Sul palco della Cavea dell’Auditorium Parco della Musica è andata in scena un grande festa per i primi 60 anni di Luca Barbarossa e noi eravamo lì per voi!
Photogallery a cura di Agnese Ruggeri
“Non perderti niente” è il titolo del suo romanzo autobiografico, uscito di recente, che racconta un percorso di vita fatto di incontri sorprendenti, avventure inaspettate, passioni e sogni realizzati; ma il 4 settembre 2021 è diventato un racconto suonato in cui, ancora una volta, la musica la colonna sonora di una vita dedicata in grande parte a quest’arte e alla chitarra, fedele compagna di viaggio.
Non potevano mancare gli amici di sempre, ospiti d’eccezione e protagonisti di questi anni intensi nel programma Radio2 Social Club, che con Luca hanno condiviso un pezzetto di strada, quella strada dove tutto è iniziato, dove Luca ha incontrato la musica suonando tra i turisti di Piazza Navona o sulla Rambla di Barcellona.
Luca Barbarossa inizia la gavetta con la strada come palcoscenico, suonando il repertorio folk americano e i classici dei cantautori italiani. In questo periodo formativo dal punto di vista professionale e personale suona con Mario Amici compagno di liceo e collaboratore da sempre del cantautore romano.
Nel 1980 viene notato da Gianni Ravera, che lo invita a partecipare al Festival di Castrocaro.
In quell’occasione Barbarossa presenta il brano Sarà l’età, firmando il suo primo contratto discografico con la Fonit-Cetra.
Come vincitore di Castrocaro partecipa di diritto al Festival di Sanremo 1981 con Roma spogliata, riscuotendo un buon successo classificandosi a sorpresa al quarto posto e primo tra i giovani.
Luca scrisse questo brano sui banchi di scuola durante l’ora di italiano.
A settembre esce il suo primo e omonimo album, Luca Barbarossa, prodotto da Shel Shapiro, che vanta la partecipazione di Antonello Venditti e da cui viene estratto il 45 giri Da stasera, che il cantautore romano pubblicizza alla Mostra Internazionale di Musica Leggera di Venezia; a fine anno parte in tournée come spalla di Riccardo Cocciante.

Per ogni cosa c’è un posto
ma quello della meraviglia
è solo un po’ più nascosto
(Niccolò Fabi)