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LIGABUE – 30 anni in un giorno: il docu-film della sua carriera presto nelle sale

by Serena Di Mambro
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A pochi giorni dal suo 63° compleanno, Luciano Ligabue torna nelle sale con il docu-film musicale del concerto-evento Campovolo 2022
“Ligabue – 30 anni in un giorno”.

Prodotto da Marco Belardi per Bamboo Production in collaborazione con Claudio Maioli per Riservarossa e Ferdinando Salzano per Friends & Partners, realizzato da Eventidigitali con Crossmediafilms e diretto da Marco Salom, “Ligabue – 30 anni in un giorno” arriverà in sala per tre giornate esclusive il 20, 21, 22 marzo 2023 distribuito da Vision Distribution.

Attraverso le immagini del live del 4 giugno 2022 a Campovolo, si dipana la storia di un ragazzo partito dalla via Emilia negli anni ‘90 e che ha conquistato sin da subito una vasta porzione di pubblico, grazie alla voce ruvida e sincera e alla straordinaria profondità dei suoi testi
“Ligabue – 30 anni in un giorno” non si limita a raccontare il concerto, quindi, ma vuole essere una fotografia di quella magia che si respira durante quel live ed un omaggio alla straordinaria carriera del Liga.
Tutto questo avviene attraverso i retroscena, le testimonianze ed i racconti dei suoi colleghi musicisti con cui ha uno stretto legame, e del suo amatissimo pubblico.

“Sono passati nove mesi dal nostro sospiratissimo “concerto della riapertura” dopo gli anni di divieti per Covid.
Questo film fotografa la frustrazione, l’ansia e l’impazienza dei giorni precedenti ma, soprattutto, la gioia e lo “sfogo” di quel giorno. Ed è davvero bellissimo rivederli in tutte le facce sul palco e nel magnifico spettacolo di chi era sotto. Diciamocelo, 30 anni in un giorno non ci possono stare, ma sia quel concerto che questo film curato da Marco Salom restituiscono parecchia della nostra storia.” (Luciano Ligabue)

30 anni di carriera, quindi, raccontanti anche in prima persona dal buon Luciano in un’intervista montata sapientemente dalla regia di Marco Salom durante l’attesa spasmodica del concerto – evento nella “sua” Arena Campovolo, che ha registrato la presenza di oltre 100.000 fan, rimandato più volte per i motivi che tutti conosciamo. 

“Questo progetto è stato realizzato in soli cinque giorni di riprese in un clima estremamente concentrato sulla preparazione dell’evento live. Una produzione tanto complicata quanto entusiasmante. Campovolo non è solo un concerto di enormi dimensioni, è un’esperienza indimenticabile. Una sorta di “Festival del Liga” dove in ogni angolo di questo spazio immenso. Si vive il desiderio di stare insieme, per divertirsi ed emozionarsi con la musica di Luciano.

“Ligabue 30 anni in un giorno” è un docufilm nel quale ho cercato di raccontare questo evento attraverso interviste esclusive con Luciano Ligabue, i suoi grandi ospiti, Francesco De GregoriElisaLoredana BertèEugenio FinardiGazzelleMauro Pagani ed alcuni dei suoi collaboratori.
Ho scavato nei loro ricordi ed evidenziato momenti salienti delle ore precedenti lo show. Ho creato un racconto che in certi momenti mette in luce anche aspetti inediti di Luciano Ligabue. Eun grandissimo artista e ci collaboro da oltre 25 anni.” (Marco Salom)

La RCF Arena Campovolo, inaugurata proprio in quell’occasione da colui che ben 17 anni prima battezzò lo spazio dell’aeroporto Campovolo di Reggio Emilia con uno show da record, segnò l’inizio di una lunga serie di grandi eventi.

Questo è il posto delle nostre feste”, ha dichiarato più volte il Liga a proposito di Campovolo.

È un Luciano Ligabue in splendida forma quello che si presenta al cinema Barberini di Roma, alla prima del film.
Il Liga assiste sorridente alla proiezione, per poi concedersi alle domande della stampa, invitata insieme alla delegazione dei fan che, in visibilio, partecipano all’evento.

