Biagio Botti , cantante di origine Lecchese con alle spalle una carriera musicale che lo vede presente a numerose importanti esperienze come il
Festival di Castrocaro Terme , il Girofestivale di Terni e Saranno Famosi su canale 5,
Prende parte nel 2017 al progetto di “Prison Fellowship” (progetto Sicomoro) cantando per i detenuti del Carcere di Ivrea.
Dopo questa emozionante esperienza , nel 2018 pubblica due EP, “Sheryl” e “Biagio Botti & i Ragazzi Belli”. Nel 2019 esce l’EP “Biagio Botti”.
Lo conosciamo oggi grazie al suo ultimo lavoro, l’album Storie, sogni e conversioni :
composto da dieci brani, ovvero una collezione di fotografie intime e veraci attraverso le quali Biagio Botti ha voluto mettere a nudo se stesso, le proprie emozioni e i propri pensieri.
Con testi e musiche scritte dallo stesso Biagio Botti, il disco è stato prodotto e arrangiato da Alessandro Arban e mixato e masterizzato da Brian Burgan.
Di questo album , dell’ultimo singolo e della sua vision della musica, ne abbiamo parlato direttamente con lui, nella nostra intervista.
L’intervista
“Storie, sogni e conversioni” è un titolo molto emozionale, che fa pensare ad un album riflessivo ed intimista: ce lo puoi descrivere?
È un album composto da dieci brani, a me piace definirlo una collezione di fotografie intime e veraci dove credo di essermi esposto fortemente a livello emotivo
Come mai hai sentito il bisogno di mettere a nudo te stesso in questo album?
Questo bisogno mi viene in modo naturale dalla mia indole ed al mio vissuto. Voglio dire che normalmente non sono uno che si apre facilmente, anzi tutt’altro! E vien da sé che butto dentro tutto nelle mie canzoni.
“Lì” Il tuo ultimo singolo estratto da “Storie, sogni e conversioni”, anche gli altri tuoi brani, hanno sonorità forse più brit pop che classiche del cantautorato italiano: come descriveresti il tuo stile e quali sono le tue influenze musicali?
Dico la verità, soprattutto di questi tempi non so proprio come definirlo.
E poi io sono talmente preso emotivamente quando scrivo…e questo so benissimo, a maggior ragione oggi, che mi porta solo svantaggi.
Quali sono quindi le tue influenze artistiche?
Le mie influenze artistiche rimangono sempre i cantautori anni ’60, ’90, 2000. Per fare dei nomi partiamo da Battisti, Vasco, Ligabue, fino a Fossati, ma poi passiamo anche a Raf e Grignani, a Silvestri e Fabi .Perciò, come si nota bene, molto diverse fra loro.
C’è invece un genere diverso dal tuo in cui ti piacerebbe cimentarti? Ed uno in cui non ti cimenteresti mai?
Non mi cimenterei mai nel Metal. In tutti gli altri ne sarai entusiasta, ma poi bisogna vedere i risultati.
Cosa pensi invece delle tendenze musicali attuali? Cosa manca in questo senso, secondo te, nel panorama italiano?
Sinceramente? Credo sia diventato troppo industriale. Troppo. E questo fa perdere tutta la bellezza e la sincerità che migliaia di ragazzi hanno nei loro cuori. E mi fermo qui.
Qual è il momento che ricordi con più emozione finora, nel tuo percorso musicale?
Sicuramente il giorno che ho eseguito alcuni miei brani davanti alle Persone detenute nel carcere di Ivrea.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro, a livello musicale?
Innanzitutto continuare a scrivere, produrre i nuovi brani e suonare live, che è la cosa più difficile, soprattutto per me che non sono “alla moda”.
Ma noi sappiamo che la buona musica non è sempre quella che segue le mode, ma piuttosto quella che resta anche dopo:
così vi lasciamo per questo con il video del nuovo singolo di Biagio Botti e , come si dice, ai posteri l’ardua sentenza !
Sono una toscana semplice : un po’ d’arte, vino buono & rock ‘n roll.
“Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”
(Frida Khalo)