarra, batteria, matematica e volume. L’energia ideale per scaldare il flusso di pubblico che via via si andava a posizionare sotto palco. Funky Pushertz quintetto rap campano con sonorità prevalentemente reggae che ha intrattenuto il pubblico con cover ed ironica originalità. Marco Zitelli al secolo Wrongonyou, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo: http://www.insidemusic.it/news/unintensa-intervista-a-wrongonyou-pop-folk-americano-dai-boschi-romani/.

A lui va una menzione speciale, un artista dal talento smisurato la cui umiltà e pacatezza risuona forte in un ambiente musicale fatto spesse volte di spocchia ed egocentrismo. Sfortunato, poiché Silvestri avrebbe avuto in scaletta un pezzo inedito scritto a quattro mani con lui. Avrebbero voluto darci una piccola anteprima. Purtroppo i tempi ristretti sono stati nemici incontrastabili e la set list farcita di tante ospitate ha subito per forza di cose dei tagli inattesi. Speriamo di poter godere presto dei frutti di questa collaborazione, che seppur a scatola chiusa, siamo certi ci riserverà belle sorprese.

Come anticipato, un po’ in ritardo sulla tabella di marcia, Daniele Silvestri inizia il suo viaggio indietro nel tempo. Sono molte le persone care che Silvestri desidera omaggiare durante questa serata. La prima di queste persone è Gianluca Vaccaro, produttore musicale e ingegnere del suono scomparso poco tempo fa, collaboratore ineguagliabile al quale va il ringraziamento e la dedica dell’intero concerto.

Silvestri è sempre stato un poliedrico artigiano della musica in grado di scrivere testi attenti e raffinati volti a colpire un determinato argomento senza scadere della denuncia sociale più scontata. I suoi messaggi sono mirati ma ben celati dall’ironia che lo contraddistingue. Quali Alibi, emblema di quanto appena detto è il brano che apre le danze. Da qui impossibile non toccare il tema dello ius soli tanto dibattuto in questi giorni. Un impegno civico e sociale che condivide da sempre con Lisa Lelli, la donna che è diventata sua moglie e che lo accompagna da anni sia nella vita privata che sul lavoro. A lei va un’inconsueta e romantica dedica con Le Navi:

“ e certo ci ritroveremo a fare vecchi errori,

 ma solo per scoprire di essere migliori.

 Mentre tu

intanto nel tempo che resta

sei qui

accanto e già molto diversa

e bellissima

sei bellissima.”

Ad attenderci una carrellata di ospiti invitati a festeggiare una serata speciale per un concerto un po’ diverso dall’ordinario. Il primo è Simone Prattico con il quale Silvestri ci ha deliziato in una splendida rivisitazione acustica de Il Flamenco della Doccia. Emanuele Brignola ex membro storico della band on tour di Silvestri esattamente come Maurizio Filardo. Il tempo di un duetto con il Bove, frontman degli Otto Ohm per scoprire poi di essere così in ritardo da dover rinunciare a tanti dei brani previsti. Un saluto veloce a Marco Zitelli-Wrongonyou con la promessa di farci ascoltare presto qualcosa ed è la volta di un altro ospite speciale. Un ballerino d’eccezione per Salirò: Lillo (“partner in crime” di Greg). Che ci ha salutato con la sua famosa Doppia Anagni. Infine, come non citare Testardo ed il meraviglioso ritornello urlato che al pubblico romano viene così bene?

Oltre a questi istanti di ilarità non sono mancati i momenti di riflessione: in particolare il video messaggio di Salvatore Borsellino, attivista italiano e fratello del compianto Paolo.  Il quale ci tiene a ricordare il Movimento delle Agende Rosse:

“Il Movimento delle Agende Rosse nasce per iniziativa di Salvatore Borsellino ed è costituito da cittadini che agiscono affinché sia fatta piena luce sulla strage di Via D’Amelio a Palermo del 19 luglio 1992 nella quale furono uccisi il Magistrato Paolo Borsellino e gli agenti di Polizia Emanuela Loi, Agostino Catalano, Claudio Traina, Eddie Walter Cosina e Vincenzo Li Muli. Le iniziative organizzate dagli aderenti al Movimento hanno lo scopo di incoraggiare la parte migliore delle Istituzioni nella ricerca della piena verità sui moventi e mandanti della strage di via D’Amelio e di sostenere tutti i rappresentanti dello Stato vittime di campagne di delegittimazione oltre che a rischio della stessa vita per aver scelto di rendere viva la Costituzione nella propria professione.”

Per questo durante i concerti di Silvestri, i fogli rossi che vengono sventolati dal pubblico hanno questo importante significato simbolico.

Non è mancato il saluto a Stefano Rodotà, il giurista che ha combattuto una vita intera per vedere riconosciuti tutti i diritti fondamentali. “C’è un impoverimento culturale che si fa sentire, la cattiva politica è figlia della cattiva cultura” così Rodotà parlava sull’importanza di una buona istruzione. Silvestri ci tiene a sottolineare che dovremmo essere tutti molto grati a quest’uomo per il suo grande impegno e le sue conquiste.

Il concerto si conclude con la sensazione che avremmo potuto vedere molto di più del bello che c’era in serbo per noi, sicuramente i tempi ristretti non hanno giovato ad un’artista che avrebbe un repertorio adatto a coprire un’ intera nottata di musica. Lo aspettiamo al prossimo live.

Marta Croce | foto di Paola Schiavoni

 

 

 

 

 

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