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Ligabue – Campovolo – ufficio stampa

Luciano Ligabue e Marco Salom presentano alla stampa: “Ligabue – 30 anni in un giorno” 
Modera Flavio Natalia – Report

Impressioni sul film – le riprese, i retroscena, la regia

(Ligabue) Mi ha fatto ripercorrere quella sorta di cumulo di emozioni che si erano formate in quei tre anni. Ricordo bene le sensazioni di impazienza, frustrazione e anche ansia da prestazione. Questa roba la vedo tutta nel film, la vedo riguardando me, perché so bene il carico di emozioni che ha per me significato quel concerto lì.

(Marco Salom) Quei giorni erano particolari, dovevamo registrare strisciare come dei marines perché Luciano in quei giorni ha accusato molto la tensione di quel live importante che stava preparando. Campovolo è un evento particolare ed i tre anni di attesa avevano senz’altro aumentato la tensione ed io avevo a che fare quindi con un artista preso da quel vortice. Mi sono nascosto dietro agli alberi per riprenderlo (sorride, ndr), ma capivo lo stato d’animo ed ho poi colto tutto ciò che veniva regalato dall’arte, dall’emozione che Luciano ed i suoi stavano vivendo e che noi abbiamo in qualche modo rubato. Ovviamente poi si è anche concesso con magnanimità all’intervista riportata nel film.

Il legame con Campovolo – Il concerto del 4 giugno 2022

(Ligabue) La prima esperienza a Campovolo, come dico anche nel film, è nata dall’esigenza di presentare il mio album più personale, Nome e Cognome, in un momento in cui avevo vissuto troppe vicissitudini nel bene e nel male ed in pochissimo tempo. Nessuno di noi si sarebbe potuto mai immaginare ciò che effettivamente sarà stato poi Campovolo nel tempo. 
Dietro a questo nome c’è un aspetto ancora più imprevedibile: si dice “Nemo profeta in patria”, no? Quindi come mai dovrebbe funzionare un concerto effettivamente fatto invece nella città in cui vivo? Ecco, noi l’abbiamo semplicemente ogni volta visto capitare, l’abbiamo sempre usato per festeggiare delle tappe della mia carriera…
Questa, però, era la più sovraccaricata dall’emozione di cui parlavo prima, ma anche dal fatto che era uno dei primissimi concerti della “riapertura post-covid”. Ora, so che noi tutti vogliamo dimenticarci, ed anche in fretta, del periodo che abbiamo dovuto vivere, e ovviamente non possiamo dimenticare quello che ha prodotto, però lì, finalmente, c’era bisogno di normalità ed anche un po’, se vogliamo, di celebrazione della vita

Ho un’immagine che non dimenticherò mai: salgo sul palco e presento una canzone dal titolo anche al limite dell’imbarazzante, “non cambierei questa vita con nessun’altra”. Avevo voglia di cantare quanto fossi grato alla vita, proprio in quei due anni in cui paradossalmente non avevo potuto far progetti. Decido di farla uscire prima di Campovolo per far arrivare soprattutto il messaggio racchiuso nel ritornello del pezzo: “ABBIAMO VINTO NOI!”. Ecco, speravo arrivasse come una liberazione da qualche cosa e comunque intesa come pensiero di celebrazione della vita, nonostante le immagini di morte che abbiamo avuto sotto gli occhi per così tanto tempo. L’emozione di aver visto il pubblico cantare proprio quella frase lì, non la dimenticherò mai.

Il rapporto con il (suo) pubblico 

(Ligabue) È la cosa che più mi ha colpito nel film. Dal palco io ho una visione d’insieme ed una specifica un po’ limitata delle facce. Le facce che vedo son sempre le prime file. Le riprese di Guarnieri sono entrate nel cercare le facce singole, la storia che ognuno di loro avrebbe potuto raccontare e vedere quel tipo di presenza e di partecipazione vista un po’ più da vicino, è forse la cosa che più mi ha emozionato della proiezione.

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Nel mese di luglio Luciano Ligabue tornerà live con due imperdibili concerti negli stadi: il 5 luglio allo Stadio G. Meazza di Milano e il 14 luglio allo Stadio Olimpico di Roma.

I biglietti per i concerti negli stadi, prodotti e organizzati da Friends&Partners e Riservarossa, sono disponibili in prevendita su Ticketone, Ticketmaster e nelle prevendite abituali.

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