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“Guarda come ti guarda” di Alessandro Tomaselli – Recensione

by Leslie Fadlon
TOMASELLI

A cura di Federico Ciandrini

“Guarda come ti guarda” è il nuovo album di Alessandro Tomaselli in uscita il 19 marzo. Alessandro Tomaselli è un cantautore italiano trasferitosi poi a Berlino, città in cui vive e produce la sua musica (ispirata al cantautorato classico, al post-rock, all’indie folk e alla musica elettronica). Dopo essere stato membro di una rock band leccese, i “Senza Rancore Fran”, decide di intraprendere il suo percorso da solista pubblicando con l’aiuto di YEAHJASI! Brindisi Records, fondata da Amerigo Verardi, “Dove andiamo noi niente a che fare”, un demo registrato dal vivo, in una sola sessione, con l’accompagnamento di una chitarra acustica. Il suo secondo album ufficiale da solista, “Guarda come ti guarda” uscirà il 19 marzo 2021. Pubblicato per XO la factory è considerato come un continuo del primo album dove il cantante continua il suo percorso da solista, evolvendosi sempre di più attraverso l’uso di elementi elettronici ed acustici, mixandoli insieme e creando un album rivoluzionario. Aiutato da Michele Cavallari (al piano), Amerigo Verardi (slide guitars e suoni nella coda), Armande Fanschawe (basso), Sarah Grether (hacking vocals) e Michele Galluzzo (grafico), il cantautore è stato capace di produrre un album fresco ed innovativo sia dal punto di vista musicale che da quello grafico. “Guarda come ti guarda” è stato prodotto e registrato tra il 2017 e il 2020 per poi essere missato e masterizzato da Valerio Daniele al Chôra Studi Musicali a Monteroni di Lecce. La copertina del disco è la foto di un’installazione dell’artista berlinese Birgit Hölmer che realizza tagli astratti sulle vetrate di negozi vuoti e abbandonati utilizzando scarti di carta adesiva e sfridi tipografici. Otteniamo quindi un disco che è variopinto sia fuori che dentro.

“Guarda come ti guarda”

“Guarda come ti guarda” è il brano principale, omonimo all’album. Accompagnato da un video girato in un bosco berlinese, dove tre amici vestiti da elfi passeggiano insieme. Il brano non contiene parole, ma dopo averlo ascoltato sono giunto alla conclusione che esse sarebbero state superflue. La traccia infatti è rilassante e coinvolgente allo stesso tempo, alternando momenti di calma a momenti più movimentati. “Dadat” acronimo di “Dell’astronauta, Dell’acqua trovata”, frase che si trova nel ritornello, è un omaggio al ritorno alle piccole cose, che sono sempre le migliori. Un ritorno alle piccole cose lo abbiamo sperimentato durante il lockdown poiché obbligati in casa ne abbiamo capito finalmente l’importanza. “La plastica” definita come ballad ecologista è dedicata totalmente al lungo rapporto che Alessandro Tomaselli ha con la musica, definita dal cantante simbolo di pace e purezza. “Se bastasse restare a galla” è un vortice di passaggi imprudenti, passando dalla vita quotidiana alle rivelazioni private fino a giungere alle più intime confidenze. “Fai finta che” è riferito ad un grande ego sommerso dalla routine che prende una pausa e si mette nei panni di un altro, superandosi. “Blue Jay” fa riferimento ad un percorso intrapreso dal cantante per ritrovare se stesso. Una canzone che dona pace a chi l’ascolta grazie all’aiuto della chitarra che prevale in questo pezzo.“About six years no smoking wow” è l’esperienza di un ex fumatore che ha smesso di fumare da sei anni, dopo aver provato varie volte a smettere, cominciando il lunedì e ricascandoci il venerdì. Sembra quasi un’allusione al brano “il fumo” tratto dalla “coscienza di Zeno” di Italo Svevo.“Serendipity” è dedicata al ritorno di fiamma e alla scoperta di una storia d’amore ritenuta dal cantante ormai andata. Nella canzone, il cantautore parla a tu per tu con la sua fiamma, consigliandole prima di allontanarsi e poi di riavvicinarsi a lui. “Paramount pix” è l’unico brano completamente in inglese, ricco di metafore che richiamano immagini solari e cinematografiche come citate dall’autore. “Hard core, il cuore” è forse la canzone più malinconica poiché rimane sempre clama in cui la bassa voce di Alessandro Tomaselli prevale e ci entra dentro completamente. Attraverso questo nuovo disco l’artista ci porta con se in un viaggio ricco d’arte e di cultura, senza omettere dettagli e particolarità. La scelta di inserire sia la lingua inglese che quella italiana fa si che l’ascoltatore sperimenti tutti i tipi di sensazioni e che lo faccia sentire, come citato dal cantautore, un “cittadino del mondo”. Per concludere vorrei dire che attraverso l’album, Alessandro Tomaselli è riuscito a condividere parti della sua vita, coinvolgendo tutti e facendoci sentire parte della sua vita e lui parte della nostra.

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