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Tiromancino a Firenze: parole che lasciano il segno- Live report

by Paola Pagni
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Ho cambiato tante case tour 2022” dei Tiromancino ha fatto tappa ieri sera a Firenze, nella sempre splendida cornice del Teatro Verdi.

Un tour che già preannunciava un bel carico di emozioni, arrivando dopo 3 anni di apnea senza live, come li ha definiti lo stesso Zampaglione.

Un delizioso percorso attraverso i successi dei Tiromancino, legati indissolubilmente alle tappe di vita del cantante stesso: la famiglia, le delusioni, i sentimenti, i cambiamenti.

Zampaglione ha portato sul palco fiorentino tutto il sapore della sincerità cantautoriale tipica del suo stile: un concerto in cui ogni pezzo è stato anticipato dalla giusta introduzione, accompagnando il pubblico lungo un percorso ideale, fatto di esperienze, racconti e ricordi. Un po’ come quei giochi in cui solo unendo i puntini fino alla fine, si riesce a vedere l’immagine completa. Così, gustandosi ogni nota ma soprattutto ogni parola, il pubblico del Teatro Verdi ha visto delinearsi 30 anni di musica dei Tiromancino.

Un vero e proprio viaggio che ha scandagliato rapporti familiari importanti, parole rivolte dai figli ai genitori e dai genitori ai figli, sentimenti legati alle relazioni amorose e all’amicizia, ma anche il rapporto con il pianeta, il legame con il cinema e con la musica ed i suoi maestri.

Zampaglione ed il resto della band, composta da Francesco Stoia (basso), Marco Pisanelli (batteria), Mauro Rosati (piano e tastiere), Antonio Marcucci (chitarra), non si sono limitati al repertorio cantautorale, ma hanno portato sul palco anche momenti di energico country rock e di profondo blues.

Una scaletta di 23 brani, magistralmente cantati da Federico Zampaglione, ed intervallati da aneddoti musicali e non, che hanno catturato l’attenzione del pubblico proprio come succede in una rappresentazione teatrale.

Scaletta di cui ha fatto parte anche un bellissimo omaggio a Lucio Dalla con “Com’è profondo il mare”, di cui Federico Zampaglione, è riuscito anche a ricreare la mimica ironica con cui il compianto artista bolognese chiudeva il pezzo live.

Molto apprezzato poi il momento in cui, per rendere l’atmosfera ancora più informale, si è creato una sorta di salotto sul palco, dove i musicisti sono arrivati uno alla volta, come in una jamming session casalinga.

I Tiromancino ci hanno lasciato immaginare di essere, per pochi minuti, invitati speciali a sbirciare nel processo creativo di un artista, e noi tutti abbiamo ceduto volentieri all’inganno.

Uno concerto che è riuscito nell’intento di ridurre al minimo le distanze tra artista e platea, avvicinando lo spettatore allo sguardo di chi racconta la realtà da una prospettiva intima e discreta.

Uno spettacolo che incanta per la forza delle parole, per la familiarità delle emozioni e la bellezza di musiche che hanno suonato almeno una volta nelle giornate di tutti.

La scaletta della serata dei Tiromancino a Firenze:

  • Domani
  • Eccoci Papà
  • Quasi 40
  • Immagini che lasciano il segno
  • Per me è importante
  • La descrizione di un attimo
  • I giorni migliori
  • Questa terra bellissima
  • Imparare dal vento
  • Finché ci va
  • È già domenica
  • Piccoli Miracoli
  • Dove tutto è a metà
  • Cerotti
  • Un tempo piccolo
  • Com’è profondo il mare
  • L’odore del mare
  • Vento del sud
  • Amore impossibile
  • Brothers in arms
  • Noi casomai
  • Sale, amore e vento
  • Due destini

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