Quinto album per Levante, che torna sulle scene con “Opera Futura”, in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme dal 17 Febbraio.
Album anticipato dal brano presentato al 73’ Festival di Sanremo, “Vivo”, che fa coerentemente da apripista a quest’Opera Futura.
Si presenta così “Opera Futura”: 10 tracce per un totale di circa mezz’ora di durata. In copertina troviamo la stessa Levante – sguardo verso l’orizzonte futuro – che tiene in grembo un cigno, circondata dal verde di uno sfondo che l’avvolge e la protegge. Un verde che caratterizza l’album e ci anticipa già il messaggio cardine di “Opera Futura”: la speranza.
“In quest’album vedevo il colore verde, la speranza, il cambiamento. Ho trovato per caso un verso della poetessa Emily Dickinson: < La speranza è quella cosa piumata > e mi è venuto in mente il cigno, simbolo di eleganza e bellezza.”
Tracklist
- Invincibile
- Vivo
- Mi manchi
- Fa male qui
- Metro
- Leggera
- Alma Futura
- Capitale, mio Capitale
- Mater
- Iride blu e Cuore liquido
Un album intriso di fascino e di simbolismo già dalla copertina, quindi, che chiede l’ausilio dell’impatto visivo per veicolare il suo messaggio. E “d’impatto” è anche l’immagine della cantautrice stessa: dallo chignon nero a completare un look elegante e raffinato, immagine con cui ci aveva lasciati al Festival di Sanremo 2020 (anno in cui, alla sua prima apparizione sanremese, presentò la fortunata “Tikibombom”), a una lunga chioma bionda e look audace che ha riservato alle esibizioni della kermesse di quest’anno.
Musica e immagine, quindi, che vanno di pari passo e sono parte integrante di un disegno più ampio, volto a voler esprimere perfettamente il cambiamento totale che ha investito Levante e che ha inserito accuratamente in “Opera Futura”.
“Questa immagine di me combacia con la me che ho dentro”, dichiarerà a tal proposito la cantautrice siciliana.
OPERA FUTURA – Recensione
“Ho scritto quest’album tra Marzo 2020 e Aprile 2022: nel mezzo la pandemia, un nuovo romanzo, una nuova città, i live, la gravidanza, una colonna sonora, Alma Futura. È tutto dentro a questo disco.”
Così Levante ci presenta “Opera Futura”. Un album potente, estremamente sincero, che ci accompagna in profondità, ma in punta di piedi, nell’intimità di una cantautrice che si mette totalmente a nudo, presentandoci le fragilità di una donna che diventa madre e che conosce anche il lato buio del post-parto, la gioia di ri-cominciare a vivere dopo la depressione, il volersi aggrappare fermamente alla speranza.
“C’è stato tanto buio e solo la speranza di uscirne si è resa lanterna”.
È il caso di “Mater”, perla di quest’album, in cui Levante canta proprio quella difficoltà di riconoscersi in un corpo che ora ospita un’altra vita (“Il corpo tuo solo un vago ricordo / così ti dici addio / ma speri di trovarti ancora”), in un momento, quello della gravidanza, in cui “Tutti parlano di te / Tutti chiedono che tu sia grande / di fatto sei umana davvero / Una voce dentro grida MATER”.
A sua figlia, Alma Futura, è dedicato l’omonimo, dolcissimo, brano (“Luce della mia ragione / Perdona queste parole, annegano nel miele”). A lei deve la sua salvezza, a lei consegna la sua voce in dono (“Perché è per te che canto!”). S’innalzano cori importanti che sembrano voler accompagnare la sacrale gestualità di innalzare al cielo Alma Futura e mostrarla al mondo in tutta la sua bellezza.
“Vivo” è il brano che più di ogni altro porta alta la bandiera del messaggio di “Opera futura”. C’è la voglia di riscatto, l’inno alla vita, il grido liberatorio, la sete di speranza (“Vivo l’attimo che c’è / Vivo per la mia liberazione / Vivo un sogno erotico / La gioia del mio corpo è un atto magico”).
Apre l’album “Invincibile”, brano degno di attenzione: ad esso Levante assegna l’arduo compito di consegnarci “Opera Futura” dopo “Magmamemoria”, suo album precedente.
E su quest’altalena emotiva che è appunto “Opera Futura”, troviamo “Metro” e “Mi manchi”: due lati opposti della stessa medaglia: quella di un amore passato.
Nelle strofe di “Mi manchi” si estrinseca la nostalgia, intesa come sofferenza per via dell’assenza dell’altro.
Malinconico è invece lo sguardo di “Metro”, in cui ritroviamo con un po’ di immaginazione cinematografica, la II stagione di “ciao per sempre”.
Il brano “Iride blu e cuore liquido” è, non troppo velatamente, dedicato all’attuale compagno. Lui è L’iride Blu, la visione angelica, salvifica (“Il corpo più celeste che abbia conosciuto mai”), lei Il Cuore Liquido, “che scivola rapido”, “la cosa più terrena” di cui lui si sia “ingannato”.
“Leggera” riprende il fil rouge di “Vivo” e, se vogliamo, dell’intero album. Pezzo che suona come prossimo singolo, dal ritmo incalzante che ben si confà con questa smania di libertà e di “leggerezza” che è evidente abbia fortemente anelato.
Orecchiabile è “Fa male qui”, in cui il fan di Levante della prima ora non può che ritrovare il richiamo forte alla Levante degli esordi. Brano che strizza l’occhio alle radio, mantenendo però fede alla propria identità (“Io dico quello che so / Di tutto quello che non so, non spreco il fiato e resto in dubbio”).
Anche “Capitale, mio Capitale” rievoca le atmosfere di “Non me ne frega niente”. Questa volta Levante è alle prese con la popolarità datale (anche) dal web (“Only good vibes, meu amigo!”).
Insomma, con “Opera Futura” ci troviamo davanti ad un album maturo, carnale; Levante ci consegna il “verde” del suo mondo in cui tutte le sensazioni diventano palpabili e tangibili, un’opera che la rappresenta totalmente.
Levante guarda avanti con sguardo fiero, forte però del suo passato, della sua (Magma)memoria, del suo percorso artistico e personale, che l’hanno resa, davvero, LIBERA.
Attualmente Levante è in giro per l’Italia per il tour promozionale di “Opera Futura” – di seguito le date degli incontri:
1/3 H. 17:30 TORINO Mondadori Bookstore Via Monte di Pietà, 2
2/3 H. 17:30 CATANIA La Feltrinelli Via Etnea, 283
3/3 H. 17:30 NAPOLI La Feltrinelli Express P.zza Giuseppe Garibaldi
6/3 H. 17:30 FIRENZE La Feltrinelli Piazza della Repubblica
8/3 H. 15:00 BOLOGNA SEMM Music Store & More Via Guglielmo Oberdan, 24F
“Salvarti sull’orlo del precipizio: quello che la musica può fare.”