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Cargo, finalista dell’1M NEXT, ci racconta il peso specifico delle canzoni

by Alessia Andreon
Cargo

Alla vigilia del tradizionale Concertone del 1° Maggio, conosciamo Valerio Giovannini, in arte Cargo: il cantautore e producer romano è finalista dell’ 1M NEXT, ideato e prodotto da iCompany, la società organizzatrice del Concerto del Primo Maggio 2021.

Il vincitore assoluto del contest sarà proclamato direttamente dal palco del Primo Maggio e avrà la possibilità di avviare una stretta collaborazione con l’organizzazione per realizzare i suoi progetti discografici.

Viole”– Cargo

Ciao Valerio, come ti senti alla vigilia del tuo primo Concertone?

Sono chiaramente molto felice ed emozionato. Non me l’aspettavo assolutamente ma per adesso sono abbastanza tranquillo; sicuramente i minuti prima di salire sul palco ci sarà quell’ansia giusta che serve ad affrontare l’esibizione, però credo che mi divertirò moltissimo.

Quest’anno è particolarmente importante essere su quel palco visto che tu oltre che essere cantautore sei anche produttore….

Si, sono anche produttore nel senso che faccio le mie demo in casa e poi insieme al mio produttore artistico andiamo a rifinire il progetto. Tengo molto sia alla parte musicale che alle performance in generale, quindi spero che vada tutto bene sabato!

Non vedo l’ora di suonare perché, appunto, è un anno che è tutto fermo per noi musicisti, quindi il concerto del 1° Maggio è un’occasione molto molto bella e importante per stare insieme e tornare finalmente a fare musica dal vivo.

Da romano immagino che sarà strano questo Primo Maggio senza Piazza San Giovanni. L’hai mai vissuto dall’altra parte il Concertone?

Si, ovviamente l’ho vissuta ed è una cosa completamente diversa.

Essendo romano, vivo Piazza San Giovanni in maniera più quotidiana, quindi ogni anno quando c’è il concerto vedo la città che si trasforma, quasi non la si riconosce per quanta gente c’è in giro.

Pian piano stiamo cercando di trovare una normalità che solo lo scorso anno di questo periodo era inimmaginabile; quest’anno si torna a suonare live e speriamo che sia l’ultima volta senza pubblico.

Raccontaci della tua canzone “Viole”: una canzone in pieno stile cantautorale

Vivo la musica a 360°: sono un appassionato di musica elettronica ma mi piace avere una doppia anima: una un po’ più cantautorale e l’altra più elettronica, da dj.”

Viole” è sicuramente una canzone d’amore che però ha delle vene malinconiche: parla di una relazione tra due persone che vivono in maniera indecisa: offre degli spunti contrastanti, dolci e di disperazione allo stesso tempo, senza uno slancio deciso verso l’altra persona.

Il titolo rappresenta il senso stesso della canzone, perché le viole sono un fiore che fiorisce in ritardo rispetto agli altri. Il protagonista prova a “fiorire” ma non ci riesce e continua a ricorre il tema della sua indecisione che lo spinge a rimandare.

Ti aspettavi di essere tra i primi tre finalisti dell’1M NEXT e quali sono i tuoi progetti dopo il Primo Maggio?

Viole” rappresenta totalmente il mio percorso artistico, quindi ci speravo, perché ero convinto della canzone che stavo portando. Quando hanno annunciato i nomi dei finalisti sono stato veramente molto contento. Sta succedendo tutto molto in fretta, è un mese super frenetico!

In realtà il pezzo è ancora inedito, quindi sicuramente ci sarà l’uscita ufficiale di “Viole”, che per adesso è solo disponibile su YouTube e sui canali del Primo Maggio.

Adesso vorrei concentrarmi totalmente sul live e poi lavorerò all’uscita del singolo ma abbiamo altri pezzi già pronti.

Sarai solo sul palco?

Il progetto Cargo è un progetto solista, quindi sono io da solo, però, per l’occasione, a darmi una mano e a supportarmi, avrò al mio fianco dei musicisti che hanno molta più esperienza di me sul palco.

Mi incuriosisce il progetto Cargo e soprattutto perché questo nome d’arte?

Deriva da una serie di situazioni che si sono verificate in concomitanza con l’uscita del mio progetto.

Te ne posso riassumere due che, forse, sono quelle più importanti: una è legata al luogo. Quando ho iniziato a pensare a un nome d’arte non volevo utilizzare Valerio Giovannini perché era troppo lungo, quindi ho pensato a qualcosa di un po’ più diretto. Viaggiando molto spesso verso l’aeroporto di Fiumicino passavo davanti a un cartello molto grande con scritto “Cargo”. Dalla prima volta l’ho visto mi ha subito colpito e ho pensato: potrebbe essere un’idea. Poi il fato ha voluto che negli ultimi cinque anni sia capitato molte volte all’aeroporto dato che la mai ragazza è spagnola, quindi ci passo molto spesso e ogni volta che lo vedo assume sempre più significato.

L’altro segno è legato maggiormente alla mia vita perché se penso all’importanza che la musica, le canzoni hanno per me, mi piace pensare che le canzoni che scrivo abbiano un peso specifico che un mezzo come il Cargo può sopportare. Normalmente non scrivo molte canzoni, ma cerco di concentrarmi interamente su una canzone alla volta, lasciando che il peso che ha la musica nella mia vita venga trasportato da un mezzo solido come un Cargo che riesca a tenerle su.

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