Home Interviste Bebo e Albi de Lo Stato Sociale al Concertone del Primo Maggio: intervista

Bebo e Albi de Lo Stato Sociale al Concertone del Primo Maggio: intervista

by InsideMusic
Lo Stato Sociale copertina
Bebo e Albi, rispettivamente al secolo Alberto Guidetti e Alberto Cazzola, nonchè al sequencer/drum machine e basso, fanno parte del collettivo – non si definiscono band – de Lo Stato Sociale.

Band attiva dal 2009 ma che ha raggiunto la popolarità nazionale grazie al singolo Una vita in vacanza presentato a Sanremo 2018, sono da sempre – come dice il loro nome – impegnati sul fronte sociale, delle pari opportunità, e dei diritti, nonché scrittori di fumetti – Andrea, edita da Feltrinelli e disegnata da Luca Genovese, è la loro prima graphic novel.

Nel contesto dello storico concertone del Primo Maggio a Piazza San Giovanni a Roma, condotto dal loro collega Lodo assieme ad Ambra Angiolini, abbiamo incontrato Bebo e Albi e abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere.

Lo scorso anno il Primo maggio era stato aperto da un’atmosfera di rivoluzione a livello del panorama musicale italiano. Secondo voi, è anche oggi quella la via che è stata presa? Oppure, è cambiato qualcosa? E, in entrambi i casi, come vedete il Primo Maggio che sta per svolgersi?

Bebo: L’anno scorso è stata una sorpresa, quel cast particolare. Quest’anno è una conferma e un ampliamento della direzione già presa. Come detto in conferenza stampa anche dagli autori RAI, l’idea è di fotografare ciò che è la nuova canzone popolare: quello che davvero va nei club, e che davvero è nelle orecchie dei giovani e dei meno giovani. Nel secondo caso mi riferisco alle band che sono oggi presenti che rappresentano anche loro. Un evento come oggi è di portata nazionale, e ne sono davvero felice.

Una domandina un po’ più politica. Voi vi chiamate Lo Stato Sociale: è passato un anno dalle elezioni e dal cambio di governo, e l’Italia ha preso una certa strada. Come la vedete, ora, l’Italia, a livello di stato sociale, politicamente parlando? E come la vivete?

Bebo: Beh, negli ultimi anni è evidente un degrado nei diritti dei lavoratori che quelli più basilari, come sanità, istruzione, trasporto. Nello specifico nell’ultimo anno, abbiamo avuto un governo che si è limitato a chiacchierare che non perde occasione per twittare, scrivere su Facebook, ed utilizzare in ogni maniera la macchina di comunicazione via internet per nascondere quello che è un’incapacità e una mancanza di volontà nel cercare di seguire, cambiare, l’andamento globale europeo attuale. Siamo l’unico paese in recessione all’interno di un continente in crescita. E’ un miracolo che ci è riuscito, sicuramente in negativo, ma a quanto pare ne siamo stati capaci.

Quest’oggi, sarà ospite Ilaria Cucchi. Parlando di eventi così drammatici come il caso Cucchi (ecco la recensione di Sulla Mia Pelle), quale pensate che sia il ruolo dell’artista e del musicista? Una sorta di catarsi, o di denuncia? O pensate che la musica debba soltanto abbandonarsi ad ambiti più leggeri e di evasione?

Albi: Beh, secondo me deve fare tutto ciò. In questo caso può essere voce impegnata, che afferma verità e punti di vista. Questo non vuole dire che la musica più leggera e disimpegnata non abbia diritto di esistere, l’importante è che ci sia varietà. Questo palco ha molta musica con parole importanti: ma non è esclusivamente quello. Se la musica fosse una cosa sola, uniforme, non avrebbe la potenza che realmente ha.

Ti ringrazio!

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