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Charles Aznavour, addio all’ultimo degli chansonnier

by InsideMusic
Charles Aznavour
Ieri, all’età di 94 anni, è morto ad Alpilles lo chansonnier Charles Aznavour. Cantautore istrionico e malinconico, ha portato alta nel mondo la bandiera della musica francese.

Ha scritto oltre 1300 canzoni, ha cantato in sette lingue diverse, ha venduto 300 milioni di dischi nel mondo e ha recitato in oltre 60 film, Charles Aznavour, al secolo Shahnour Vanghinagh Aznavourian, ha fatto del palcoscenico il suo habitat naturale. Nato a Parigi il 2 marzo 1924 da una coppia di immigrati armeni si è spento ieri ad Alpilles, nel sud della Francia all’età di 94 anni. Una carriera strabiliante, uno chansonnier malinconico, il cantante francese più applaudito nel mondo. Tra le sue canzoni più conosciute e famose ci sono Sur ma vie e Tu t’laisses aller, mentre nel repertorio in italiano spiccano la dolcissima Lei, L’Istrione e Com’è triste Venezia.

Poco dopo la fine della seconda guerra mondiale arrivò l’incontro che gli cambiò la vita. Un incontro decisivo, forse predestinato, quello con l’interprete francese Edith Piaf. La cantante lo portò in tournée per la Francia e poi gli fece fare il salto di qualità negli Stati Uniti. Poco alla volta, passo dopo passa, Charles Aznavour stava trovando il suo posto nel panorama musicale francese e mondiale.

Tuttavia, la consacrazione arrivò però nel 1956 nella suggestiva cornice dell’Olympia di Parigi con la già citata Sur ma vie. Fu immediatamente un successo che fece il giro del mondo. Con questa canzone Aznavour entrò di diritto nella storia degli chansonnier d’oltralpe. Nell’arco della sua lunga carriera, oltre 70 anni in piena attività, “Aznavoice” come fu ribattezzato, collaborò con grandi personalità della musica. La lista è molto lunga, tra queste spiccano moltissime artiste italiane, come Mia Martini, Iva Zanicchi e Laura Pausini. Ma anche artiste come Liza Minnelli, Nana Mouskouri e Celine Dion caddero ai suoi piedi.

Da ultimo, ma non per questo meno importante, va ricordata la sua battaglia per la causa Armena con una attività diplomatica instancabile che lo ha portato a rivestire il ruolo di ambasciatore dell’Armenia in Svizzera.

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